𝐗𝐋𝐈𝐗

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17 novembre 2010 - Duecento trentesimo giorno senza Esme

Oggi è il compleanno di Scorpius Smith Malfoy, ma anche l'ennesimo giorno senza la sua mamma.
Draco è frustrato, colmo di ira e di nervosismo, non sapendo come gestire quelle giornate che diventano sempre più pesanti.
Per giorni interi ha cercato qualcosa su Esme, è riuscito a trovare qualche piccola legge da poter rigirare ma nulla di troppo utile.
Anche il trio sta avendo delle difficoltà, in particolar modo Hermione che è stata anche licenziata.
Come si aspettavano, è arrivato quel giorno poco verso metà ottobre e, per quanto dispiaciuta, la Granger non si è mostrata stupita.
Ma lavora da casa, si occupa di alcuni documenti di Draco e della sua amica così da poter continuare a dare una mano per quel caso.
Eppure, girando e rigirando sui manuali si arriva sempre allo stesso punto.
Forse è perché non sanno a chi rivolgersi, chi potrebbe essere il colpevole su cui concentrarsi.

Draco ha richiesto un giorno libero da lavoro, avendo promesso al figlio di stare assieme, nonostante la sera sarebbe andando a dormire da Harry così da stare con Albus, ovvero il suo amichetto del cuore.
Vuole farlo divertire e svagare così tanto da non fargli sentire la mancanza della madre, eppure non è possibile.
Scorpius appena si è svegliato, infatti, ha subito pensato ad Esme e spera di trovarla a casa per il suo giorno.
Sa bene che è a lavoro, ma non pensa si possa dimenticare del suo compleanno.

«Papà, papà!» richiama Draco buttandosi su di lui nel lettone, facendolo sobbalzare e ridacchiare.
«Fagiolino, buon compleanno!» mugola con uno sbadiglio, abbracciandolo e donandogli un bacio sulla guancia.
Si coccola il figlio per qualche minuto, facendolo sghignazzare tutto contento e godendosi la sua presenza.
Quel piccolino è davvero un toccasana e non sarebbe riuscito ad essere così forte in quelle giornate senza di lui.
«Oggi papà ti ha preso un bel regalo» afferma soddisfatto, mettendosi dritto e facendogli una breve carezza sulla testolina «Sono certo che ti piacerà. Ma adesso dobbiamo fare una bella colazione! A pranzo abbiamo Dobby e anche i nonni e le zie, contento?»
«E la mamma?» domanda ingenuo, con un sorriso dolce.
Draco sospira e scuote la testa, mortificato: «Mi dispiace, fagiolino...».

Questa volta Scorpius non può sopportare questa risposta a tal punto da spostarsi dal padre e mettersi con le braccia incrociate al petto.
«Senti, fagiolino, mamma vorrebbe tanto esserci, ma-»
«No! La mamma non mi vuole più bene e tu dici le bugie!» esclama a gran voce, scendendo dal letto e battendo un piedino per terra «Tu mi dici le bugie, papà!»
Draco si alza dal materasso per raggiungerlo ma lo vede correre via nella sua cameretta non volendo assolutamente vederlo.
Il bambino ormai non crede alle sue parole e si sente non solo ferito dall'uomo ma anche abbandonato dalla sua mamma.
Non può sopportarlo ed è il compleanno più brutto della sua vita.

Draco entra nella sua stanza e lo vede per terra con le braccia ancora incrociate al petto e un grande broncio sul viso.
«Amore di papà, la mamma ti vuole bene, te lo giuro»
«No, io voglio la mamma, io non voglio te!» urla stringendo i suoi pugnetti e guardandolo pieno di rabbia «Tu sei cattivo e bugiardo, voglio la mamma!»
Il cuore del giovane si svuota non appena sente quelle parole dette con così tanta energia, convinto di star sbagliando qualcosa e sentendosi ancora più frustrato di prima.
Scorpius non è l'unico a sentire così tanto la mancanza di quella donna e, anzi, il marito ha anche il peso di doverla far uscire da quel postaccio prima che possa soffrire di più.
Draco non dorme, non mangia bene, ormai vive in un limbo e a quanto pare non sa essere nemmeno un bravo padre.

«La mamma non tornerà più e tu dici le bugie! Tu sei cattivo, io non ti voglio bene e non ti vuole bene nemmeno la mamma ecco perché è andata via. La mamma non ci vuole più bene»
Una mano viene strofinata contro la propria barba e nota lo sguardo di Scorpius tremendamente furioso, percependo tutto il dolore che può provare un bambino.
Inizia a ripetere più volte "voglio la mamma", così tanto che è diventato estenuante per Draco.
Si sente una botte colma di emozioni che sta per straripare, colmo di dolore che ha cercato di trattenere al meglio per il figlio, ma che non serve a nulla a quanto pare.
Mille pensieri iniziano a frullare per quella mente caotica e il bambino non sembra essere stanco di gridare quella frase con tutto il fiato che può esserci nei suoi piccoli polmoni.

PUREBLOOD || She deserves betterOù les histoires vivent. Découvrez maintenant