𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

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I giorni sono piuttosto pesanti per entrambi e non fanno altro che litigare per via del lavoro.
Sì, ancora litigano.
Il clima a casa è piuttosto austero e anche quando devono incontrarsi al Ministero si parlano ben poco. Non sono mai stati così poco affiatati.
Ahimè, gli anni di dura sopportazione di Esme iniziano a farsi sentire e Draco non tollera più il suo modo di fare irruento, soprattutto in questo periodo.
Da quando Kingsley è stato momentaneamente sospeso, la situazione è tesa e lei non può comportarsi come ha sempre fatto. Lui sa che ha ragione, che sua moglie non ha per niente torto, ma ormai deve imparare a gestire ciò che sputa dalla bocca; non riesce a sopportare la sua veemenza ogni volta che deve intavolare una discussione, sempre pronta a litigare e pretendere che gli altri possano capire ciò che è giusto o sbagliato.

Inoltre, nonostante loro cerchino di non dare a vedere il loro malessere, Scorpius ha percepito della negatività e spesso corruga la fronte infastidito quando vede i genitori sprofondare in un assordante silenzio nel bel mezzo della cena. Anche quando gli fanno il bagnetto rimangono zitti e parlano solo con lui, non tra di loro, sorridendo ma facendo trapelare il disagio che provano nello stare vicini. Ciò che rende tutto estremamente palese è proprio il fatto che entrambi si sono sempre comportati in maniera estremamente complice per anni, per quindici fottuti anni.
Adesso sembra come se qualcosa si stesse frantumando.

«Mamma, tu vuoi bene a papà?» domanda piano Scorpius.
Come sempre lo sta portando dai nonni prima di recarsi a lavoro e questa sua domanda la fa sospirare con un lieve sorriso amaro.
«Io voglio molto bene a papà, lo sai. Ci vogliamo bene da sempre»
«Perché non parlate più?»
«Non abbiamo molto da dirci in questi giorni, ma tu non devi preoccuparti» schiaccia il suo nasino e poi gli stampa un bacio sulla fronte «Mamma e papà stanno benissimo, non devi pensarci»
Il piccolo annuisce piano e ricambia con un bacino sulla guancia di Esme, guardandola sempre con quegli occhioni colmi di dolcezza.

Quelle poche parole, però, la fanno riflettere e pensa che quel litigio sia forse fin troppo estenuante. Odia che il figlio debba sentirsi così, lo trova ingiusto nei suoi confronti e non vorrebbe trasmettergli tristezza. Tutta colpa di Draco, tutta colpa dei suoi maledetti rimproveri, e proprio per questo, vuole parlargli e chiarire una volta per tutte.
O meglio, pretende che lui si scusi e le dia ragione.

Entra dentro il suo ufficio e chiude la porta a chiave alle sue spalle, pronunciando anche un Muffilato per potergli parlare liberamente senza farsi sentire da nessuno.
Draco è di spalle a sistemare delle scartoffie quando si volta con un'espressione imbronciata e confusa per la sua presenza.
«Come mai sei qui?» la voce dell'uomo è piatta e sospira già stanco.
«Pretendo delle scuse, ecco perché sono qui»
Lui smorza una risatina sarcastica e scuote piano la testa: «Cosa? Allora sei ben pregata di andare via e tornare al tuo lavoro».
«Scorpius oggi mi ha chiesto di noi, Draco. Si è accordo del nostro umore»
«Si è anche accorto della madre irresponsabile che ha?»
La fronte di Esme si arriccia in una smorfia nervosa e si avvicina a lui seria e con le braccia incrociate al petto: «Fai sul serio? Il nostro bambino non sta bene per colpa nostra».
«Esme, proprio per questo devi smetterla di fare questi casini, devi smetterla di rovinare tutto. Io non voglio litigare, non mi piace farlo soprattutto ora che abbiamo il bambino, ma non ti permetto di entrare nel mio ufficio e pretendere delle scuse che non meriti»

La ragazza posa le mani bruscamente sulla scrivania e soffia in maniera nervosa e rumorosa, non trovando ancora consone le sue parole.
«Ti rendi conto ciò che hai fatto con me, Draco? Tu non mi hai difesa, non sei nemmeno stato in silenzio! Hai zittito tua moglie davanti agli altri»
«Perché mia moglie fa le cose senza pensare o confrontarsi, questo è il problema. E ti ho già spiegato il motivo»
«Mi hanno umiliata al Ministero e mi sai dire solo questo? Non ti preoccupi per ciò che sta accadendo? Non ti rendi conto che stanno facendo un casino nel mondo magico con queste nuove idee?»
«Io non ho mai detto che le appoggio e lo sai, ma tu devi agire con più calma se vuoi ottenere qualcosa da gente del genere»
«Più calma?» accenna una risatina sarcastica e scuote piano la testa «Sono ormai lo scarto di questo Ministero nonostante io abbia salvato il mondo magico. Merito almeno un po' di rispetto, cazzo!»
«Secondo te non ho avuto la voglia di spaccargli la faccia? Semplicemente bisogna pensare bene come comportarsi con loro per il nostro di benessere»
«Io non sto bene se mio marito non mi difende. Devi scusarti»

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now