CAPITOLO 17

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Sorprendentemente Justin era lì, non era scappato via ma era in cucina seduto al tavolo a fumare una sigaretta, si accorge di me, ma naturalmente non ne ho assolutamente voglia di dargli a parlare dopo che fa finta di non conoscermi per strada e poi in quella specie di bordello mi rivolge la parola.
"Come sta Carrie?"
Ma è proprio lui ad interrompere questi miei pensieri.
"L'ho sistemata per bene, adesso dorme."
Gli dico dirigendomi verso il frigorifero per prendere un po' d'acqua.
"Se vuoi puoi tornare a casa, ci penso io qui."
Avevo già pensato di passare la notte con lei, ma come faccio a passare una notte anche con lui? Anche se tecnicamente io e Justin abbiamo già passato la notte insieme, la prima sera che sono venuta, ed è andata tutto bene sicuramente sarà lo stesso anche questa volta.
"Non mi va di lasciare la mia amica."
Gli rispondo sorseggiando l'acqua.
Lui spegne la sigaretta e si dirige verso di me, non capisco cosa voglia fare, il mio cervello va in confusione ed io sono fissa a guardare i suoi occhi azzurri che si avvicinano sempre di più a me.
"Cosa c'è non ti fidi a lasciarla con me?"
Mi domanda stando a 2 cm di distanza dalla mia bocca, è una sensazione assurda non riesco a descriverla.
"Non che non mi fidi ma voglio esserci per lei."
Gli dico continuando a guardarlo negli occhi, lui fa un sorrisetto divertito e tutto ad un tratto prende l'acqua dal tavolo che era proprio vicino a me.
Finalmente posso respirare.
"E va bene, vorrà dire che sia io che tu ci prenderemo cura di lei questa notte, visto che non ti fidi a lasciarla con me e non mi fido a lasciarla con te."
Finisce la frase bevendo l'acqua.
"Non hai nessun motivo per non fidarti a lasciarla con me."
Gli dico portando le braccia al petto in modo sicuro.
"Nessun motivo?" Dice lui staccando la bocca dalla bottiglia.
"Se non ti fossi imbucata al piano di sopra Carrie non si sarebbe ubriacata."
Dice lui continuando a divertirsi.
"Ah stai dicendo che la colpa è mia?"
"Naturalmente si."
Ma che coraggio che ha a parlare in quel modo, come può pensare che la colpa sia mia.
"Stavo solo cercando il bagno, ma poi perché dovrei giustificarmi con te?"
Lui fa un cenno come per dire "bho" e in effetti è meglio che si stia zitto.
"Hai cenato?"
Mi chiede, cosa gli importa, vorrà mica mettersi a fare la sua salsetta?
"No." Gli rispondo in modo secco.
"Che ne dici se mi metto a cucinare qualcosa?"
Certo, adesso vuole fare tutto il carino, vuole passare una bella serata tranquilla e poi se tra qualche giorno dovessi incontrarlo per strada farebbe finta di non riconoscermi.
"Non mi va, vado a guardare la tv."
Gli rispondo, e questa volta sono io ad andare nell'altra stanza.
Mi metto sul divano, e anche se è molto tardi sia per cenare che per guardare un film, non ho per niente sonno e quindi decido di guardare qualcosa su Netflix.
Metto la serie Prison Break, sono ancora alla terza stagione ed è una serie che mi sta colpendo molto.
Mentre guardo la tv sento dei rumori che provengono dalla cucina, sembra essere odore di arrosto, probabilmente è Justin che sta cucinando, e in effetti inizia ad arrivare un profumino di hamburger, io adoro gli hamburger.
"Comunque è pronto signora del caffè."
Viene ad avvisarmi, ma io gli avevo detto che non volevo niente.
"Ti avevo detto che non mi andava."
Gli ripeto.
"Ma dai, se non hai cenato avrai sicuramente fame." Continua ad insistere, sembra mia nonna.
"Ti ho detto di no."
Gli dico convinta.
Lui allora torna in cucina ma subito dopo torna in sala con hamburger, panino, maionese e ketchup.
"Ho capito che non ti va di cenare con me, ma non è detto che non devi cenare affatto."
Posa il piatto sul divano e torna in cucina.
Perché vuole per forza che io mangi?
Perché in queste situazioni vuole fare il carino con me e poi  si comporta in modo del tutto sconosciuto?
Dalla sala riesco a vedere che lui è seduto a tavola a mangiare il suo panino, non si accorge che io lo stia guardando, aveva un'espressione strana, un'espressione che mi stava facendo venire voglia di andare da lui, ma non ci riesco.
Finisco il mio panino quindi mi alzo per portare il piatto in cucina, lui era ancora lì seduto, aveva finito di mangiare ma aveva i gomiti poggiati sul tavolo e le mani in faccia, non si sarà mica addormentato?
Cerco di posare con calma il piatto nel lavello, ma fallisco miseramente facendo rumore con il piatto.
"Ah sei quì" dice lui togliendosi le mani dalla faccia.
"Non me ne ero accorto."
E poi guarda l'orario.
"Non volevo dare fastidio."
Gli dico aprendo il lavello e cercando di lavare il piatto.
"Lascia stare faccio io"
dice alzandosi e portando anche il suo piatto nel lavello.
Continuo a non capire il motivo di così tanta gentilezza nei miei confronti.
Prendendo il mio piatto dalla mia mano per lavarlo, mi accorgo di alcune cicatrici leggere su entrambi i polsi, come se fossero i segni delle manette.
Lui si accorge che le ho notate e io mi allontano dal lavello.
"Com'era il panino?" Mi dice mentre lavava i piatti.
"Era molto buono" gli dico, e lui sorride.
"Mi fa piacere." Mi risponde.
Decido di andare fuori per prendere un po' d'aria fresca e mi stendo sulla sdraio a guardare il cielo stellato.
Amo guardare le stelle mi trasmettono sempre una sensazione bellissima, è strano pensare a quanto sembrino piccole ma che in realtà siano davvero molto grandi.
"Posso?" Mi chiede Justin uscendo anche lui fuori.
Io lo guardo e gli faccio cenno di sì, prende l'altra sdraio e si stende anche lui.
Questo suo volere a tutti i modi passare un po' di tempo con me non lo capisco, non posso nemmeno pensare che abbia un doppio scopo dal momento che per questa sera, in quella stanza, lui abbia già dato. Ma non si può mai sapere, anche se non cerca l'approccio fisico.
"Così tu vivi in Francia giusto?"
Mi chiede accendendo un'altra sigaretta.
"Si è così." Gli rispondo.
"Quanto resterai qui?"
Ma cosa gli importa? Questa situazione mi crea molto disagio.
"Senti io davvero non capisco cosa voglia tu da me, ti parlo e mi dici che non sei uno a cui piace parlare, passiamo un bel momento insieme e dopo qualche giorno che ti incontro fai finta di niente, poi adesso tutta queste gentilezza, ma credi che la gente stia appresso alla tua testa?"
Non so dove mi siano uscite queste parole una dopo l'altra, saranno dettate da questa serata, dal suo continuo voler fare il gentile con me in tutti i modi, anche se di base di gentile non ha niente, o forse sì.
"Wow, da quanto desideravi dirmi tutte queste cose?"
Mi chiede lui guardandomi negli occhi, poi puntando gli occhi al cielo dice un'altra cosa..
"No hai ragione, non posso pretendere che qualcuno stia appresso alla mia testa, non l'ho mai preteso."
Cosa vorrà dire? Non ne ho idea, lui si alza e prima di entrare per l'ultima volta mira gli occhi al cielo.
"Vado a dormire sul divano, c'è la stanza di Daniel che tu puoi occupare."
"Non preoccuparti, ho un lettino in camera di Carrie" lo avverto io.
"Va bene, buonanotte." Rientra dentro, non mi da nemmeno il tempo di ricambiarlo, mi sa che non si aspettava quelle parole da parte mia, oppure si aspettava che io non avrei mai avuto il coraggio di dirglielo, sarà abituato a fare di testa sua con tutte le ragazze, questa è l'unica spiegazione che so darmi.

Bacio d'ingannoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