𝐋𝐗𝐗𝐗𝐈𝐈

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Esme ha dovuto affrontare Scorpius e lo ha fatto con il suo tocco delicato e materno, sperando che il bimbo potesse capire e, soprattutto, inventandosi qualche piccola bugia.
Lui è davvero piccolo per poter sapere ogni verità, un giorno saprà ogni cosa ma non adesso.
«Capisci? Ci sono dei problemini a lavoro di papà... insomma, è dovuto tornare a lavorare, e io ho pensato che sarebbe bello se andassimo in un posto nuovo» accarezza i suoi capelli biondi e gli sorride con fare allegro, proprio per non fargli pesare il loro cambio di vita «Lo potrai sentire al telefono quando vuoi e poi lo vedrai appena potrà»
Quel "potrà" sta per "quando io lo riterrò giusto", ma il piccolo non deve saperlo.

Scorpius annuisce alle parole della madre e storce un po' la bocca, non è molto contento di separarsi per un periodo da uno dei suoi genitori, ancora una volta, ma l'idea di poter almeno sentire al telefono il padre è già qualcosa.
«E dove andiamo, mamma?» domanda curioso, abbracciandola e arrotolandosi contro il suo petto.
Sono seduti sul divano e stanno chiacchierando con molta serenità.
«Vicino il mare, fagiolino» gli accarezza il viso e sorride «Ho già sistemato quasi tutto e trovato una nuova casetta, dobbiamo solo aspettare qualche documento e potremo andare via»
«Con noi verrà Salem, vero?»
«Certo! Tra un mesetto ci saremo io, te, Salem e tanta sabbia!» esclama con un riso, iniziando a fargli il solletico così per farlo divertire un po'.

Ogni cosa deve sembrare leggera ai suoi occhi da bambino e deve poter affrontare quel cambiamento senza che rimanga scosso.
«Avviserò papà oggi stesso... gli dirò dove andremo» sospira e sforza un sorriso, stringendo il piccolino ancora più forte a sé.
«Ma è un bel posto, mamma?»
«Sì, fagiolino, è davvero bellissimo» gli pizzica lievemente una guancina e continua a mostrargli una tenera espressione «La casetta che ho trovato non è molto grande e anche il giardino è piccolo, però penso che staremo bene, sai? E ti farai tanti amichetti nuovi, ne sono certa»
Il bambino si fa trascinare da tutto quell'entusiasmo, sembra un'idea meravigliosa e già non vede l'ora di partire, la vede come una sorta di avventura.

Purtroppo il peggio deve ancora arrivare, ovvero il momento della telefonata con Draco, in cui dovrà dirgli ogni cosa.
Non se la sente, questa è la verità, non ha proprio voglia di ascoltarlo o rivolgere la parola a tale uomo. Parlare a colui che ama ancora ma che l'ha ferita è una fatica immensa, e si sente in difficoltà come mai prima d'ora.
Ha la nausea per via di questa telefonata, e gira attorno la cornetta per minuti interi, sfregandosi le dita una contro l'altra per il nervosismo.
Si gratta il collo, sta temporeggiando, e già è arrabbiata per le sue parole non dette.
Ma poi prende coraggio, deve, e lo fa per il figlio visto che da adesso in poi dovrà occuparsene solo lei.
Draco sarà solo una sorta di optional nella sua vita, visto che potrebbe portare solo pericoli.

Si mordicchia il pollice mentre il telefono squilla e solo dopo due suoni acuti ecco che Draco risponde frettoloso: «Pronto?».
«Hey... sono io» parla con tono severo, ma leggermente titubante, scossa di risentire la sua voce dopo un paio di lunghe settimane.
«Dimmi, tutto bene? Avete bisogno di qualcosa?» lui non sembra sentirsi a disagio, piuttosto si sente rincuorato nel poterla risentire.
Il cuore di Draco ha iniziato a battere a mille appena ha sentito la sua voce e anche se lo chiama per formalità a lui sta bene così, gli interessa sapere come stanno e cosa stanno facendo.
Si è promesso di rispettare i suoi spazi e lo farà.

«Draco, non abbiamo bisogno di te» risponde dura, sgranando la voce e mostrandosi impassibile, lei sa essere forte e impenetrabile, ci è sempre riuscita, cercando di andare contro ciò che sente.
La mente di Esme è sempre stata lucida, rigorosa, logica, e non si è mai fatta sciogliere da un paio di parole.
«Lo so, volevo solo sapere, Esme»
«Io volevo solo avvisarti dove ci trasferiremo io e Scorpius, visto che non sarebbe giusto non farti sapere dov'è tuo figlio... sai, io penso ai suoi bisogni»
Lei trova sempre il modo ultimamente quando parla di lui, o in questo caso con lui, di screditarlo e di fargli pesare ciò che ha fatto.
Non lo ha per nulla perdonato e ancora prova un senso di rabbia incredibile, proprio perché il suo errore è stato fin troppo grosso.
E diciamocelo, fa anche bene a trattarlo così.

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now