CAPITOLO 63

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CAPITOLO 63
Dopo esserci ricomposti, decido di tornare alla festa, non posso farmi vedere con lui, i miei ancora non sanno nulla.
"Senti ma invece cosa puoi dirmi sulle ragazze che lavorano qui?"
Gli domando prima di lasciare il suo ufficio.
"Sono carine, vero? Sono tutte delle modelle."
Dice stuzzicandomi, ed effettivamente è vero, sono tutte molto belle.
Mi rendo conto di aver tralasciato la questione di Lauren, e questa è l'unica cosa di cui mi interessa in questo momento: sto bene con lui, il discorso che mi ha fatto prima mi ha fatto capire quanto lui, ci tenga a me, ma non mi piace il mio carattere, per paura di una sua risposta, mai dettagliata, evito di tirare fuori l'argomento, ma lui sa benissimo quanti dubbi ho a riguardo, e se lui quando mi ha vista prima con Eric è stato male, dovrebbe capire quanto stia male anche io riguardo a Lauren, invece fa finta di niente.
Esco dal suo ufficio e mi ritrovo subito una ragazza che veniva verso la mia direzione, starà per raggiungere il suo ufficio, quindi decido di entrare di nuovo, prima di lei.
"Justin ho dimenticato qui la borsa."
Dico entrando ma avendo già la borsa in mano.
Lui guarda la mia borsa e non capisce, mi guarda un modo strano, poi entra la ragazza e capisce tutto.
"Signor Moore" è il suo cognome, "io ho finito, ci vediamo domani."
Gli dice la ragazza, già il fatto che non lo chiami per nome, significa qualcosa.
"A domani Jessica."
La ragazza se ne va, e lui scoppia a ridere.
"Tu sei tornata indietro per sentire cosa volesse dirmi lei? Non ci posso credere."
Si stava divertendo molto.
"Zitto, che tu invece sei stato a fissarmi per 10 minuti."
"Erano 15."
Risponde
"Appunto."
Quella ragazza è davvero molto bella, è la classica che indossa minigonne con delle gambe altissime, con il seno in mostra, è la classica ragazza che ci prova con i ragazzi fidanzati, le altre che ho intravisto prima sembrano molto simili a lei, sembra che Justin prima di assumerle abbia visto i provini di tutte le modelle.
Lui sorride e poi guarda il cellulare, cambia espressione della faccia ma io sono abituata a questi suoi cambiamenti, ormai non ci faccio più caso.
"Ci sentiamo più tardi allora."
Gli dico.
"A più tardi."
Mi dice guardandomi, quanto è bello.
Esco di nuovo dal suo ufficio e mi dirigo alla festa, i miei genitori sicuramente saranno arrivati, devo solo cercarli.
Chiamo mia madre al telefono e dopo vari tentativi mi risponde, ci diamo appuntamento vicino ad una gelateria, ma prima di incontrarli devo assolutamente sapere Kate che fine ha fatto con quel tipo.
Provo a chiamarla, ma non risponde al telefono, quindi insisto, finché non mi rendo conto che lei riattacca il telefono di proposito, ed ecco che puntualmente ricevo un messaggio da parte sua.
"Chloe non posso rispondere, finalmente sono con quel ragazzo, stiamo andando a fare un giro, sono già in macchina con lui abbiamo deciso di andare a cenare da qualche parte, alla festa c'erano troppe persone, coprimi con mamma e papà."
A quanto pare anche Kate si è data da fare, mi ricorda proprio qualcuno, l'unico problema è che spero che si sappia comportare con un ragazzo, ma credo di sì, ormai è cresciuta e sa benissimo evitare i ragazzi che hanno solo dei secondi fini.
C'è troppo caos, le persone aspettano questa festa per poter fare i migliori barbecue, sono fuori alla gelateria ma dei miei genitori nessuna traccia, non riesco a vederli.
Le persone si fermano ad ogni stand, curiosi di assaggiare varie specialità o per comprare qualche souvenir per la propria famiglia o i propri amici, ovviamente ci sono molti turisti, e tante coppie.
Mi piacerebbe passeggiare per queste strade insieme a lui, viverlo al 100%, poterlo presentare ai miei genitori come l'uomo della mia vita, ma purtroppo non è ancora possibile, ma mi piace pensare che come lo abbiamo detto a Carrie e a Daniel, potremmo dirlo anche a loro, ed essere più felici di così.
Ad un tratto un qualcosa distoglie i miei pensieri, sento un boato, un boato che mi sembra familiare, ma non riesco a capire dove lo abbia già sentito.
Le persone iniziano a correre verso mille direzioni diverse, spingono, urlano, non si capisce nulla; le persone che escono dalla gelateria mi chiedono cosa stesse succedendo, ma non so cosa rispondergli, sono la prima a non capire.
Ad un certo punto si sentono degli spari, e le persone iniziano a correre ancora di più, inizio a correre anche io, sono in pensiero per i miei genitori, li chiamo ma non rispondono, ovviamente non sentono il telefono.
Non ho una meta, non so in quale direzione sto andando, il bar di Justin è da tutt'altra parte, la folla assale qualsiasi cosa.
Le persone urlano, non si riesce a sentire nulla,  sarà un attacco terroristico, ne sono sicura, lo pensiamo tutti.
Correndo inciampo su una lattina di coca cola buttata da qualcuno, sbatto la testa ma sto bene, l'unico problema è che rimango molto più indietro rispetto agli altri, ed ecco che mi accorgo cosa stava realmente succedendo.

Bacio d'ingannoWhere stories live. Discover now