𝐗𝐗𝐕𝐈

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La tensione si può tagliare con un coltello. A casa, a lavoro, ovunque.
Esme e Draco non hanno risolto quel profondo problema e i giorni sembrano essere sempre più pesanti.
Lui pretende delle scuse e anche lei, ma non riescono a raggiungere un punto d'incontro.
O meglio, nessuno dei due intende trovarlo.
Parlano lo stretto necessario, giusto per accordarsi su cosa fare in casa, come badare al bambino o quali carte firmare a lavoro. Per il resto nulla, nessuna comunicazione.
Scorpius forse si è accorto del loro malumore ma non dice nulla, notando che con lui sono sempre dolci e affettuosi.
I genitori, infatti, non privano il loro bambino delle adeguate attenzioni e non gli fanno mai mancare nulla: né un bacio in più, né una favoletta e nemmeno un bagnetto con le paperelle.
Essendo piccolo, riesce solo a percepire le loro emozioni, ma non sa cosa sia sul serio successo.

La bruna oggi è a lavoro, sono passati tre giorni da quel litigio, non troppi ma nemmeno troppo pochi per essere infuriati con il proprio compagno. Per giunta, l'ultima volta che sono rimasti distanti per parecchi giorni risale al tempo della Umbridge, durante il loro quinto anno.
Compila dei moduli seduta sulla scrivania e rimane concentrata tutto il tempo, cercando di pensare solo ai suoi doveri piuttosto che all'attuale problematica con Draco.
Harry si avvicina alla sua figura e si siede al suo fianco, buttando uno sguardo sul foglio e curiosando sul suo lavoro.
«Tutto bene qui?» le domanda con un amichevole sorriso.
Sa del suo pessimo umore, sa del litigio con il compagno e condivide pienamente la sua idea.
Semplicemente si dispiace per la situazione e vorrebbe che facessero pace, nonostante la pensi nella stessa maniera della bruna.
«Troppe cartacce da leggere, a dire il vero» smorza una risatina e posa la piuma del calamaio, rivolgendo poi lo sguardo all'amico «Tu stai bene?»
«Giusto un po' stanco, a dire il vero. Ultimamente Howard ci dà degli ordini parecchio strani» scuote le spalle e sghignazza, mostrandole il suo disappunto nei confronti di quel superiore così incapace.
«Vi manco almeno un po', vero?»
«Più di quello che potessi pensare»
Entrambi ridono per questa simpatica affermazione e lei riprende poco dopo a segnare qualcosa sul documento posto davanti a sé.

«Penso che manchi anche a Draco, sai?»
Dopo questa frase, Esme sospira profondamente e lo guarda con fare esasperato: «Harry, lo sai bene che ho ragione».
«Lo so, ma penso che dovreste parlare. Anche urlarvi in faccia, visto che si meriterebbe un bel rimprovero»
La donna storce le labbra e rimane in silenzio per qualche attimo, meditando sulle sue parole ma sentendosi ancora ferita.
«Lui dovrebbe darmi delle scuse. Non capisco come sia possibile che non mi abbia detto ancora nulla...»
«Lo sai com'è fatto... è davvero un testardo»
«Sì, ma non dovrebbe esserlo adesso, riguardo ciò che è accaduto» sbuffa sonoramente e sistema i fogli sbattendo i lati contro il ripiano in legno «Mi ha umiliata, Harry. Mi ha ferita e non vuole ammetterlo e ciò fa ancora più male»
«Sono certo che parlarci gli farà capire dove ha sbagliato»
«Il problema è che lui dovrebbe capirlo da solo»
«Non ti do torto, ma è brutto star così. Anche a me e Ginny capita di litigare furiosamente, anzi lo facciamo più spesso di voi, ma subito qualcuno dei due va ad urlare in faccia all'altro, così da concludere il litigio al più presto»

Ad Esme sfugge un riso per via di quel comportamento sempre così supportivo da parte di Harry.
Lui è davvero un ottimo amico e si dimostra tale anche adesso a distanza di anni.
Oltretutto hanno delle caratteristiche in comune che li permette di potersi capire al meglio.
«A me non piace essere arrabbiata con Draco, che sia chiaro, ma io penso di meritare delle scuse» sospira e storce la bocca, ancora convinta della sua posizione.
Il problema, però, è che anche Draco è fermo nella sua.

Anche il biondo è in ufficio a svolgere il suo lavoro e gli capita spesso di pensare ad Esme.
Ma, proprio come lei, non ha voglia di fare un passo avanti, nonostante bisogna riconoscere che dovrebbe farlo. Sfoglia i vari moduli davanti a sé e cerca di sistemare l'attuale situazione complessa del Ministero.
Sono arrivate varie proposte per decidere il nuovo sostituto di Kingsley e sta analizzando qualche documento così da farsi un'idea di ciò che dovranno affrontare.
Sa bene che non sarà facile interfacciarsi con una persona sicuramente più austera e indisponente, ma spera che la situazione non si mostri troppo tragica.
Inoltre, Draco è consapevole che alcuni suoi amici e forse anche la compagna avranno ulteriori problemi, riconoscendo che, nonostante non lo voglia, il suo cognome rende le giornate meno pesanti. Il suo essere un Malfoy riesce a risparmiarsi un po' di problemini.

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now