𝐗𝐂𝐈𝐈𝐈

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Come si sono promessi, Esme e Draco devono fare un po' di compere per Scorpius visto che manca pochissimo all'inizio della scuola.
Essendo agosto manca appena un mese e lui deve avere tutto il necessario, che va oltre il semplice zainetto.
Quello già lo possiede, ma ha bisogno di qualche vestito nuovo, la cancelleria e dei libri che ha consigliato la scuola. Lo hanno iscritto ad un istituto che sembra davvero buono, è stato consigliato dai genitori di Marcus e Dorothy e loro, non conoscendo il posto, si sono fidati e hanno chiesto di mettere i tre bambini nella stessa classe.
In questa maniera potranno iniziare al meglio e sarà un percorso oltre che formativo anche piacevole.

«I libri li ho già presi io» dice Esme all'uomo «Sai, li ho fatti direttamente ordinare ad Hanna»
«Hai fatto bene, ma io sono convinto che va preso un nuovo giubottino e delle scarpe»
«Ha bisogno di un paio di scarpe da ginnastica nuove, gioca un sacco e le rovina sempre» ridacchia lei, facendo annuire Draco divertito.
Il bambino li guarda un po' annoiato, per lui quel tipo di commissioni sono davvero stancanti e non ci si diverte affatto, tormentato da mille prove in camerino al posto di usare la bicicletta in giardino o vedere i cartoni animati.
«Andiamo Scorp, non fare quel faccino!» esclama la madre, portandosi le mani sui fianchi e guardandolo seriamente «Lo so cosa vuol dire quando metti il broncio, che non ti piace far qualcosa»
«Ma è brutto andare in giro per negozi, mamma»
«Ha ragione tua madre, andiamo dai!»

Draco prende per mano il figlio e con un cenno del capo escono via, pronti per fare i loro acquisti.
Per giunta non sembra terribile il rapporto tra quei due, sempre molto distaccato, ma almeno lei si risparmia un sacco di insulti.
Parlano tranquilli, semplicemente comunicandosi l'essenziale, senza aver alcuna confidenza ma almeno non sfociano in momenti di rabbia inutili.
Sanno già dove andare, anche perché non hanno voglia di fare lunghe passeggiate assieme. O meglio, Esme non ha propria voglia di quel genere di cose. Il fatto che lo stia sopportando non implica che a lei piaccia quella presenza.

«Secondo me vanno prese più polo» propone Esme, sono giunti ad un negozio «Sono comode ma anche molto belle, le può usare in diverse occasioni»
«Per me va bene, ma le vuoi prendere dello stesso colore o colore diverso?»
«Secondo me un paio bianche e nere sicuramente, poi magari una rossa e una verde»
«Ne ha già altre, vero?»
«Solo una e ho notato che gli stanno molto bene»
Annuisce allora e assieme la donna prende quello che hanno deciso, mentre Scorpius li osserva sbadigliando, rimane con una mano stretta dal padre eppure vorrebbe correre via magari al parco.
«A te piacciono, vero?»
«Per me è uguale» scuote le spalle lui, sbuffando appena.

Ma quel torpore del bambino viene risvegliato non appena i suoi occhi incontrano qualcosa di spettacolare: una t-shirt nera con un t-rex stampato sopra alquanto spaventoso; sembra la maglia di un cantante rock formato bambino eppure agli occhi di Scorpius è spettacolare rispetto quelle polo così monotone.
Tira la mano del padre e mugola per attirare la sua attenzione: «Voglio quello, voglio quello!».
Lui ed Esme si voltano in direzione di ciò che ha puntato e rimangono alquanto scossi nel vedere quella maglia... insomma, orrenda.
Si avvicinano e sforzano un sorriso, non sono poi così d'accordo per quell'acquisto.
«Ma è bellissima! Vi prego, dai!» il bambino si lamenta, non capisce perché devono vestirlo sempre "per bene".
E poi non c'è nulla di male in un t-rex che vorrebbe sbranare qualcuno.

«Fagiolino, non ti sembra... eccessiva?» domanda Draco, che addirittura gli metterebbe una camicetta elegante tutti i giorni.
«No, è bellissima!» gli occhi di Scorpius sembrano incantati alla vista di quell'indumento, lo ha letteralmente catturato.
E, in realtà, rappresenta un po' in che modo sta crescendo quel piccoletto: un po' ribelle, un po' diverso, tanto simile quanto diverso dai suoi genitori.
Sembra un bambino forte, grintoso, ma è lontano dalla loro nobiltà e le loro noiose usanze.
«La voglio mettere il primo giorno di scuola!» insiste, ancora.

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now