CAPITOLO 79

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Ore 06:00 a.m.
Ormai era l'alba, la luce del sole mi sveglia, ho passato la notte in macchina insieme a Justin in un'area camper, e ho dormito letteralmente su di lui, dopo aver fatto l'amore non sono tornata al mio posto, ma sono rimasta lì e ci siamo addormentati insieme.
Torno al mio posto cercando di non svegliare Justin, voglio farlo dormire ancora un po' dal momento che è stato tutta la notte con me in braccio, quasi quasi cerco di dormire ancora un po' anche io.

Ore 09:00 a.m.
Dopo essermi svegliata per la seconda volta, mi giro verso il suo sedile per vedere se stesse ancora dormendo o meno, ma inaspettatamente lui non c'era e non c'erano nemmeno le chiavi della sua auto.
Mi giro indietro senza abbandonare la macchina e noto che quasi tutti gli abitanti dei camper si sono svegliati, c'è chi fa colazione, chi pulisce la propria area, chi prepara il camper per lasciare questa zona, ci sono tutte queste persone ma di Justin neanche l'ombra.
Probabilmente sarà andato a fare colazione in autogrill o sarà semplicemente andato in bagno, non posso raggiungerlo dal momento che non posso lasciare la macchina incustodita, decido di chiamarlo al cellulare, ma purtroppo mi accorgo che il mio tentativo fallisce non appena sento squillare il suo telefono all'interno dell'auto, lo ha lasciato qui.
Non devo farmi prendere dal panico, per quale motivo avrebbe dovuto lasciarmi quì? Forse non condivideva l'idea che io lo accompagnassi stasera alla festa di Don Trevor?
Non penso che abbia finto stanotte, mi avrebbe subito detto di non essere d'accordo, ma il pensiero che lui sia andato via nasce dentro di me se ripenso che ieri sera, dopo l'episodio con Don Trevor, abbia lasciato la spiaggia senza voltarsi.
Non posso fare altro che aspettare, se dovesse passare troppo tempo andrei a cercarlo al costo di lasciare la macchina incustodita, non posso di certo restare qui in eterno.

Ore 10.00 a.m.
Di Justin neanche l'ombra, ormai lo sto aspettando da un'ora, non può essere andato nè a fare colazione nè in bagno, sarebbe già tornato.
Decido di alzarmi dalla macchina fregandomene di lasciarla incustodita, prendo il suo telefono e anche il mio, chiudo la portiera e inizio ad esplorare l'area camper, magari si è fermato a chiacchierare con qualcuno lasciandomi dormire? Non lo so.
Non riesco a vederlo, le persone mi guardano in modo sospetto dal momento che sto passando intorno i loro camper osservando tutto, mi sa che prima o poi chiederemo chi o cosa stessi cercando, ed io non saprei cosa rispondere.
Mi dirigo verso l'autogrill, al bancone per la colazione non lo vedo, neanche ai tavoli non si vede, decido di fare un ultimo tentativo e di aspettarlo fuori i bagni, ovviamente non posso entrare nei bagni degli uomini.

