𝐗𝐕𝐈

869 36 16
                                    

⚠️🔴

Esme è nell'ufficio del Ministro in persona, davanti agli occhi critici ma mortificati di Kingsley. Per fortuna il figlioletto ora è con il padre, ad aspettarla fuori quella stanza assieme a Ron ed Harry.
Sono tutti e tre in ansia per ciò che è successo e sperano che quella giovane donna riesca ad uscire da quel pasticcio al meglio.
Sono positivi, sanno bene che ciò che ha fatto non è dovuto ad un raptus di follia, bensì solo per proteggere un piccolo bambino che stava per essere brutalmente scalciato.
Per giunta, vista la rivolta violenta che è avvenuta, di certo lei non ha alcuna colpa e chi dovrebbe essere punito è quel gruppo di esaltati che è andato a protestare al Ministero della Magia.
Entrare dentro quell'istituzione e ribellarsi alla vigilanza è un atto imperdonabile e una donna tanto importante nel mondo magico come Esme non potrebbe riscontrare alcun problema.
Lei ha salvato il mondo da Voldemort, lei è il capo del dipartimento Auror.
Insomma, non è certo una minaccia per quell'organo governativo.

«Esme, io ti conosco da quando sei una ragazzina» inizia a parlare Shacklebolt davanti a lei, sospirando e guardandola seriamente negli occhi «E so bene che sei una persona a dir poco magnifica. Io conosco la tua storia e abbiamo combattuto la battaglia di Hogwarts assieme, quindi non potrei mai vederti come una nemica»
La Smith annuisce piano alle sue parole e continua ad ascoltarlo in silenzio, portando un certo rispetto per la sua carica elevata e per la sua persona.
«Però la situazione sta diventando insostenibile. Magari non tutti si sono accorti di quello che il nostro mondo sta passando, ma i tempi sono cambiati ancora una volta e, anche se non vi è più alcun Signore Oscuro, la gente è pur sempre la stessa»
«L'avevo intuito, signore. Questa manifestazione è forse la prima scintilla di tutto ciò che accadrà»
«Esatto, Esme» sospira con rammarico e si passa una mano contro la fronte sudata, sentendosi altrettanto preoccupato per l'attuale situazione sociale.
Lamentele del genere non se ne sentivano da molti anni e quella bruta violenza della gente fa intuire come ci sia poco da sottovalutare.

«Anche all'intero del Ministero vi sono molte incongruenze, sai? Nonostante si cerchi sempre di tenere a bada ogni tumulto, nonostante ci sia gente come te a lavorarci, purtroppo non siamo tutti uguali» riprende a parlare l'uomo, ma con una voce piuttosto bassa e lenta, cercando parlare ad Esme non solo come suo superiore ma anche come confidente.
«Le lamentele rispetto alcune leggi e alcuni provvedimenti sono venute anche da parte di funzionari del Ministero, da colleghi che lavorano con noi tutti i giorni. Io, purtroppo, devo cercare di tenere uno stato di quiete pur di non creare dei disagi maggiori»
«Lei potrebbe prendere provvedimenti, però»
Lui si alza dalla scrivania e smorza un'amara risata, scuotendo piano il capo e socchiudendo gli occhi per qualche istante.
Si sente abbastanza mortificato per il discorso che sta intraprendendo ed essendo un uomo giusto e colmo di coraggio non si trova molto a suo agio nell'ammettere quanta ipocrisia vi sia nel Ministero.
«Non si può fare sempre ciò che si vuole. Io risulterei un dittatore, qualcuno che priva la libertà, e così facendo la situazione sarebbe peggiore. Le rivolte sarebbero più grandi e il mondo magico finirebbe nel completo caos, dove regnano odio e anarchia»
Esme annuisce alle sue parole e comprende perfettamente il suo punto di vista, sapendo che non è facile la posizione di un Ministro giusto e dagli alti valori.

Il mondo della politica non è equo e non regna la giustizia, e proprio per questo chi ne fa parte e vuole dare il meglio alla società deve essere disposto a fare dei sacrifici e attendere giorni migliori.
La vita di un adulto è complessa, ricca di problematiche e di scontri con il prossimo. E così, anche Esme deve fare un passo indietro e accettare una soluzione a lei non gradita pur di non ritrovarsi in una posizione più critica.

Esce dall'ufficio di Kingsley e gli occhi dei tre uomini si spostano veloci su di lei. Vogliono immediatamente una risposta e sapere per filo e per segno cosa è successo con il Ministro.
Draco culla il piccolo tra le sue braccia e si avvicina alla moglie di qualche passo, notando il suo volto privo di qualsiasi tipo di emozione.
Esme deglutisce e mostra un forzato sorriso colmo di amarezza, mentre il compagno le posa una carezza dolcemente sul viso: «Tutto bene? Cosa è successo?».
«Io... io non sono più capo del dipartimento»

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now