𝐋𝐗𝐗𝐕𝐈𝐈

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Draco non ha atteso altro tempo e si è materializzato via in quel posto che tanto lo stava aspettando.
Adesso è arrivato il momento di concludere quelle malefatte, di mettere un punto ai loro dolori.
Cerca di non pensare ad Harry, alle bugie dette ad Esme, deve concentrarsi su ciò che ha da fare perché quella sarà la sua soddisfazione più grande.

"Un luogo lontano dalla civiltà.
Preferibilmente abbandonato.
Gli spiriti non devono entrare in contatto con altre entità vive."

Ha seguito il primo passo di quel rito alla perfezione, trovando una vecchia casa abbandonata nel ben mezzo di una foresta scozzese.
Ciò lo ha potuto fare servendosi di una mappa antica che avevano nella collezione del Manor, dove vengono segnati vari posti un tempo abitati, ma che attualmente ospitano solo una grande vegetazione.
Sembra quasi una bettola, nulla di pretenzioso, ma la cosa fondamentale è che sia molto lontana rispetto alla città.

Fa trasfigurare un vecchio oggetto polveroso in un tavolo in pietra, grande e massiccio che accoglierà quel rito di magia nera.
Con la bacchetta scalfisce un pentacolo in mezzo ad esso e posiziona delle candele scure in punti precisi indicati dagli scritti.
Ogni oggetti e pozione è posato nel punto adatto visto che ogni passo dovrà essere eseguito con un ordine preciso e con una certa attenzione.
Nulla deve sfuggirgli o non riuscirà a compiere quel maledetto incantesimo.
Respira a pieni polmoni e la fronte è corrucciata per la concentrazione, non può permettersi di sbagliare.
Ricontrolla ogni cosa più di una volta e a quanto pare è tutto perfetto, rispecchiando il disegno rappresentativo presente sulle pagine del diario.

Dovrà comunicare con delle entità maligne e queste devono essere ben controllate se non si vuole rischiare il fallimento.
Si siede su una sedia in legno e osserva ogni singolo oggetto, scruta quel pentacolo ed è momento di iniziare.
Chiude gli occhi e prende un grosso respiro: bisogna agire.
Draco Malfoy sta per fare uno degli atti peggiori del mondo della magia, sta per maledire il suo stesso padre e utilizzando pura magia nera irreversibile.
Draco Malfoy è sprofondato nelle tenebre e ormai da esse non è più recuperabile.
Quando si annega non si può tornare in superficie.

«Abyssus abyssum invocat» inizia a pronunciare la prima frase per iniziare il rito «Ego te provoco»
Prende un grosso respiro e afferra una candela con la mano destra, lentamente fa colare la cera calda nell'incavo che forma il pentacolo e sta attento a non far versare nulla al di fuori di esso.
Ogni gesto è fatto con attenzione, inizia a preparare attentamente una mistura e con il pollice segna le punte di quel pentacolo.
Pervaso dall'odio continua con quel rito, gli occhi sono pieni di rabbia e le parole che recita possono far raggelare il sangue, ma lui si sente così potente, come se adesso avesse il mondo intero in mano.
Questa volta è lui a tenere il coltello dalla parte del manico, e proprio come gli omicidi fatti adesso potrà farla pagare a chi lo merita.
Ma bisogna sempre ricordare che impugnare un'arma è sempre pericoloso.

«Abyssus abyssum invocat» ripete «Ego te provoco»
Il tavolo inizia a tremare sotto le sue mani, che vengono poggiate ai lati di quel pentacolo mentre gli occhi si chiudono ermeticamente.
Sente l'energia scorrere attraverso le vene ed è segno che il rito è appena iniziato, la magia sta prendendo il sopravvento su quel luogo e ciò è un buon segno, può andare avanti.
Prende un profondo respiro e riapre lentamente le palpebre, afferra un coltello posto alla sua sinistra e incide un segno sul proprio palmo affinché possa far colare qualche goccia di sangue dove la cera adesso si è quasi seccata.
Come ha sempre detto Esme, i legami con il sangue sono quelli più forti e utili nella magia nera.

La mano insanguinata viene posata al centro di quel pentacolo e così ripete quel mantra demoniaco: «Abyssus abyssum invocat... ego te provoco».
Chiude nuovamente gli occhi e ripete, ripete, ripete.
Il tavolo riprende a tremolare e quelle gocce di sangue iniziano a camminare e percorrere velocemente quel pentacolo, come se fossero delle biglie che marcano un percorso.
La cera si scioglie, diventa bollente e si mischia a quel liquido rossastro, le fiammelle delle candele iniziano ad ondeggiare velocemente, il vento aumenta e sbatte contro le finestre rotte di quella casa abbandonata.
Il gelo passa attraverso i suoi capelli biondi e sente un brivido percorrergli la schiena e giungere al collo, come se fosse una morsa a stringerlo.

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora