𝐗𝐈𝐈

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Cosa c'è di peggio del lavorare un'intera giornata? Lavorare un'intera giornata in piena estate.
Il caldo soffocante fa grondare di sudore la fronte di chiunque e il sole cocente sembra far bollire la pelle come se fosse in un pentolone sopra il fuoco acceso.
Si boccheggia con fatica, si sorseggiano non poche bevande fresche, eppure bisogna rimanere belli vigili per compiere il proprio lavoro.
Dannata estate, sembra una tortura!

Per fortuna il Ministero della Magia al suo interno mantiene un clima piuttosto fresco e ciò rende possibile alle persone svolgere i propri compiti con una maggiore facilità.
Draco si trova sulla sua scrivania a compilare qualche modulo e strofina una mano contro il proprio mento mentre si tiene concentrato sui suoi doveri. L'ordine regna su quel tavolo in legno e ogni cosa è predisposta al meglio: un calamaio lungo ed elegante sulla destra, due cornici con delle foto sulla sinistra e in mezzo i vari fogli e manuali per completare il lavoro.
Una tazza di tè freddo è posata al suo fianco e la sorseggia di tanto in tanto per rinfrescarsi la gola. Sono arrivate delle pratiche ministeriali alquanto noiose da compilare e si ritrova a dover sistemare delle scartoffie di clausole vecchie e inutili.
Ogni tanto esce qualcosa come in ogni istituzione, ci si ritrova a riordinare vecchie scartoffie ritrovate chissà dove. Questi ultimi anni, infatti, chiunque ha lavorato al Ministero si è concentrato soprattutto nel rimodernare ciò che di confusionario o sbagliato aveva soffocato ogni grado ministeriale e così Draco, essendo in una posizione piuttosto elevata, deve lavorare non poco con quelle robacce.

Si passa una mano per i capelli sbuffando e con il calamaio in mano firma e corregge tutto ciò che gli si pone davanti. Gli piace il suo lavoro, adora sentirsi in una posizione ben vista, ma le ore passate a leggere vecchie leggi e riforme lo fanno annoiare parecchio.
La sua voglia di essere qualcuno di noto e di classe non è mai svanita, si ritrova sempre a sentirsi appagato dal prestigio che ha ottenuto con il proprio lavoro. Tuttavia, usa questo suo benestare per il beneficio alla comunità magica.
Si sa, ha imparato da sua moglie a trarre benessere dalle gesta positive.

Posa l'ennesimo foglio nell'apposita cartellina e sente un forte bussare contro la porta del proprio ufficio.
«Avanti, entrate pure» mormora alzando il capo verso essa, curioso di chi possa essere.
«Signor Malfoy, ci sono stati disguidi con il Dipartimento per la Regolazione e il Controllo delle Creature Magiche» lo avvisa un segretario del suo stesso livello ministeriale, entrando educatamente nella stanza.
Draco corruga la fronte leggermente confuso e si sistema la cravatta prima di ritornare a parlare: «Mi scusi per la domanda forse sciocca, ma non si occupa di quel dipartimento la mia collega Granger?».
Lui sa bene quanto è professionale e fin troppo brava nel suo lavoro quella ragazza e gli sembra molto strano che ci siano stati problemi con Hermione in giro.
Una strega così tanto straordinaria non potrebbe mai aver fatto qualche casino nel posto di lavoro. Insomma, quella è roba da Esme Smith, ma non da Hermione Granger.
Il segretario annuisce con un sospiro e storce le labbra in un'espressione di disappunto: «La prego di seguirmi e controllare l'attuale situazione».

A questo punto non resta davvero che occuparsi di questa strana novità e segue il giovane a passo svelto ma composto.
Il segretario indossa un paio di occhiali quadrati, i capelli bruni sono sistemati all'indietro con una spalmata di gel e ha un completo beige e bianco molto formale.
La sua persona è piuttosto riservata ed essendo nuovo all'interno del Ministero si mostra impeccabile e super diligente in ogni movimento o parola.
Si avvicinano presso l'ufficio personale di Hermione e sentono già delle strani voci alte accavallarsi una sopra l'altra, cosa che lascia Draco alquanto turbato. Posa una mano sulla maniglia dorata della porta e la apre in fretta, trovandosi davanti una scena tanto scioccante quanto a tratti buffa.

Una donna bassa e robusta si agita con la sua bacchetta stretta in mano mentre l'anziano al suo fianco, presumibilmente il marito, sbuffa e fa agitare i baffi che costeggiano le sue lunghe labbra arricciate in un ghigno.
«Oh, finalmente qualcuno competente!» esclama con aria boriosa la signora, rivolgendosi a Draco e prendendo un grosso respiro, come se lo avesse trattenuto per tutto il tempo.
Le gote sono arrossate, dalla tempia casca una goccia di sudore e indossa dei vestiti fin troppo caldi per una giornata estiva, molto probabilmente per rimarcare il suo status sociale con quella giacchetta ricamata color verde pastello.
Il volto di Hermione, invece, sembra gonfio per la rabbia e si nota quanto autocontrollo stia mantenendo pur di non scoppiare in un furioso litigio con quella che sembra una buona cittadina.
«Mi scusi, posso sapere cosa è successo in questo ufficio?» la domanda del biondo esce spontanea e porta le mani sui fianchi, aspettando una risposta veloce e sensata.
«Sono venuta qui perché ho ricevuto un reclamo riguardo il mio elfo domestico e la ragazza qui presente ha preteso che si pagasse una multa e mi venisse ritirata la mia Molly»

PUREBLOOD || She deserves betterWhere stories live. Discover now