𝐗𝐗𝐈𝐕

701 29 22
                                    

«Allora, amore, prendi un bel respiro e vedrai che andrà tutto bene» mormora Esme con un sorriso dipinto sul suo volto tondeggiante.
Le mani sistemano la cravatta di Draco con cura e gli occhi bruni sono piegati in due lunette adorabili, per poi spostare lo sguardo su quello del marito che la osserva con molta preoccupazione.
«Lo sai che la situazione al Ministero è difficile, vero Esme?»
«Sei un ottimo lavoratore e io sono certa che tutto finirà per il meglio»
Annuisce un paio di volte alle proprie parole e riceve un bacio sul capo.
L'uomo porta una mano sulla sua schiena e le dona una carezza, volendo godersi qualche attimo assieme alla moglie.
Il suo ufficio ospita solo quelle due persone e lascia che si confrontino prima che Malfoy debba recarsi presso il Wizengamot e gli altri funzionari ministeriali.
Quest'oggi si discuteranno le pratiche di Kingsley, considerato fin troppo "modesto e di parte".
Come già si è compreso, la situazione nella società magica si va sempre più a sgretolare e così anche i piani alti del Ministero vengono messi in discussione.

«Mi vuoi aspettare fuori?» domanda l'uomo, andando a recuperare una cartellina colma di documenti e sperando che la compagna non abbia nulla da fare e lo possa attendere per dargli il suo supporto.
Draco è un uomo ormai tutto d'un pezzo, ma la presenza di Esme è sempre necessaria.
Sono compagni di vita e non poterla avere in veste di capo del dipartimento Auror vicino a sé non è certo il massimo. Avrebbe preferito averla vicina a contestare le follie estremiste e ad appoggiare gli scritti presenti nel suo dossier. Ma va bene così, basta sapere che gli è vicino.
«Dovrei compilare qualche cartaccia, ma preferisco aspettare mio marito» gli sorride e si avvicina alla sua figura, alzandosi sulle punte e posandogli un bacio sulla guancia.
«Adesso, però, devo andare» le dice accompagnato da un complice occhiolino.
Escono da quella stanza ed è momento di fare il proprio dovere.

Draco si reca in un'aula grande e spaziosa, dove sono presenti diversi membri del Ministero, tutti pronti per discutere alcune importanti pratiche.
Ormai non fanno altro che parlare e parlare, cambiare riforme e contestare alcune più nuove.
I funzionari principali di ogni reparto vengono convocati e per questo lui si ritrova con Hermione in quanto capo dell'Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche.
Purtroppo vicino loro non vi è Esme, ancora priva del suo vecchio incarico.
Thomas Howard, ecco il nome dell'uomo che ora guida il dipartimento Auror. Non è certo dalle ampie vedute ed è complice delle malsane idee estremiste e classiste che man mano si stanno facendo di nuovo spazio. Malfoy e Granger si scambiano un cenno del capo e si mettono ognuno nel rispettivo posto a sedere.
Kingsley Shacklebolt viene fatto mettere al centro e si nota dal suo sguardo serio e penetrante, preoccupato per quello che accadrà. Non è certo facile quella situazione e ancora una volta deve far fronte a qualche problematica assurda.

«Quest'oggi siamo convocati per discutere le pratiche ministeriali» inizia a parlare in maniera chiara e incisiva un membro della corte del Wizengamot «In particolare, bisogna prendere delle decisioni riguardo il nostro Ministro, accusato di favoreggiamento nei confronti dei babbani, ovvero coloro che non dovrebbero nemmeno prendere parte alla nostra vita magica»
Draco prende un profondo respiro e intuisce che già l'inizio di questo dibattito non prospetta bene. Una parte dei lavoratori del Ministero, dopo la caduta di Esme, sono stati sollevati dai loro incarichi e adesso sono presenti non pochi folli in quest'aula.
Anzi, alcuni di loro riesce a riconoscerli in quanto appartenenti ad alcune famiglie care ai Malfoy.
O meglio, care a Lucius e Narcissa.
Draco ormai non ha nulla a che fare con tale gente e la propria vita è più semplice e modesta, nonostante la ricchezza e il patrimonio che caratterizzano lui e la moglie.

«Non possiamo dare questo genere di esempio alla nostra comunità» continua sempre lo stesso uomo «Bisogna rendere chiaro che ogni mago ha dei diritti e soprattutto deve essergli garantita sicurezza e benessere»
«Ma a nessun mago sono stati tolti tali diritti» ribatte con educazione Kingsley.
«Essere così tanto esposti al mondo babbano, dare modo a chi ha molti contatti con quest'ultimo, potrebbe mettere a serio rischio streghe e stregoni»
«Come può affermare tali assurdità?» a prendere parola è un altro membro del Ministero, una donna altrettanto contraria all'elitarismo dei purosangue.
«Nessuno qui si ricorda delle persecuzioni? Nessuno si ricorda quanto ha dovuto subire il nostro mondo a contatto con quello babbano?» sospira pesantemente l'uomo.
Gli occhi di questo vagano per i presenti e si mostra sempre molto severo, deciso nelle proprie parole: «Sono qui a nome di molti di noi che la pensano esattamente in tale maniera. Noi non vogliamo che la società magica possa subire indecenze da parte di chi non possiede magia, da chi non può comprenderci».

PUREBLOOD || She deserves betterDove le storie prendono vita. Scoprilo ora