Photograph[3]

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Il Natale è alle porte e la scuola sta finendo. Io ancora non so che regalo fare a nessuno, e soprattutto non so dove trovare i soldi.
A scuola sto andando alla grande e sto recuperando tutte le materie e tutto grazie a Chiara che non smette di credere in me, nemmeno per un secondo.

Mi siedo sul divano, in sala, e scrivo a Chiara per chiederle come sta visto che oggi, per colpa della sua poca attenzione, ha ricevuto una pallonata in faccia: ma non con una semplice palla, no, con quella da basket, e la persona l'ha fatto intenzionalmente visto che stiamo parlando di Allison.
Chiara si è arrabbiata così tanto che mi è servito l'aiuto di Thomas per tenerla ferma. Adesso sta bene, anche se le fa ancora male il naso.

-Peter, eccoti-mi chiama una voce a me familiare.

Alzo la testa e vedo mio padre avvicinarsi a me vestito con dei semplici vestiti, non la solita giacca e cravatta.
L'altra sera è tornato a casa tardi e non abbiamo potuto parlare.
Mi si siede accanto e mi guarda attentamente. Ho sempre avuto un bel rapporto con mio padre, gli ho sempre voluto bene e quest'ultimo ha dimostrato il suo affetto venendo, ogni volta che poteva, a trovarmi. Mi ha dimostrato molto e ne sono così felice di averlo avuto al mio fianco .

-Allora come ti trovi?-mi chiede.
-Bene, è una casa spettacolare, ma è così grande-rispondo.
Per quanto ci sia stato poco ho già capito che nel mio futuro non avrò mai una casa cosi grande, si è bella e tutto, ma se le persone sono poche è come se abitassero in appartamenti. È brutto. Non mi piace.

-Io e Meredith la abbiamo pensata in grande così da far vivere sia i suoi figli che i miei sotto lo stesso tetto-mi informa-Ma le cose, dalla mia parte, sono andate abbastanza male

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-Io e Meredith la abbiamo pensata in grande così da far vivere sia i suoi figli che i miei sotto lo stesso tetto-mi informa-Ma le cose, dalla mia parte, sono andate abbastanza male.
-Papà, Felix ti vuole bene, solo che...
-Non lo giustificare, lo capisco, anch'io vengo da una famiglia con genitori separati, capisco quanto sia difficile, spero solo che un giorno lo capisca e torni, le porte saranno sempre aperte-afferma con un'amore eterno nella propria voce.
Mi ricordo che tanto tempo fa: Felix era notevolmente più attaccato a nostro padre e affermava che in un futuro sarebbe diventato come lui. Io ero così geloso del loro rapporto, passavano sempre tanto insieme: facevano calcoli su calcoli e, in qualche modo a me estraneo, si divertivano nel farlo. Mamma, era sempre fuori a fare shopping e non passava mai molto tempo con me. Ero molto trascurato a quell'età.

-Guardo cos'ho preso, o più che altro ha ritrovato Meredith, giorni fa mentre cercava le decorazioni di Natale-scherza, mentre prende il libro che tiene al suo fianco e lo posa sulle sue gambe.
Sulla prima pagina ci sono due bambini appena nati vestiti di blu, che sono come due gocce d'acqua. Sotto la foto si trovano i nomi di questi due bambini: Felix e Peter.
Ci mettiamo a scorrere le foto dalla mia infanzia, sempre in presenza di mio fratello gemello. Io e lui siamo cresciuti insieme, una volta eravamo davvero insperabili. Proprio come nella foto che sto vedendo: se uno andava in bagno l'altro doveva accompagnarlo per forza.

Dormivano insieme e mamma si ostinava a vestirci uguale, eppure non ci ha mai confuso. Io ho dei segni in particolare che Felix non ha: dei nei sul volto.
-Guarda qui, questa foto l'avrà fatta sicuramente tua madre-afferma papà per poi mettersi a ridere al ricordo.
Guardo l'immagine e vedo due bambini, di nove o dieci anni, seduti su una sedia. Felix mi sta guardando mentre io sto parlando con qualcuno, probabilmente papà.

 Felix mi sta guardando mentre io sto parlando con qualcuno, probabilmente papà

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Eravamo proprio due gocce d'acqua.
Inseparabili a quei tempi.
Cosa darei per tornare indietro e rivivermi quei pochi momenti di spensieratezza. Dovevo accontentarmi. Non avrei dovuto prendere una brutta strada.

Continuiamo a sfogliare a arriviamo al reparto di tutti i carnevali: i primi anni io e Felix eravamo vestiti uguali, con il passare del tempo abbiamo preso ognuno le proprie decisioni.
Mamma aveva sempre la mania di vestirci uguale come per evidenziare, ancora di più, che fossimo gemelli.
-Siete stati la cosa più bella che abbia mai fatto, lo siete tutt'ora-si lascia sfuggire, mentre tocca una foto dove io e Felix lo abbracciavamo. Il sorriso di mio padre dimostra tutto l'amore che prova nei nostri confronti.
Sono stato fortunato ad avere un padre come lui e mi dispiace che Felix si privi della persona che lo ama di più al mondo.

Continuiamo e ad arriviamo a una foto dove ci siamo noi, gemelli, e nostra madre. A quel tempo mamma aveva i capelli rossi, era più in carne e aveva un sorriso così bello.
-Io ho distrutto tutto-mi lascio scappare.
-No, non è così-dice l'uomo al mio fianco-Non darti colpe inutili, non è stata colpa tua niente: dovevamo solo amarti di più e non ci siamo riusciti. E per il fatto del divorzio è successo solo perché non c'era più amore da anni sarebbe capitato prima o poi. Se la colpa deve essere di qualcuno, allora è tutta mia.

Papà gira la pagina è l'unica foto che si trova in queste pagine raffigura la nostra famiglia tutta unita, e felice.
-Papà-lo richiamo e lui si gira a guardarmi-Ti voglio bene.
Il suo sorriso Sì apre e i suoi occhi diventano lucidi.

Abbasso lo sguardo sulla foto e decido di chiudere il libro

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Abbasso lo sguardo sulla foto e decido di chiudere il libro. Quello è il passato, una vita passata e che non tornerà mai più. Basta rimuginare e darsi colpe su colpe. Non sapranno mai di chi è vernante la colpa.
Stringo velocemente la mano di mio padre per poi alzarmi e scrocchiare la schiena.

-Andiamo in camera mia così ti straccio a Fifa-lo incoraggio.
Tanti anni fa giocavamo a tutti i giochi possibili e immaginabili per Wii.
Quando Felix era fuori alle sue numerose feste, io mi trovavo a casa con mio padre e passavamo del tempo insieme a giocare a ogni gioco possibili e immaginabili. Non avevo amici, eppure ero così felice in quei momenti. Mi bastava mio padre.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now