CAPITOLO 32

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CAPITOLO 32
Ancora una volta c'è un mistero che aggira intorno a Justin, un mistero passato che fa parte tutt'ora del suo presente, il suo modo di omettermi le cose non significa che mi racconti qualcosa, ma che non me le racconti affatto, ed è per questo che non posso continuare in questo modo.
È quasi orario di cena, ed io non lo vedo da oggi pomeriggio, decido di iniziare ad entrare in casa di Theodore, e a giudicare dall'ottimo profumo, avrà già cucinato tantissime cose.
In casa ci sono anche tutti i suoi familiari, me li presenta, e a primo impatto sembrerebbero essere una famiglia molto unita.
Di Justin invece non c'è nessuna traccia, ma decidiamo di aspettarlo prima di iniziare a cenare.
C'era anche Isabelle, che sembra essere una ragazza simpatica e solare, a parte il fatto che è davvero molto bella.
Robert invece continua a ronzarmi intorno e capisco che non è il ragazzo galante che avevo conosciuto l'altra sera, ma quella era solo una parte preparata per poter dar fastidio a Justin indipendentemente da chi si trovasse al mio posto.
"Ecco Justin" avverte Theodore, lui infatti entra e saluta tutti.
Noto che non si è ancora liberato della camicia di ieri sera, avrebbe potuto prendere una canotta da uno dei figli di Theodore, ma nulla.
"Dove eri finita?" Mi chiede.
"Tu sei scappato all'improvviso." Gli ricordo.
"Sono tornato nella stalla ma tu non c'eri."
In effetti sono stata a fare una passeggiata lungo tutto il paesaggio, mi ha fatto bene starmene un po' da sola con i miei pensieri.
Justin e Isabelle si salutano, ma non scambiano nemmeno una parola, sembrano molto turbati, menomale che avevano mantenuto un buon rapporto.
Ci raduniamo tutti a tavola e gustiamo la magnifica cena che Theodore aveva preparato per noi, Justin era seduto al mio fianco.
"Justin cosa ci racconti?" Chiede la madre di Isabelle.
"Nulla di che, solite cose, solita vita."
Risponde lui senza aggiungere nessun tipo di dettaglio.
"Justin se vuoi posso prestarti una t-shirt, sei con quella camicia da ieri."
Gli dice Robert provocandolo.
"Dopo la prenderò volentieri."
Gli risponde, ma questa è solo la prima delle tante frecciatine che si lanciano in questa serata, non scorre per niente buon sangue tra di loro, ma sicuramente lui conoscerà meglio Justin di me, questo è poco ma sicuro.
Mentre continuo a mangiare, per un attimo sento una leggera pressione sulla mia gamba, mi sento subito in imbarazzo perchè capisco subito di chi possa essere; c'era solo Justin al mio fianco.
Non sempre ha cercato di avere un contatto fisico con me, solo quando ci baciammo qualche sera fa, ma a parte quella volta, non c'era stato mai più niente, e il fatto che lui dal nulla poggi la sua mano sulla mia gamba, mi crea molto disagio.
Cerco di guardarlo con la punta dell'occhio per fargli capire che dovesse smettere, finchè non la toglie lui, di sua spontanea volontà.
A questo punto, noto che è lui a guardarmi con la punta dei suoi occhi, e proprio per questo motivo decido di girarmi dall'altro lato ed evitare che lui riponga nuovamente la sua mano su di me.
Appena finiamo di mangiare, arriva il momento gelato.
"Quale gusto volete? Li abbiamo fatti noi, scegliete tra fragola, limone, cocco, melone."
Dice Isabelle.
"Posso scegliere io il gusto per te? Voglio vedere se lo indovino." Mi chiede Justin sotto voce.
"Noi vogliamo due gelati al cocco."
Esclama senza nemmeno aspettare il mio consenso, ed Isabelle inizia subito a prepararli.
Come ha fatto ad indovinare? È proprio il gusto che avrei scelto!
"Come hai capito che avrei scelto questo?"
Gli domando.
"Basta sentire il tuo profumo, ce l'hai addosso da ieri."
Appena pronunciata questa frase, si avvicina al mio collo, sento il suo naso che mi annusa e la sua barba che mi punge, inizio a sentire una scossa dentro di me, e in quell'attimo era come se esistessimo solo noi due, come nelle scene dei film, quando abbassano il volume delle persone che stanno intorno ai protagonisti della scena, e si sentono solo i battiti di questi ultimi, ecco, mi sentivo così.
Lui si sposta, e non posso fare a meno di guardarlo, e lui fa lo stesso sorridendomi.
La serata si conclude nei migliori dei modi, ringraziamo tutti della disponibilità che hanno avuto nei nostri confronti, Theodore lo saluteremo di nuovo domani mattina prima di tornare a casa, io e Justin torniamo nel nostro fienile e ci posizioniamo come la sera precedente.
"Lo so che devo girarmi dall'altro lato tranquilla."
Dice lui ridendo riferendosi al fatto che io dovessi indossare la tuta di quel cretino di Robert.
Mi stendo anche io e noto che lui indossa ancora la stessa camicia da due giorni, non che lui in questi due giorni non si sia lavato ma che non la tolga nemmeno per dormire mi sembra fin troppo strano.
"Robert non ha voluto prestarti nessuna canotta?" Gli chiedo io in modo scherzoso.
"No, è stato carino solo con te, si vede che non sono il suo tipo." Risponde lui divertito.
Ad un tratto mi torna in mente quando a casa sua, nella jacuzzi lui faceva di tutto per non farsi vedere di spalle.
Decido di girarmi dall'altro lato, per cercare di addormentarmi, non ne posso più di stare insieme a lui e alla sua vita misteriosa, meglio addormentarsi per far sì che arrivi presto domani.
"Cosa succede?" Mi chiede all'improvviso.
"Niente" gli rispondo.
Ma lui insiste, non so se continuare a dirgli così, o se gettare il "rospo", penso che sia la miglior cosa, perché se non ne parlassi adesso, ne parlerei domani, dicendogli che non ho più intenzione di avere a che fare con lui.
"Justin, sono stufa di questi segreti, sono stufa di non sapere con chi mi trovo dall'altra parte del paese, su qualsiasi cosa tu crei un mistero, sei un tipo riservato e non vuoi parlarne? Ok, ma io non sono più disposta a vivere questi tuoi misteri. "
Mi sento liberata dopo avergli detto queste cose, già stavo iniziando a pensare a cosa avrei dovuto dirgli domani, fortunatamente non ho dovuto preparare nessun discorso ma sono stata schietta.
Dopo che ha sentito queste parole, lui si alza velocemente dalla sua coperta.
"Vuoi sapere cosa c'è dietro la mia schiena?" Urla in modo furioso.
"No" gli rispondo anch'io a tono.
"Eccoti accontentata." Dice lui togliendosi la camicia e mostrandomi la sua schiena.

Bacio d'ingannoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora