CAPITOLO 55

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CAPITOLO 55

Justin mi ha parlato di lui, e abbiamo passato una bellissima serata insieme, come sempre.
Dopo che mi aveva nascosto quella cosa, cerca di parlare di più con me, e questo lo apprezzo tantissimo, infatti ciò che mi ha raccontato poco fa, mi fa capire quanto abbia passato una brutta infanzia.
Il rapporto con i miei genitori è stato decisamente diverso dal rapporto che ha avuto lui con i suoi, ma ciò non significa che io abbia avuto un'infanzia facile, magari quando me la sentirò, gli racconterò qualcosa di me, tempo al tempo.
"Si è fatto tardi, mi accompagneresti a casa?"
Gli domando guardando l'orario, non posso passare tutte le notti fuori, mia madre e mio padre non sanno nulla.
Lui annuisce, si prepara e andiamo nella sua macchina.
Ci dirigiamo verso casa mia e ci divertiamo insieme a cantare delle canzoni a squarciagola come due imbecilli, lui sembra essersi ripreso rispetto a prima che dopo quel discorso si era spento un po', ma fortunatamente sta bene.
"Allora ci vediamo domani."
Mi dice lui baciandomi non appena arriviamo fuori casa mia.
"A domani."
Lo bacio, e lo bacio ancora, come se non mi fosse bastato passare con lui l'intera serata, ho sempre voglia di sentire le sue labbra sulle mie, di sentire il suo profumo, di sentirlo mio.
Non ho mai desiderato nessuno in questo modo, e sento che anche lui impazzisce quando ci diamo i nostri baci che sembrano interminabili.
Gli direi di tornare indietro e passare la notte con lui, passerei l'intera nottata a baciarlo, non mi stanca mai.
"Chloe?"
Ci stacchiamo velocemente, girandoci  verso quella voce che ci aveva disturbati, travolti dalla passione non ci eravamo resi conto di essere rimasti sotto casa mia, ed era ovvio che qualcuno prima o poi ci avrebbe beccato.
Era mia sorella.
Subito esco dalla macchina e Justin insieme a me.
"Kate cosa ci fai tu qui?"
Lei ci guarda in un modo strano, dalla testa ai piedi.
"Ci abito, tu cosa ci fai qui con l'amico di nostro fratello!"
Giusto, avevo dimenticato che lei lo conoscesse.
"Kate ti spiegherò tutto, non dire nulla alla mamma, a nessuno!"
Lei senza prestare nessuna forma di euforia, entra in casa senza nemmeno voltarsi, non capisco perché, io sarei stata felice di vedere che la mia sorellina avesse trovato qualcuno che le voglia bene, invece lei sembra addirittura turbata.
"Pensi che dirà qualcosa ai tuoi?"
Mi domanda Justin.
"No, spero di no."
Lo saluto e torno dentro.
"È permesso?"
Domando bussando alla porta di mia sorella.
Lei non risponde, quindi apro la porta lo stesso, si trovava sul suo letto distesa.
"Inutile che fai finta di dormire, non credo che bastino 3 minuti per addormentarsi."
Lei si alza e mi guarda.
"Non capisco come sia possibile che tutti ti cadono ai piedi, siamo qui da quasi due mesi sono in fissa con un ragazzo e non mi ha rivolto nemmeno una parola, tu incontri l'amico di nostro fratello e ti ci limoni addirittura davanti casa."
Giusto, il ragazzo di cui mi parlò quando andammo a fare surf.
"Kate guarda che tu sei fantastica, non devi sentirti inferiore solo perché un ragazzo tra mille non ti rivolge la parola."
"Quelli belli capitano solo a te."
Aspetta un attimo.
"Non mi dire che anche tu avevo adocchiato Justin?"
Non ci avevo pensato.
"Certo, sai bene quanto è figo."
Non ci posso credere.
Iniziamo a ridere insieme.
"Kate ma è grande per te!"
"Ma è ugualmente figo."
Continuiamo a ridere e mi viene spontaneo dilungarmi per abbracciarla.
"Lo sai che sto scherzando, ma ripeto vedo che a te va bene con tutti, ed io sono sempre ad un passo indietro."
"Kate non devi sentirti inferiore a nessuno,non ne vale la pena, tu vali molto. Hai un carattere meraviglioso ed esteticamente sei una bomba, devi solo avere un po' più di coraggio, Se quel ragazzo non si avvicina perché non lo fai tu?"
Le dico sistemandole una ciocca dei suoi capelli dietro all'orecchio.
"Non ne avrei il coraggio, appunto."
"Se ti interessa davvero, il coraggio lo trovi, fidati."
Lei mi abbraccia di nuovo, ed io la stringo forte.
"Basta parlare di me, dimmi, come è possibile che tu e Justin?"
Questa era la domanda che temevo di più.
Le sorrido.
"Non so, ci stiamo frequentando, ogni tanto ci vediamo, poi come andrà, andrà."
In effetti la penso davvero così.
"Non vedo l'ora di dirlo a mamma."
"Cosa hai detto?"
Le butto un cuscino addosso ed iniziamo a fare una gara di cuscini, come quando eravamo più piccole, sono contenta che con lei vada tutto bene, spero davvero che non si senta più inferiore a nessuno, perché non lo è

Bacio d'ingannoWhere stories live. Discover now