10:50 a.m.
Dal bagno degli uomini non è uscito nessuno, ho aspettato un bel po' di tempo ma io non posso di certo continuare a starmene qui dietro come una maniaca.
Torno all'area camper dirigendomi verso la macchina per andare a sedermi e pensare a come comportarmi e soprattutto a cosa fare, ma vengo interrotta da un bambino, dallo stesso bambino che stava giocando con la palla, infatti è proprio quest'ultima ad interrompermi dal momento che mi finisce ai piedi.
"Mi scusi signorina, può passarmi la palla?"
"Certo."
Gli dico, e con un calcio gliela restituisco.
Senza dirgli niente continuo a camminare verso la macchina, ma adesso vengo interrotta da una signora.
"Mi scusi, ma come mai stava parlando con mio figlio?"
Mi domanda, lo sapevo che prima o poi queste persone mi avrebbero posto delle domande.
"Signora mi perdoni, gli ho semplicemente passato la palla."
La signora mi guarda dalla testa ai piedi, con un'aria curiosa, e ad un tratto mi dice:
"Ma lei è da più di un'ora che vaga per quest'area di sosta, mi dice cosa vuole?"
A questo punto non posso rispondere con la parola "niente", a questo punto devo dire la verità, devo prendere definitivamente in considerazione il fatto che Justin mi abbia lasciata qui e che dovrò passare del tempo con queste persone finché non troverò un passaggio per tornare a casa.
"Signora mi dispiace aver dato fastidio a tutti voi, il problema è che ho passato la notte qui con il mio fidanzato, e adesso non so dove si sia cacciato."
Dire il mio fidanzato con quella frase che segue mi sa di ridicolo, quale ragazza viene abbandonata in un autogrill dal proprio fidanzato? Solo io.
"E quindi pensa che si trovi nel camper con un'altra?"
Mi domanda subito facendo riferimento al fatto che fossi passata più volte avanti e indietro a guardare attentamente all'interno dei propri camper.
"Mi dispiace, non volevo disturbare, mi trovo in una brutta situazione ma non appena troverò il modo di lasciare questo posto andrò via."
La signora mi guarda, senza dire una parola e non appena sto per tornare in macchina, mi ferma:
"Hai fatto colazione?"
Mi domanda ad un tratto.
"No."
Le rispondo.
"Mi segua, venga le offro qualcosa da mangiare."
Wow, mia madre mi ha insegnato a non accettare niente dagli sconosciuti, ma sto morendo di fame solo per questa volta dovrò fare un'eccezione.
"Non mi va di disturbare."
"Non disturbi, diamoci del tu e seguimi."
La signora mi fa strada, anche se dopo l'accurata investigazione fatta ormai più di un'ora fa, conosco il posto dove si trova il suo camper.
Ha un tavolo con delle sedie all'esterno, mi fa accomodare fuori e dopo qualche minuto esce fuori con un succo d'arancia con pancake allo sciroppo d'acero, non posso fare a meno che mangiare tutto.
"Come mai pensi che il tuo fidanzato ti abbia lasciato qui?"
Mi domanda, non posso entrare nello specifico, è pur sempre una sconosciuta, ma non posso neanche fare scena muta quindi penso di inventarmi qualcosa.
"Abbiamo discusso, eravamo di ritorno da una cena andata male, ci siamo fermati in quest'area con l'intento di dormire, ma stamattina al mio risveglio lui non c'era più."
Dico tutto ad un tratto bevendo il succo, non era niente male.
"Penso che sia stata una bruttissima discussione per lasciarti qui in questo modo, per non essere già tornata a casa vuol dire che abiti parecchio lontano."
Ed ha ragione.
"Si in effetti è vero."
"Posso darti un consiglio?"
"Si, certo."
"Io non ti conosco, non conosco neanche il tuo nome e non voglio mettermi in mezzo tra te e il tuo fidanzato, ma per lasciarti qui, da sola, insieme a molti sconosciuti, vuol dire che non ci tiene così tanto a te, avrebbe potuto accompagnarti a casa e sparire, ma il senso di lasciarti qui da sola lo vedo veramente brutto."
Queste parole mi fanno riflettere, questa donna non mi conosce, non le importa niente di me, non ha senso dirmi queste cose se non le pensa davvero, penso che per l'ennesima volta io mi sia fatta fregare da lui, non riesco a togliermi dalla testa la scena che ieri sera stava per lasciarmi da sola sulla spiaggia, forse anche lì voleva lasciarmi sola, e il fatto che abbia parcheggiato in quest'area per dormire non fa altro che far aumentare i miei dubbi.
Avrei voluto sincerità da parte sua, ma purtroppo non è arrivata, ha preferito evitare il problema piuttosto che affrontarlo, ma una cosa è certa, per comportarsi in questo modo vuol dire che teme davvero tanto Don Trevor e per temerlo in questo modo, Justin è coinvolto anche lui insieme a Daniel in una brutta situazione, ho scelto di fidarmi di lui e ci ho provato, ma non posso tollerare questo suo gesto, non posso tollerare che quando ci sono delle situazioni da affrontare lui preferisce scappare via piuttosto che parlarne con me, devo pensarci bene a come andare avanti, perché sinceramente non posso accettare di ricevere questo tipo di trattamento.
Stare con lui significa non sapere mai a cosa si va in contro, un attimo prima ti fa sentire così bene, l'attimo dopo non sai neanche dove sia andato a cacciarsi.
"Grazie per la colazione, adesso penso a trovare il modo per tornare a casa, mi scuso ancora per aver invaso le vostre privacy."
"Non ti preoccupare, ho capito la situazione, per questo ti ho offerto un buon piatto di pancake, spero che sia servito a farti stare meglio."
In effetti si, questa chiacchierata mi ha schiarito un po' le idee, adesso devo pensare a come tornare a casa.
Saluto la signora, mi alzo dal tavolo e per l'ennesima volta cerco di andare verso la macchina di Justin, ma ancora una volta vengo interrotta:
"Lei è la signorina Chloe?"

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