𝐕𝐈

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Dopo quel furioso litigio avvenuto al Manor tutti i presenti hanno consumato la loro colazione in silenzio preferendo non aggiungere altro a quel discorso fin troppo pesante.
Narcissa, infatti, ha preferito tornarsene subito a casa dal marito, non trovando consono rimanere in un luogo dove è appena avvenuta una discussione gigantesca.
Per giunta una discussione che ha fatto emergere alcuni retroscena della sua famiglia.

«Ci pensiamo noi alla tavola, voi riposatevi un po' con il bambino» propone Suzanne, rivolgendosi alla coppia e mostrando un gentile sorriso «Oggi è Natale e potreste rilassarvi per qualche oretta»
Chiaramente è un modo per invitarli a prendersi il loro tempo per pensare, parlare e magari stare da soli dopo quel trambusto.
Draco ha bisogno di riordinare un po' di pensieri che vagano nella sua mente.
Ha appreso non poche informazioni questa mattina e tutte di grande importanza.
Annuiscono ricambiando il suo sorriso e prendono il piccolo Scorpius per salire in camera da letto.

Esme chiude la porta, pronuncia un Muffilato e mantiene il figlio stretto tra le braccia, osservando il marito mettersi sul bordo del letto e puntare lo sguardo fisso nel vuoto.
Si siede al suo fianco e posa un bacio delicato sulla sua spalla, ma non pronunciando alcuna parola. Nemmeno Draco sa bene cosa dire, come esprimere ciò che sente e, forse, non prova proprio nulla. Sembrava surreale quel racconto e sente come se quella ragazza, la sua amata Esme, fosse sempre stata il suo scudo e la sua spada anche prima di nascere.
Il neonato mugola guardando il padre, probabilmente percependo il suo malessere, e agita una manina verso di lui.
«Fagiolino, va tutto bene» si volta verso Scorpius con un sorriso amorevole e stampa sulle sue minuscole dita un delicato bacio.
Esme sorride a quella scena e mantiene gli occhi fissi sul marito con molta premura: «Mi dispiace, sai? Non volevo che si rovinasse il Natale, amore»
«Non si è rovinato nulla, credimi. Semplicemente è tutto molto... strano» scuote le spalle e si allunga per darle un bacio sulle labbra dolcemente.

Draco posa gli occhi sul neonato e continua a sorridergli, iniziando ad accarezzare con un dito il suo tondo pancino coperto da una tuta rossa che riprende il tema natalizio.
Strofina con l'indice il suo mento e poi appoggia le labbra in un paterno bacio sulle sue ciocche bionde.
«La tua famiglia ci ama molto, Esme»
«Sì, però mia zia-»
«Tua zia ha ragione, lo sai. Era stanca dell'ipocrisia della mia famiglia e...» prende un grosso respiro e strofina le labbra una contro l'altra «A me pesa che i miei genitori non accettino mio figlio. Quindi, penso che abbia fatto bene»
«Io non sapevo nulla di questa storia, altrimenti ne avremmo già parlato»
«Nessuno di voi lo sapeva e comprendo anche Ginevra ed Edith, che hanno preferito mantenere il segreto. Per giunta, l'hanno fatto per me»
Il bambino sbadiglia rilassato da tutte quelle coccole che sta ricevendo dal padre e afferra una ciocca lunga e bruna di Esme, come se fosse un lembo di lenzuola, stringendola e addormentandosi beatamente.
La madre lo lascia fare e continua a mantenerlo sempre saldamente, godendosi la sua stessa presenza estremamente rilassante.
Quel neonato è un toccasana.

«Mi viene da pensare che tu sei davvero la mia salvezza, Esme»
«Smettila, lo sai che non mi piace quando me lo ripeti»
«Ma è così, ammettilo. Le nostre famiglie non si sono mai sopportate, eppure io sono sempre stata l'eccezione per te, per voi. Sapevi chi fosse mia zia, chi fossero i miei genitori, ma eri la mia migliore amica»
«Tu non eri loro, quante volte devo dirtelo? Non voglio riprendere questo discorso ancora una volta, Draco»
Il marito scuote piano la testa e prende un grosso respiro, cercando di interrompere quel discorso nonostante continui a sentirsi grato nei suoi confronti.
Anzi, adesso sente di dover ringraziare anche la sua famiglia ancora una volta per averlo trattato come un figlio, per averlo protetto e accolto da sempre.
«Meriti così tanto, Esme» le sorride e con il dorso della mano le posa una delicata carezza sulla guancia «Meriti il meglio»
«Ho te, Draco, quindi penso di avere già il meglio dalla vita»
Gli strappa un riso tenero e sente la donna dargli un bacio su quella mano che la sta ancora accarezzando dolcemente.
Lei sa sempre trovare le parole giuste per poter esprimere tutto l'amore che prova.

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now