CAPITOLO 30

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CAPITOLO 30
Durante tutta la notte faccio fatica ad addormentarmi, non riesco a capire se per Justin sia lo stesso, ma non riesco a smettere di essere agitata; anche se ho deciso di fare questa pazzia, in fin dei conti non conosco il vero motivo per cui lui sia voluto fuggire così.
Decido di alzarmi per prendere un po' d'acqua che Theodore ci aveva dato se ci fosse venuta sete, poi ritorno sulla mia coperta che in fin dei conti non è per niente male.
Questa è stata una delle notti più movimentate della mia vita, a pensare che qualche ora prima che accadessero questi episodi, mi trovavo nella mia stanza a fissare il soffitto, e adesso mi trovo in un fienile a dormire con un ragazzo che mi sta scombussolando tutta la vacanza.
Bisogna ricordare che non dobbiamo mai sottovalutare la vita, è imprevedibile, non sai mai cosa aspettarti, un attimo prima ti sembra che tutto stia per crollare, un attimo dopo ti sembra che nonostante qualcosa sia crollato, ci sia sempre qualcosa che ti aiuterà a risollevarti, e a pensare a quei momenti di crollo come dei momenti solo da dimenticare, ma che ti danno la forza per rialzarti.
La mattina seguente nonostante il gallo avesse cantato all'alba, io e Justin ci svegliamo insieme, e credo più tardi rispetto agli altri.
"Buongiorno." Dico, e lui ricambia.
Entriamo insieme a casa per fare colazione e troviamo la tavola apparecchiata, a parte Robert non ho conosciuto nessuno qui, ma sembra veramente una casa abbastanza grande.
"Buongiorno" entra Theodore, e noi lo salutiamo.
"Ragazzi appena finite colazione venite ad aiutarmi a raccogliere un po' di verdure all'orto, già che ci siete mi date una mano, gli altri componenti si trovano a lavoro."
Non mi dispiace l'idea di lavorare in campagna, non mi dispiace mai stare a contatto con la natura.
"Theodore mi dica, ma quanti figli ha?" Gli chiedo io in modo curioso dato che li menziona sempre.
"Mio figlio Robert l'hai già conosciuto, poi il mio primo figlio, Harry che è quello più grande che torna qui solo per dormire, lavora molto.
Poi c'è mia figlia Susan che è la più piccola. "
Sono 3 fratelli, pensavo fosse più numerosa di così.
"Ma da quando mia moglie è morta, sono venuti ad abitare con noi mia sorella suo marito e sua figlia, motivo per cui conosciamo Justin."
Cosa significa? Cosa c'entra Justin?
Lo guardo e lui sembra trovarsi in imbarazzo.
"Eh si, Justin e mia nipote hanno avuto una lunga storia che poi è finita bene."
"Benissimo." Risponde Justin, anche se mi sembrava ironico.
Sembrava strano infatti che non ci sarebbero state ragazze a ronzargli intorno, anche se ho la sensazione che non sarà proprio così.
A parte questo, Theodore è davvero una persona squisita, si vede, mi ricorda mio nonno.
Dopo questa lunga chiacchierata, e dopo che mi mostra la casa, ci dirigiamo verso l'orto, c'era qualsiasi tipo di verdura, prendo moltissima insalata  sotto consiglio di Theodore, mi dice che la mangeremo questa sera insieme a tantissimi pomodorini e melanzane.
Poi ad un tratto mi accorgo che aveva una stalla con dei cavalli.
"Posso entrare?" Chiedo a Theodore.
"Ma certo." Entro nella stalla ed era piena di fieno, c'erano molte porte e credo che in ognuna di esse si trovasse un cavallo, e in effetti è così, sono veramente bellissimi.
"Belli vero?" Sento una voce dietro di me, non sapevo che Justin mi avesse seguita.
"Si sono bellissimi."
Dico io accarezzando un bellissimo cavallo bianco con la coda nera.
"Ti va di fare un giro con loro?" Mi chiede.
"Davvero?" Gli domando entusiasta, lui nota il mio entusiasmo e sorride.
"Davvero, sei mai stata a cavallo?"
In verità no, è una delle cose che avrei assolutamente voluto fare da un'eternità.
"Dai scegli quello che ti piace di più, ti insegno io."
Inutile dire che scelgo il cavallo che stavo accarezzando, lui invece sceglie un bellissimo cavallo nero.
Usciamo dalla stalla e  all'interno del recinto, Justin mi aiuta a salire in sella dopo che mi ha dato un elmetto che mi rendeva a dir poco ridicola.
Lui mi sta vicino come se volesse mantenermi.
"Cerca di distribuire al meglio il tuo peso, cerca di tenere la schiena dritta."
Mi posa la sua mano sulla mia schiena cercando di definirmi la postura.
"Adesso inizia ad usare le redini, se le tiri verso sinistra, il cavallo andrà verso sinistra, se le tiri verso destra, allora andrà verso quella direzione, mi raccomando non tirare forte altrimenti rischi di farlo male."
Inizio a far camminare il mio cavallo all'interno del recinto e non sembra così difficile, fin quando mi rendo conto che non so come farlo fermare.
"Justin come si fermaaa??" Do un urlo isterico che sicuramente il mio cavallo avrà avvertito.
"Devi tirare le redini, non in modo aggressivo ma basta un piccolo gesto e lui si fermerà."
Faccio come mi ha detto e in effetti il cavallo si ferma.
A quel punto Justin sale sul suo cavallo, un contadino che lavora lì da Theodore ci aiuta ad aprire il recinto e iniziamo questa nostra passeggiata a cavallo.
Seguo tutto ciò che fa Justin, è davvero bravo, lui ogni tanto si girava chiedendomi se andasse tutto bene.
Mi sentivo libera, era come se stessi su una tavola da surf, tutto il resto del mondo era come se si fosse spento, i suoni della natura, il rumore dei zoccoli del mio cavallo, erano le uniche cose che riuscivo ad ascoltare.
Ci allontaniamo da un bel po' da casa di Theodore e decidiamo di fermarci.
A questo punto mi viene in mente che nè mia madre nè Carrie sanno nulla.
Decido di chiamare prima Carrie e le dico che passerò la giornata con mio fratello, che andrò al ristorante con lui ed Allie, poi chiamo mia madre e le dico che passerò una giornata fuori paese con Carrie, tutto sembra scorrere per il verso giusto, ma ho un po' di dubbi a riguardo per esserne completamente tranquilla.
"Justin, se senti Daniel non dirgli che sono qui." Gli dico, e lui fortunatamente capisce.
"Comunque Daniel sta molto meglio, è tornato a casa." Mi avverte, ed io esulto.
Il solo pensiero che Daniel sia stato male mi fa rabbrividire.
Justin si siede a terra, sul prato ed io faccio lo stesso, non è un tipo che sta 24h vicino al telefono su Instagram o whatsapp, anzi vedo che voglia godersi al meglio la natura, proprio come me.
"Questa sera Theodore chiude il suo pub e cucina in casa, mangeremo lì tranquilli."
Mi avverte Justin, e subito penso che sarà davvero una bella situazione vederlo battibeccare con Robert come due maschi alfa, ma ad un tratto mi ricordo che la nipote di Theodore, è un ex di Justin, e credo proprio che ci sarà anche lei.
"Parlami di lei." Gli dico, e lui subito sobbalza.
"Lei chi?" Mi domanda.
"Andiamo, lo sai, la nipote di Theodore."
Sembra non voler rispondere, ma ad un certo punto sembra deciso a parlarne.
"Isabelle, è l'unica con cui io abbia avuto una relazione seria, ma è finita male."
Come suo solito, racconta le cose a metà e sembra non voler continuare ciò che aveva iniziato a dire, ma rimango sorpresa quando invece continua a parlarne.
"Non eravamo pronti per continuare ad andare avanti, tutto qui, ma non c'è nessun rancore tra di noi."
Conclude lui, ma anche questa volta, come sempre, non mi è chiaro.
"Da quanto è finita?" Gli chiedo.
"Non so, forse quasi un anno."
Risponde lui, pensavo fosse una storia finita da tanto, ma a quanto pare non è così.
"Comunque basta parlare di lei, non è più così importante." Mi dice lui.
"Chloe posso farti una domanda?" Mi chiede, ed ecco che inizia a salirmi l'ansia, detesto le persone che mi domandano se possono farmi una domanda, non è meglio che me la facciano direttamente?
"Dimmi."
Gli dico, e lui inarca un sopracciglio, e sembrava che non riuscisse a trovare le parole giuste.
"Come mai hai deciso di restare qui con me?"
Sapevo che mi avrebbe fatto questa domanda prima o poi, e tutte le volte non sono mai riuscita a darmi una risposta, mi sono trovata coinvolta all'improvviso in questa situazione, per questo non so cosa rispondergli.
"Avevo voglia di cambiare un po' posto, ormai si va sempre dalle stesse parti." Gli rispondo, è l'unica cosa che mi viene in mente, non saprei cos'altro dirgli.
"Fa ridere come abbiamo scelto i nostri cavalli non trovi?"
Gli dico io per cercare di sviare il discorso.
"Perché?" Mi risponde guardandoli.
"Abbiamo scelto due colori completamente diversi fra di loro, uno nero e uno bianco, due opposti."
Effettivamente è vero, eppure è stata pura casualità, non ci siamo mica messi d'accordo.
"Io una cosa che li accomuna la vedo." Dice lui, alzandosi.
Io lo seguo e mi fa notare una cosa.
"Guarda la coda del tuo cavallo, è nera."
"E quindi?" Gli domando.
"Adesso guarda la coda del mio, di che colore è?"
Mi avvicino al suo cavallo e noto una cosa a cui non avevo fatto caso.
"È bianca." Gli rispondo, e lui sorride.
"Per quanto possa essere una frase fatta, Sono due opposti si, ma che insieme sono uguali, infatti se li guardi, puoi notare quanto li rendano simili le loro diversità."
Non avrei mai pensato che Justin avrebbe detto una frase del genere, sembra più il classico tipo che non faccia caso a queste cose, invece è stato lui a farlo notare a me.
Io annuisco e torno di nuovo a sedermi.
"Aspetta un attimo, la natura mi chiama."
Mi dice sorridendo, ecco pensavo più che fosse questo tipo di persona.
Lui si allontana, ma lascia il suo cavallo con me.
Ma ad un certo punto sento un altro cavallo che stava arrivando.

Bacio d'ingannoWhere stories live. Discover now