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Novembre si è concluso, gelido, più freddo del solito e particolarmente vuoto.
Senza il tè caldo pieno di zucchero di Esme sembra un inverno privo di senso.
Draco non fa altro che lavorare come un matto, raccogliere dei documenti, ma non sembra che ci sia nulla di abbastanza importante per scagionarla totalmente.
Per fortuna, però, ha trovato una piccola via per ridurre la sua pena: "Se si sono svolte delle attività in favore della comunità magica, precedenti pene potrebbero essere ridotte. Le attività positive verranno considerate come recupero riabilitativo nella comunità magica".
È una delle nuove clausole che hanno introdotto per scagionare qualcuno o per ridurre la pena di qualche ex detenuto, ma che è stata praticamente resa invisibile dal Wizengamot.
Non tollera la difficoltà con la quale sta facendo le sue ricerche, e si rende conto che stanno palesemente insabbiando un sacco di normative e informazioni.
La situazione è pessima e ogni giorno è sempre più preoccupato per la salute fisica e mentale della moglie.
Non sa come e quando ne uscirà da Azkaban e ciò lo terrorizza.

«Buongiorno, signor Malfoy, le ho portato del caffè» sente la voce di Meredith porsi gentile mentre entra dentro lo studio, avvicinandosi a lui e posando la tazza di quella bevanda fumante.
«La ringrazio, signora Wilson» a lavoro lui si rivolge sempre in maniera formale e gli sembra più consono.
Tuttavia, la sua presenza è piacevole e lei appare molto più sopportabile di alcuni membri ministeriali, oltre che si dimostra anche una brava lavoratrice.
Sorseggia dopo aver soffiato contro il liquido e sente un certo calore irradiarsi nel suo petto, piuttosto piacevole. A quanto pare ci voleva qualcosa di caldo.
«Come sta andando il lavoro, signor Malfoy?»
«Piuttosto complesso. Stavo cercando un fascicolo per mia moglie, ma sembra non esserci nella raccolta del Ministero... questo mi limita molto» sospira e scuote piano le spalle, spostando gli occhi su di lei «A lei stanno andando bene le sue mansioni?»
«Certo, semplicemente mi preoccupa vederla così»
Draco beve ancora altro caffè mentre l'ascolta e inizia a sentirsi più leggero e rilassato, magari ha bisogno di qualche minuto di pausa per rilassarsi.

«Purtroppo dovrò lavorare in tale maniera finché non sarà sufficiente»
«Senta signor Malfoy...» prende un profondo respiro e lo guarda abbastanza dispiaciuta, con gli occhi languidi «Non voglio certo intromettermi nelle sue decisioni, ma non è salutare lavorare così tanto»
«Mia moglie ha bisogno di me, non posso lasciarla marcire in galera»
«Sua moglie non vorrebbe sicuramente nemmeno vederla ridotto così... o mi sbaglio?»
Le sue ultime parole lo fanno annuire leggermente, beve altro caffè e sente che la cosa migliore adesso sia aprirsi e parlare un po', magari ascoltando dei consigli.
«Lei dovrebbe pensare anche a sé durante le sue giornate, non dico certo di smettere di lavorare o di fare le sue ricerche, ma almeno di dividere il tempo in maniera differente»
«Non sa cosa vuol dire avere la propria compagna chiusa in galera ingiustamente» smorza un'amara risata e scuote piano il capo.
Draco massaggia con il pollice la tazza che mantiene in mano e si sente ogni volta molto turbato quando si parla di Esme, eppure ha bisogno di parlare, parlare e ancora parlare.
Come se fosse un po' senza freni e ciò è parecchio strano visto che è sempre stato una persona fin troppo riservata.

«Non so cosa vuol dire, signor Malfoy, ma vedo come si sta impegnando e solo questo le fa onore» riprende la donna a parlare «Non penso che tutti gli uomini avrebbero fatto una cosa del genere»
«Sono certo, però, che Esme lo avrebbe fatto per me e io glielo devo» ribatte serio ma con tono pacato «Lei non può stare così, le assicuro che è un posto orrendo. Stava male e non lo posso permettere, lei è la mia amata»
Sospira pesantemente e storce appena la bocca, contrariato nello starsi aprendo così nonostante ne stia trovando tanto beneficio.
Rimangono qualche attimo in silenzio, lui beve altro caffè, e la donna lo osserva cercando di decifrare le sue emozioni e soprattutto i minimi movimenti dei suoi muscoli: la mascella contratta, le dita ben salde sulla tazza e la postura rigida.
«Lei è un uomo fantastico, signor Malfoy» sorride e attira con quelle poche parole la sua attenzione «Tratta suo figlio in maniera impeccabile e si dedica con tutto il cuore al suo lavoro e a sua moglie. Non pensa di meritare almeno una pausa?»
«Il problema è che io non riesco a stare senza la mia compagna, non siamo mai stati separati fin da quando avevamo quindici anni»
«Magari deve solo abituarsi, signor Malfoy. Fare del suo meglio per lei, ma comunque pensare anche a sé. Son certa che lei vorrebbe la sua serenità e quella di vostro figlio»

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora