Happily[4]

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Mi alzo dalla mia sedia e mi avvicino al banco dove si trova Allison che si sta preparando per andare a casa.
Mio fratello non mi dirà mai niente della sua vita privata, quindi devo aiutarmi da solo per tornare nella sua vita. E chi meglio della ragazza che ha amato per farmi raccontare di cosa gli sia successo?
Appena alza la testa e mi vede, sorride e devo ammettere che nonostante tutto non è per niente brutta.
-Hai accettato-deduce mentre chiude la sua borsa.
-Ho accettato-confermo e le sorrido e lei fa la medesima cosa.

-Ho accettato-confermo e le sorrido e lei fa la medesima cosa

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Abbasso lo sguardo e aspetto che suoni la campanella.
Un'amica che non sia Ryan non può che farmi bene e farei di tutto per non tornare in quella fredda casa. E soprattutto non sono pronto per rivedere mia madre, o per meglio dire Hannah.
Alzo lo sguardo e punto la mia attenzione sulla ragazza dai capelli lisci e senza trucco. Mi chiedo come si chiami.
Si gira verso di me, ma il contatto visivo tra di noi dura poco.

La campanella suona e tutti escono di corsa, spingendosi, tutti tranne lei che aspetta con calma con il suo gruppo di amiche.
-Che barbari-commenta Allison mentre si sistema il rossetto grazie al cellulare.
Mi rimetto in piedi e sistemo meglio la cartella sulle mie spalle.
La bionda incomincia a incamminarsi e io la seguo, ma fuori, ad aspettarmi, c'è Ryan.
-Andiamo a casa Peter?-mi domanda avvicinandosi a me.
-No, devo fare una cosa con Allison-gli rispondo.
Ryan guarda un'attimo la bionda poi torna da me:-Posso unirmi?
-Ma certo che no-risponde, per me, la ragazza per poi prendermi sotto braccio.
-Ci vediamo domani Ryan-dico e sono un po' dispiaciuto per lui, non merita di essere trattato male.
-Okay, chiamami quando sei a casa-mi ordina e io annuisco.
Lo guardo allontanarsi fino a quando non esce dalla porta. Ormai la scuola è quasi vuota.
Allison lascia il mio braccio e senza dirmi niente si incammina lontano, la seguo e arriviamo al suo armadietto.
Lo apre e incomincia a fare uscire i libri dalla sua borsa:-Non capisco come riesci a essere amico di quell'essere.

Lo apre e incomincia a fare uscire i libri dalla sua borsa:-Non capisco come riesci a essere amico di quell'essere

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-Non è tanto male-lo difendo mentre mi appoggio con la schiena contro il ferro freddo.
-Puoi meritare molto di più di quello sgorbio-dichiara chiudendo, sbattendo, la porta dell'armadietto.

Alzo le spalle e mi incomincio a guardarmi in giro. Non mi è mai interessato delle mie amicizie, basta che non mi facessero sentire solo, era questo l'importante.
Allison mette una mano sul mio petto e, piano piano, risale fino ad arrivare al mio mento e farmi girare la testa nella sua direzione. Ci guardiamo negli occhi per diversi secondi, tutto questo finisce quando lei sorride e si allontana da me.
-Seguimi-mi ordina e si incammina lungo il corridoio.
Superiamo diverse classi fino a quando arriviamo a una porta grande il doppio delle altre.
-Questo è il teatro, entriamo, è aperto-mi informa e apre la porta.
Non sono mai venuto qui.
È un posto grandissimo, ci sono le sedie messe per terra poi, infondo si trova il palco.

Seguo Allison che va dietro a una tenda rossa. Qui ci sono le scale per salire sul palco, siamo dietro le quinte.
La ragazza sale sul palco e si guarda in giro, ride e gira su stessa, per poi girarsi verso di me e osservarmi tutta felice.
Alza le mani nella mia direzione e mi fa cenno con la testa di salire.
Salgo le scale e prendo le sue mani, lei stringe a quel contatto.
-Da quanto aspettavo tutto questo-rivela e i suoi occhi marroni luccicano di felicità.

-Non ti ricordi di me?-mi chiede e io nego, si rattrista per qualche secondo, ma poi torna a sorridere-È normale, tre anni fa, ero completamente diversa da questa qui

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-Non ti ricordi di me?-mi chiede e io nego, si rattrista per qualche secondo, ma poi torna a sorridere-È normale, tre anni fa, ero completamente diversa da questa qui.
Lei mi conosceva?
Lascia le mie mani e inizia a girare su se stessa. Non capisco.
-Ho sempre desiderato fare l'attrice così, appena arrivai in questa scuola, mi iscrissi a teatro-confessa fermandosi e guardando verso le sedie-E ricevetti una parte di protagonista quasi subito. Ma, tre anni fa, non ero certamente così, ero imperfetta: grassa e non mi curavo esteticamente.
Subito un ricordo mi fa gelare le vene. Io le ho fatto del male.

Allison si gira verso di me e mi sorride, ha capito che mi sono ricordato di lei. Mi si avvicina e posiziona le sue mani sul mio viso.
-Quella sera c'eri anche tu tra il pubblico e mi urlasti una cosa, te la ricordi?
Non posso distogliere lo sguardo perché mi tiene ferma la testa, devo per forza guardarla negli occhi.
-Mi dispiace.
-Non è quello che ti ho chiesto-ribatte.
Chiudo gli occhi:-Ti ho detto che eri grassa...
-No, no, le vere parole sono state: "ma cosa ci fa una balena nei panni di Giulietta"-dichiara lasciando la presa su di me.
Sono stato un mostro. Come ho potuto non rendermi conto del male che ho fatto a una povera ragazza che inseguiva solo il suo sogno?

-Hey, ma non ti dispiacere-mi ferma-È tutto grazie a te che sono migliorata, a te devo tutto.
Riapro gli occhi a dir poco confuso.
-Io non ti odio, io ti amo-confessa tornando vicino a me-E per questo che ho provato a uscire con tuo fratello, per vedere se poteva essere te.
Mi guarda con occhi che luccicano di felicità.
-Ma Felix non è te, e non lo sarà mai-afferma-Siete così diversi e io amo te. È inutile cercare di rimpiazzarti.
Cerca di avvicinarsi a me ancora di più, ma io faccio diversi passo indietro.
Io non sono più quella persona.
-Io, non sono più com'ero, sono cambiato-la informo mentre tocco la ringhiera-E mi dispiace tanto di averti fatto del male.

Allison fa diventare le sue labbra sottili, mi si avvicina:-Fatti solo rivelare una cosa: nessuno cambia sul serio, si può solo tenere a freno quello che si è

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Allison fa diventare le sue labbra sottili, mi si avvicina:-Fatti solo rivelare una cosa: nessuno cambia sul serio, si può solo tenere a freno quello che si è.
Faccio un passo indietro e finisco sul primo scalino. Lei si avvicina e torreggia su di me.
-Io aspetterò mio caro Peter Johnson, aspetterò quanto è necessario per averti al mio fianco. Ti ho aspettato così a lungo e non smetterò proprio adesso.

Una vita per distruggerti //cole sprouseWhere stories live. Discover now