Over again[4]🐯

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"Sono sotto la doccia, quando sei arrivata, entra, ho lasciato la porta aperta" le scrivo per poi spegnere il cellulare.
Sono a casa di mia madre e, ho fatto in modo, che per questo pomeriggio non ci fosse nessuno: devo fare una sorpresa a Chiara per scusarmi della mia poca fiducia nei suoi confronti.
Mi siedo, un attimo, sul divano e prendo nelle mie mani il peluche che lei era riuscita a prendere al nostro "primo appuntamento". Sorrido, sembra passato tanto tempo...
Non so precisamente quando mi sono innamorato di Chiara, ma so che è successo, ed è bellissimo. Non potevo scegliere ragazza migliore di cui innamorarmi per la prima volta.
Mi alzo dal divano e controllo che tutto sia perfetto: i petali, che iniziano dall'entrata fino a condurla qui, ci sono; i cartelloni, con su scritto ciò che voglio che lei legga, ci sono; lo scotch, c'è. Manca solo lei.
Mi siedo sul tappeto in mezzo alla cucina dove prima c'era il tavolo che adesso è stato piegato è messo da parte, solo per questo evento.
Spero che questa sorpresa riesca ad riavvicinarci. Da quando abbiamo avuto quella piccola discussione mi sembra che le cose tra di noi siano cambiate, anche se nessuno lo vuole ammette, e a me fa male. Non voglio che la nostra storia possa cambiare. È la prima cosa a cui tengo veramente. È stato uno dei motivi che mi ha aiutato a cambiare, mi ha migliorato e mi ha dato più di quando avessi mai sperato.

Sento la porta aprirsi e un suo"permesso" sussurrato, adesso starà notando i petali per terra e le diverse foto nostre appese per il corridoio che la porteranno verso di me.
Ad aiutarmi con tutto questo ci hanno pensato Ginevra, Martina e Ryan; però l'idea è stata tutta mia.
Arrivo alla soglia della porta della cucina, mi alzo in piedi e le faccio segno di stare in silenzio. Prendo dal divano il nostro adesivo grigio, ne strappo un pezzo e lo metto sulle mie labbra e poi sulle sue.

Chiara sembra a dir poco confusa, ma non si oppone quando la prendo la mano e la conduco sul tappeto in mezzo alla stanza

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Chiara sembra a dir poco confusa, ma non si oppone quando la prendo la mano e la conduco sul tappeto in mezzo alla stanza.
Le porgo una delle mie cuffie e lei la mette al suo orecchio, faccio partire la canzone consigliata da Martina e che tutti hanno acconsentito dopo una lunga discussione: "Story of my life" degli One Direction.
Prendo il primo cartellone dove c'è scritto la prima parte della mia storia.





...




PDV GINEVRA.

-Oh, è tutto così dolce-commenta, per la millesima volta, la voce stridula di Martina-Secondo te cosa staranno facendo?
Si gira verso di me con sguardo malizioso, davvero mi sta facendo questa domanda?
Dovevo seguire l'esempio di Ryan e andarmene subito, peccato solo che condividiamo la stessa camera...
-Senti, non me ne frega un cazzo della vita sentimentale di Peter-le rivelo alzandomi dal divano dove stavo comodamente guardano una serie televisiva, fino a quando è arrivata lei.

Esco dalla nostra camera che è una specie di appartamento in realtà, la mia famiglia non è mai stata ricca fino a questi livelli e, per questo, tutto questo mi fa strano. Scendo le scale, saluto la madre di Ryan che mi sorride raggiante mentre parla con una domestica. La cosa che mi fa più strano di tutto questo è la gentilezza dei proprietari di tutto questo: io pensavo che tutti i ricchi, infondo infondo, fossero un po' altezzosi, ma loro non sono per niente così. Sono estremamente buoni e mi hanno accolto in questa casa senza pensarci due volte.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now