fix a Heart[4]

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I giorni passano e Rachele non ritorna, e se anche provassi a uscire la porta è chiusa a chiave. Certo, potrei scappare dalla finestra visto che sono a piano terra e lei lo sa perfettamente. Mi sta dando la possibilità di andarmene, ma non ne ho proprio voglia. Conoscendola tornerà più calma della scorsa volta e io voglio aspettarla, finalmente l'ho ritrovata e non voglio perderla.

Mangio quello che si trova in frigo, anche se non sono proprio il più bravo ai fornelli, ma faccio del mio meglio per sopravvivere.
Mi siedo al tavolo della cucina e sto per mangiare un pezzo di cotoletta, quando la porta viene aperta rivelando la figura di una ragazza dai lunghi capelli arancioni.
Da qualche giorno continua a piovere, e mi sarebbe tanto piaciuto che questo non giorno non piovesse, ma me ne farò una ragione.
Alza gli occhi e mi becca mentre sto masticando il mio pranzo.
È triste, come al solito. Questo giorno è molto particolare per lei.
-Sei tornata.
-Sei rimasto.
Mi è sempre piaciuto questo nostro modo di fare. Lei riesce sempre a ribattere a ogni mia singola parola, riesce a leggermi nella mente e io riuscivo ad addolcirla con dei piccoli gesti. Noi ci comprendevamo e, per quanto mi è strano saperlo, noi ci amavamo.

-Stupita?-le chiedo, per poi mangiare un pezzo di cerne.
-No.
Rido:-Bugiarda.
Nasconde un sorriso, ma io l'ho visto.
Si siede al mio fianco e prende un pezzo di cotoletta con le mani, facendomi spalancare la bocca.
-Che c'è?-domanda dando un morso a quel pezzo di carne-Ho fame.
Lascio giù la forchetta e gli metto sotto il naso il piatto con il mio pranzo.
-Mangia, io ho già mangiato prima.
-No, mangia con me-ribatte, mettendo il piatto in mezzo-Sennò niente.

La assecondo e mangiamo insieme, mentre mordo il pezzo di carne alzo gli occhi su Rachele e faccio fatica a credere che siano passati tre anni. Sembriamo le stesse persone.
Mi ricordo quando avevamo fumato l'erba e, alla fine, avevamo avuto una fame da lupi: siamo andati al McDonald's e abbiamo ordinato di tutto e di più. Ci siamo divertiti molto insieme.
Abbasso la forchetta e la guardo, capisco perché mi sia sempre piaciuta. Mi piace perché in realtà è fragile, perché vuole sempre dimostrare di essere più forte degli altri, più forte dell'intero universo.
Alza anche lei lo sguardo, incontrando i miei occhi. Metto una mano dietro al suo collo e prima che lei possa dire, o fare qualcosa, la bacio.

Con Rachele ho sempre seguito il mio istinto, il mio cuore e non voglio smettere certamente adesso

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Con Rachele ho sempre seguito il mio istinto, il mio cuore e non voglio smettere certamente adesso.
Il bacio si fa appassionato e voluto da entrambi. Cavolo mi sono mancate le sue labbra sulle mie.
Ci alziamo entrambi dalla sedia e stacchiamo le nostre labbra. Ci guardiamo, ci sorridiamo e insieme ci dirigiamo verso la camera da letto.
Questi siamo noi: adolescenti impulsivi che fanno solo ciò che vogliono.
Entriamo in camera e ci ricominciamo a baciare, Rachele mi sfila la maglietta e poco dopo faccio fare la stessa fine alla sua.
Voglio godermi questa giornata. Voglio godermi lei, finalmente tornata al mio fianco. Finalmente siamo tornati e sto bene.
E mentre la pioggia continua a cadere io mi lascio andare a questo desiderio.

...

Non ci credo di averlo fatto sul serio con Rachele, ma non mi è dispiaciuto.
Tanto a chi importa? Adesso Chiara mi starà odiando e tra qualche mese si cercherà un altro con cui stare, un altro  meglio di me sicuramente.
Invece, io ho Rachele.
La guardo mentre dorme e i suoi capelli colorano la stanza buia. È incredibile che sia bella sempre, non capisco come ci riesca.
Le sfioro la coscia per poi risalire e la sento tremare.

Le sfioro la coscia per poi risalire e la sento tremare

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Oggi è il suo compleanno: compie ben vent'anni. A molte ragazze avrebbe dato fastidio la netta differenza della nostra età, ma a lei non gli è mai importato.
Si gira verso di me aprendo i suoi occhi marroni per guardarmi attentamente. Sembra che non sia cambiato niente tra di noi, sembra che siamo tornati a tre anni fa. Solo noi e il mondo all'esterno di questa stanza.
-Ti sei pentito?-mi chiede, guardandomi dal basso.
-Dovrei?

Lei per tutta risposta mette la sua mano dietro al mio collo e fa in modo che il mio viso arrivi a pochi centimetri dal suo

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Lei per tutta risposta mette la sua mano dietro al mio collo e fa in modo che il mio viso arrivi a pochi centimetri dal suo. I nostri respiri si fondono e io appoggio la mia fronte contro la sua.
-Non mi ero accorto che mi eri mancata così tanto-cerco di sdrammatizzare e lei sorride lievemente. Alzo gli occhi nei suoi-Auguri principessa.
Chiude gli occhi, irritata:-Ed ecco come rovini tutto.

Si stacca da me, scende dal letto e riprende i suoi vestiti che si trovano sul pavimento.
Alzo la schiena e la guardo, mentre si incammina fuori dalla stanza. E adesso che ho detto?
Mi alzo a mia volta e la seguo con indosso già una maglietta e i boxer, arriva alla porta del bagno e prima che riesca a entrare mi sbatte la porta in faccia.

Riapro la porta e la vedo, mente apre l'acqua della doccia.
-Che ho detto?-le chiedo spiegazioni, mentre mi appoggio al muro.
Mi lancia un'occhiataccia per poi appoggiare i suoi vestiti sul lavandino:-"Auguri".
-È il tuo compleanno.
-Sì, ma potevi dirlo in un altro momento, non dopo aver fatto sesso-sbotta venendomi incontro, arrabbiata-Sembra che lo abbiamo fatto solo per farmi un regalo.
Rido, senza nasconderlo, e lei sbuffa come al suo solito per poi incominciare a girarsi, ma la fermo appena in tempo. Le metto le mie mani su entrambe le sue guance e faccio in modo che guardi solo i miei occhi.
-Non l'ho fatto perché è il tuo compleanno, e non l'ho fatto sicuramente per farti un regalo-le confesso e lei si rilassa notevolmente-Sei bellissima quando ti arrabbi.
Lei alza gli occhi al soffitto, ma non nasconde un piccolo sorriso.

Quando stavamo insieme e lei si arrabbiava per qualcosa agli altri faceva paura, invece a me faceva ridere. Non mi ha mai messo paura ed è per questo che Rachele mi ha amato. Io, come anche lei, ci capivamo.
Mette una mano sulla mia e fa intrecciare le nostre dita. Mi è mancato questo calore.
-Spogliati-mi ordina-E entra con me in doccia.
Esattamente con tre anni fa.

...

Solo noi

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Solo noi.
Il mondo, i problemi, al di fuori da questa casa.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now