Mercy[3]

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Mi ributto sul letto e prendo nelle mie mani il peluche giallo che è l'unico colore della stanza. Ricordare quel pomeriggio mi rende più felice.
Non vado a scuola da giorni per non vedere Allison e tanto meno gli sguardi della gente che adesso sapranno del mio passato. Non voglio essere giudicato, di nuovo. Non voglio essere di nuovo il cattivo ragazzo...
Io voglio essere migliore di com'ero prima.
Eppure, le parole di Allison hanno detto che io non sono cambiato, che sono sempre lo stesso e forse è vero. Forse non sono cambiato e sono rimasto lo stesso di tre anni.
Sono un mostro.

Tiro il pupazzo dall'altra parte della stanza e chiudo gli occhi.
Avevano tutti ragione: io non posso cambiare. Io sono un mostro .
Un bussare alla porta mi riscuote dai miei pensieri, mi tiro su e guardo la porta.
-C'è una certa Chiara, che chiede di te-mi informa mia madre restando fuori dalla stanza.
Chiara? Che ci fa qui?
Mi alzo in piedi e mi dirigo verso la porta. Mi vorrà dire che sono un drogato o un mostro senza cuore?
Cos'è venuta a fare qui?
Svogliatamente apro la porta e vado in cucina dove si trova in piedi mentre mia madre si fuma, tranquillamente, una sigaretta.

 Mi vorrà dire che sono un drogato o un mostro senza cuore?Cos'è venuta a fare qui?Svogliatamente apro la porta e vado in cucina dove si trova in piedi mentre mia madre si fuma, tranquillamente, una sigaretta

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-Peter.
-Chiara, vieni.
La porto in camera e chiudo la porta alle spalle. Sistemo i capelli che non lavo da giorni, sono in condizioni pessime.
Mi appoggio contro la scrivania mentre la ragazza si guarda in giro, curiosa. Si gira verso di me e guarda in basso, faccio la medesima cosa e noto il peluche che mi ha regalato, per terra.
Si avvicina e prende il pupazzo nelle sue mani per poi stringerlo al suo petto.
-Se non ti piaceva, potevi dirlo-sbuffa.
-Non è come sembra.

La ragazza si guarda in giro, infine mette il pupazzo sul letto per poi appoggiare anche la sua tracolla e aprirla.
-Perché non vieni più a scuola?-domanda estraendo tutti i libri dalla borsa.
Alzo le spalle e metto una mano nei capelli:-Non sto bene.
Chiara alza gli occhi al soffitto e mi si avvicina e, prendendomi alla sprovvista, mette la sua mano sulla mia fronte e mi scruta con attenzione.

Chiara alza gli occhi al soffitto e mi si avvicina e, prendendomi alla sprovvista, mette la sua mano sulla mia fronte e mi scruta con attenzione

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Toglie la mano dalla mia fronte e appoggia i libri sulla scrivania.
-Credi che sia stupida?-mi domanda con sguardo di sfida, nego-Bene, adesso riformulo la frase e, questa volta, cerca di rispondere onestamente.
Potrei dirgli tante cose: come ad esempio di farsi gli affari suoi. E probabile lo direi a chiunque ci fosse stato al suo posto e mi avesse parlato in questa maniera, ma da come mi guarda devo ammettere che fa un po' di paura.
E poi, anche se la conosco poco, so che non lo andrebbe a dire a tutta la scuola quello che è successo. In qualche modo mi fido di lei.
-Io e Allison abbiamo avuto una piccola discussione-le rivelo.
-Come sospettavo-afferma e io non capisco, Chiara finalmente sorride e, come al solito, devo ammettere che è bellissima quando lo fa.

Mi si allontana di qualche passo posizionandosi vicina alla finestra dove si può notare il traffico pomeridiano della città in cui vivo

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Mi si allontana di qualche passo posizionandosi vicina alla finestra dove si può notare il traffico pomeridiano della città in cui vivo.
-Lunedì scorso ti ho visto entrare a scuola agitato, ti ho visto avvicinarti a Allison e portarla via dal suo gruppetto di amiche-spiega.
-Tu mi spii?-chiedo e lei annuisce frettolosamente.

Questa cosa mi mette un po' in ansia, ma da un'altra parte mi chiedo il perché lo faccia.
-E quando è rientrata in classe, un'ora dopo, aveva gli occhi lucidi e il trucco non c'era più: solo uno stupido non avrebbe capito che aveva pianto-finisce per poi tornarmi a guardare-Adesso capisco tutto, tu hai lasciato Allison.
-Non ti facevo una ragazza che gli interessavano i gossip-commento superandola per andarmi a sedere sul letto.
Chiara si gira nella mia direzione e sembra senza parole, per una volta.
Scuote la testa e mi si siede accanto.
-Perché non torni a scuola?
-Non ci arrivi?-ribatto fissando i suoi occhi marroni-Non conosci Allison?
-Hai paura di lei-si dà la risposta da sola e, a me, non resta che annuire-Beh, puoi stare sicuro che per adesso non ha fatto niente e quando tornerai ci saranno i tuoi amici a difenderti.
-Quali amici?-sbuffo.
-Il ragazzino con cui stai sempre in giro? Andrew?
-Non credo che riuscirebbero a salvarmi-rispondo-Andrew è il migliore amico di Allison e per quanto riguarda Ryan non voglio metterlo in mezzo.

Sono sicuro che Allison, da quanto sarà arrabbiata con me, appena metterò piede dentro a quella scuola inizierà la sua vendetta e utilizzerà, senza scrupoli, le persone a cui voglio bene: Felix e Andrew. Preferisco non mettere in mezzo anche Ryan.
Dio, in cosa mi sono cacciato. Dovevo solo avere una vita normale e cercare di riparare ai danni che ho fatto e, invece, sto facendo solo un gran casino.
Il mio punto debole non è tanto il mio passato, ma mio fratello gemello con cui sto cercando di ricreare un rapporto. Se Allison gli dicesse tutto ciò che abbiamo fatto, Felix mi odierà per sempre.

-Peter-mi richiama la ragazza seduta accanto a me, rialzo lo sguardo e la fisso negli occhi-Ci sarò io a proteggerti da Allison. Puoi contare su di me.
È dir poco che resto scioccato dalle sue parole, ma ne sono così felice.
-Allison è vendicativa.
-Lo so, la conosco a mio malgrado, ma non m'importa: può farmi di tutto, può dirmi di tutto, ma io so che persona sei e credo in te-afferma, lasciandomi senza parole. Non posso fare altro che sorriderle.
Chiara è una persona stupenda sia fuori che dentro.
-Quindi, siamo amici?-domando.
La mora si gira e prende il pupazzo giallo nelle sue mani e lo mette in mezzo a noi. Allungo le mani e prendo il peluche, facendo sfiorare le nostre mani: un senso di calore mi avvolge.
-Sì, siamo amici-mi risponde lasciandomi il pupazzo-Bene, adesso però si recuperano i tre giorni di assenza.

Sbuffo e mi butto sul letto mentre Chiara cerca di farmi alzare dal letto, creando così un'aria più felice in una stanza buia.
Chiara è diversa da ciò che pensavo: all'inizio mi sembrava fredda e distaccata, adesso che si sta aprendo sempre di più mi rendo conto che è molto di più. Che è perfetta, che è semplicemente lei.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu