CAPITOLO 85

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Ed infatti come volevasi dimostrare, non era lui, ma Justin, che aveva assistito al nostro scambio di numeri di telefono; almeno sono riuscita a trovarlo anche se in realtà, è lui che ha trovato me.
"Ciao Justin."
Gli dico facendo finta di niente, come se non fossi rimasta stupita nemmeno un po', a differenza sua.
Matt lo guarda, e Justin fa lo stesso, ho come l'impressione che stia per prenderlo a pugni, le sue pupille iniziano a dilatarsi ed io inizio a sudare sperando veramente che non mi faccia fare una brutta figura con una scenata.
"Lui è il tuo ex di cui parlavi?"
Ecco, Matt le uniche parole che non doveva pronunciare, le ha pronunciate.
"Ah io sarei un tuo ex?"
Mi guarda Justin con un sorriso sarcastico come se avesse sentito una cazzata.
"Ecco, lo sapevo, come sempre le più belle sono delle gran bugiarde!"
Esclama Matt e contro ogni tipo di previsione, da una pacca sulla spalla a Justin aggiungendo:
"È tutta tuo amico, mi aveva detto che vi eravate lasciati."
Matt ha cambiato completamente modo di approcciarsi dopo aver sentito la frase di Justin, e con l'espressione "come sempre le più belle sono delle gran bugiarde" mi sembra di capire che abbia avuto qualche problema con qualche ragazza.
Dopo che Justin si sposta, togliendo la mano che Matt gli aveva poggiato sulla spalla, dalla sua bocca escono delle parole che avrei sperato che non fossero uscite mai, ma che allo stesso tempo sapevo che prima o poi sarebbero arrivate, dritte contro di me come una pallottola di una pistola.
"Non è una bugiarda, ci siamo lasciati davvero."
Sapevo che oggi il nostro rapporto avrebbe avuto una fine, ma nonostante ciò, quando realizzi che sta succedendo davvero, è tutta un'altra cosa.
Non riesco a percepire nessun altro, nessuna musica, nessun'altra sensazione se non il mio battito cardiaco, mi sento come se avessi buttato mesi della mia vita, come se avessi perso un'intera estate dietro ad una persona che non ha fatto altro che farmi dubitare dal primo giorno.
Matt mi guarda, e capisce che io ed il mio ormai ex ragazzo, abbiamo ancora bisogno di parlare, quindi dopo averci salutati si allontana.
"Cosa ci fai quì?"
È la prima cosa che mi domanda.
"Non ti riguarda, sono qui insieme a Daniel."
Resta stupito non appena sente le mie parole, portando la sua mano sulla sua fronte come gesto di disperazione.
"Daniel, quel figlio di puttana, come cazzo ha potuto."
"Gliel'ho detto io."
Gli dico cercando di difendere il mio amico.
"Non avrebbe dovuto lo stesso, lo sa benissimo che non avrebbe dovuto ascoltare la tua folle richiesta."
Noto che per ogni frase che dice, non riesce a guardarmi negli occhi, continua a girarsi intorno.
"In realtà la mia non è stata una richiesta, ma un obbligo."
Dico con tutta onestà.
"E cosa volevi ottenere scusa? Tu non capisci in che situazione di merda ti sei infilata."
Alza il suo tono di voce, ma fortunatamente la musica era troppo forte per farsene accorgere dalla gente.
"Tu mi ci hai messo in questa situazione, come hai potuto lasciarmi in un autogrill da sola!"
A questo punto alzo anche io il tono senza pensarci due volte.
"Non eri da sola, conoscevo quell'uomo sapevo che era una persona affidabile."
"Conoscevi lui ma non tutte le altre persone che si trovavano lì, se ci fosse stato un pervertito non ci avrebbe messo nulla ad entrare nella tua macchina e farmi del male, te ne rendi conto?"
"Credimi questa cosa non sarebbe mai potuta succedere, altrimenti non ti avrei lasciato lì."
Continua ad usare questa scusa, come se volesse sminuire la cattiveria che ha fatto non dandogli il giusto peso.
"Guarda che c'erano degli uomini che non facevano altro che guardare! Ed io speravo che comparissi da un momento all'altro! Avevo bisogno di te ma non c'eri, mi hai lasciato lì!"
Ho dovuto inventare per forza la storia degli uomini che mi osservavano, per fargli capire appunto quanto avesse sbagliato.
Ma la reazione che ha non è quella che mi aspettavo, infatti sul suo viso compare un ghigno divertito, questa sua espressione non l'avevo mai vista, è come se fosse diventato un'altra persona, la mia domanda è lecita, sarà questo il vero Justin? Penso proprio di si.
"Devi solo vergognarti."
Gli dico mentre continua ad avere quel sorriso da schiaffi sul suo viso.
Mi giro dandogli le spalle cercando di andarmene, ma lui mi ferma prendendomi per il polso.
"Chloe, Lucas non avrebbe mai permesso che ti facessero del male, me lo avrebbe detto."
Ad un tratto la questione si fa sempre più confusa.
"Chi è Lucas?"
Ad un tratto il sorriso sul suo viso scompare.
"L'uomo che ti ha portato a casa."
Ricordo benissimo che l'uomo che mi ha portato a casa non si chiamasse Lucas, ma cerco di non servirgli la risposta sul piatto d'argento facendogli dire più cose possibili.
"Scusami com'è fatto Lucas?"
Mi domanda, ma gli do un'altra descrizione.
"Era un ragazzo alto con i capelli neri, vestiva elegante e aveva gli occhiali da sole."
Mento spudoratamente, e Justin inizia ad agitarsi.
"Scusami Chloe, pensaci bene, sei sicura che non era un uomo basso con pochi capelli?"
Mi domanda mantenendomi le spalle con entrambe le mani guardandomi attentamente negli occhi per cercare di capire la mia espressione.
"Ecco che quì casca l'asino caro mio."
Gli dico spostando le sue mani indietreggiando di alcuni cm da lui.
"Cosa intendi?"
"Si, l'uomo che hai appena descritto è colui che mi ha accompagnata a casa, ma c'è un piccolo particolare, mi ha detto di chiamarsi Ben, non Lucas come dici."
Justin non riesce a crederci, e deduco dal suo sguardo che sta cercando di inventare una scusa molto plausibile, ma non servirà a nulla, ormai è caduto nel tranello.
"Mi sa che hai sentito male, quell'uomo si chiama Lucas."
Insiste, ma io sono molto sicura di ciò che ho sentito, ho ancora nella testa il momento esatto in cui quell'uomo si è presentato a me, non potrei dimenticare un momento traumatico come quello, anche se fortunatamente la parte dei tizi che mi osservavano era finta, non è da tutti restare da soli in una sosta per camper in autogrill.
"Comunque mi sa che è meglio che torni a casa, tanto non hai nessun motivo per cui restare, tra me e te è finita, anzi fatti accompagnare a casa da quel tipo che stava parlando con te."
Tenta di liquidarmi in questo modo, e non posso fare a meno di pensare che abbia ragione, il punto tra me e lui è stato messo, e cercare di trovare delle risposte ai mille punti interrogativi che ho da quando ho iniziato questa storia, ormai è del tutto inutile, questa storia è finita.

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