𝐗𝐗𝐗𝐈𝐈𝐈

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I passi di Esme sono lenti, dall'apparenza decisa, con le gambe che reggono tutto il peso dei suoi pensieri. Ripensa alle parole di quella donna, parole veritiere e logiche.
Solamente qualcuno consapevole di ciò che sta accadendo potrebbe parlarle in quella maniera così chiara, conoscendo anche piccoli dettagli, non solo del presente ma anche del passato.
Inala un profondo respiro ed entra dentro l'aula, trovando già tutta la corte seduta in maniera composta e severa. Sembra che nemmeno le mosche abbiano tanta voglia di svolazzare in quella stanza e adesso si sta avvicinando consapevole alla sua sorte.

Ogni persona del Wizengamot si trova ad accerchiare due sedie e una scrivania in legno di noce, destinate alla Smith accompagnata da Malfoy, che ha deciso di supportare la sua causa e presenziare al fine di aiutarla. Lei lo guarda con la coda dell'occhio e gli mostra un breve sorriso, mormorando un silenzioso "ti amo", ma senza dire altro.
Non può comunicargli cosa è successo in bagno, non solo per non farlo preoccupare maggiormente, ma soprattutto perché non è luogo adatto per farlo.
Se qualcuno dei presenti dovesse ascoltare anche una singola parola potrebbero usarla contro di loro. Stringe le mani dietro la schiena e cerca di non far trapelare alcuna emozione dal suo viso.

Non è mai stata così tanto terrorizzata, non ha mai provato tale disturbo.
Nemmeno Voldemort le ha mai suscitato queste emozioni negative, forse perché ha sempre saputo di doverlo sfidare, che sarebbe riuscita a sconfiggerlo e portare del bene alla comunità.
L'inaspettato, invece, è ciò che più turba l'animo di una persona.
L'ignoto è terrificante, mette i brividi ed è aperto a qualsiasi opportunità.

Lei e Draco si siedono composti e rimangono rigidi, pronti a rispondere adeguatamente ad ogni parola pronunciata dalla corte. Il presidente del tribunale si trova perfettamente al centro della mezza luna formata da circa cinquanta persone, e si alza pronto per iniziare l'udienza.
«Lei, Esme Smith, è accusata di vari crimini commessi contro la comunità magica. A tal proposito, lei verrà giudicata per l'omicidio mancato dell'attuale presidente del secondo livello ministeriale Draco Malfoy, dell'omicidio di Albus Silente avvenuto presso la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, e per aver usato in maniera inappropriata e illecita la magia nera»
Si limitano entrambi ad annuire e rimangono ancora in silenzio, aspettando di avere il permesso di controbattere ed esporre le loro prove.

«Nonostante l'eccellente condotta assunta negli ultimi dodici anni, attualmente le nuove leggi in vigore non permettono che casi anche passati rimangano impuniti» continua a parlare il presidente, calmo ma in maniera incisiva «Dopo la caduta del celebre Lord Voldemort, il Ministero della Magia ha assicurato che ogni mago coinvolto nella battaglia venisse giudicato adeguatamente. Il fine è quello di preservare la sicurezza e garantire equità nella comunità. Proprio per questo motivo, nonostante il riconoscimento delle sue gesta, il Ministero della Magia ritiene opportuno farle scontare la giusta pena per i reati e gli atti delittuosi commessi»
L'uomo abbassa la pergamena sulla quale stava leggendo accuratamente le parole pronunciate e si mette nuovamente a sedere, facendo intuire che adesso è ufficialmente iniziato il processo.
Gli occhi di ogni uomo e donna sono severi, guardano Esme come se fosse assolutamente necessario giudicarla, assolutamente necessario punirla. La Smith sente la pressione addosso, intuendo che sanno benissimo quali documentazioni e tesi esporre.
In realtà, lo ha capito, sanno già quale pena darle e la daranno a qualunque costo.

«Con questo, voglio dare parola all'accusata e al suo difensore»
Esme e Draco si alzano e ringraziano il presidente per aver dato loro parola; devono comportarsi in maniera formale e molto educata, sempre.
«Ho avuto modo di leggere la breve accusa fatta alla signora e, nonostante le motivazioni elencate, se dovessimo riportare esattamente tutte le riforme, cadrebbero determinate imputazioni fatte»
«Quindi, lei sostiene che la signora presente non ha commesso i reati palesemente attuati?» domanda un membro del tribunale, parlando in maniera pacata e mostrandosi già contrario alla difesa.
«Non sono reati della gravità che si afferma nell'atto di denuncia. La signora Smith ha agito al fine di proteggere la comunità magica, ciò vuol dire che la pena è ridotta nel momento in cui l'azione non si è riversata in società»
«Un omicidio non lo considera un atto indecente alla comunità, signor Malfoy? Per giunta di un uomo d'onore come Albus Silente»
«Ho come prova la lettera che il deceduto ha scritto prima di morire, dove si dimostra la complicità nei confronti della signora Smith e, di conseguenza, la sua innocenza»
«La signora Smith poteva far svolgere questo compito a colui che era stato inizialmente incaricato dallo stesso Albus, ovvero da Severus Piton»
«Albus Silente sapeva che Esme si sarebbe presa carico di questo compito, un compito necessario per la sconfitta di Lord Voldemort»

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now