CAPITOLO 76

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Come sarebbe a dire "non fidarti assolutamente di lui"?
Perché Eric mi ha appena detto questa frase nonostante un attimo fa gli abbia stretto la mano di sua iniziativa?
"Perché Eric?"
Gli domando.
"Non mi fido di lui, dal primo momento che l'ho visto, non mi sembra sincero, e non mi riferisco ai sentimenti verso di te, mi riferisco a queste strane voci che ci sono in giro, lui c'entra qualcosa con quello che è successo a mia madre."
Mi sento crollare il mondo addosso, come mai Eric sospetta di Justin? Ha comunque indovinato che purtroppo si occupa di queste cose, ma questa volta non c'entra lui, era con me, decido di fornire l'alibi dell'uomo che amo.
"Eric, non vorrei dirtelo ma sono stata tutta la notte e tutta la giornata insieme a lui."
Gli dico guardandolo fisso negli occhi.
"Chloe, mi sembra assurdo che tu non capisca alcune cose! Non è detto che lui sia innocente solo perché magari non sia stato lui a sporcarsi le mani, ma non lo vedi? Non riesci a vedere che tipo di carattere ha?"
Inizia ad alterarsi, ma continuo a non capire.
"Cosa intendi?"
"Chloe, Justin non è il tirapiedi di nessuno, ma è colui che detta ordini! È lui a mantenere i fili, dovresti toglierti le fette di prosciutto che hai davanti agli occhi!"
Come gli può venire questa assurda idea in testa? È vero, Justin non ispira fiducia, non l'ha mai ispirata nemmeno a me, ma da qui a descriverlo come un ipotetico boss, ci passa un treno.
"Ti sbagli Eric."
"Guarda che io spero davvero di sbagliarmi! Ma tu cerca di stargli lontano, anche se da come lo guardi capisco che sarà difficile, ma devi farlo per te stessa e per la tua famiglia."
Non sembra battere ciglio, sembra davvero convinto di questa cosa, ma dopo che ho trovato le maschere in camera di Daniel, correndo a casa di Justin ho deciso di fidarmi di lui.
"Eric, sta tranquillo, ci vediamo."
Lo saluto ed esco dall'ospedale dirigendomi verso la macchina.
"Eccoti."
Mi dice appena mi vede mettendo una mano sulla mia coscia nuda, il suo tocco mi fa rabbrividire ma non riesce a togliermi dalla testa ciò che mi ha appena detto il mio ex ragazzo, proprio per questo, ed in virtù della mia relazione, decido di essere sincera con lui.
"Justin, Eric mi ha detto delle strane cose."
Appena sente questa frase, toglie la mano dalla mia coscia.
"Cosa?"
"Mi ha detto che non devo assolutamente fidarmi di te, che c'entri qualcosa con ciò che è successo a sua madre."
"Chloe sono stato tutta la notte e tutta la giornata con te, non crederai mica alle sue parole."
Ripone nuovamente la sua mano sulla coscia, ma questa volta gliela tolgo io.
"Ha addirittura detto che tu non saresti un tirapiedi, ma un boss, per questo non c'era bisogno che andassi a rapinare con le tue stesse mani casa sua."
Non finisco di dire la frase che subito mi risponde di getto:
"Chloe, Eric è palesemente geloso di noi due, non capisco come tu possa insinuare che ciò che dice sia vero."
Ci ho pensato anche io che il mio ex fosse geloso di noi due, anche se sembrava molto convinto.
"Justin quando ieri sono venuta a casa tua, ho deciso di mettere da parte i miei dubbi nei tuoi confronti, se c'è qualcosa che devi dirmi, dilla adesso, non continuare a farmi stare male."
Lui si avvicina al mio viso, e guardandomi dritto negli occhi mi dice:
"Non ti farò del male, fidati di me."
Mi da un bacio, accende il motore e ci allontaniamo dall'ospedale.
Durante il tragitto, mentre ripenso a tutto ciò che era appena successo, mi sorge subito un dubbio.
"Justin."
"Dimmi."
Risponde continuando a guardare la strada guidando.
"Come facevi a sapere il cognome di Linda?"
"In Che senso?"
Mi domanda.
"Sei salito al piano della camera di Linda senza di me, ciò vuol dire che hai dovuto chiedere il cognome a chi lavorasse in ospedale per conoscere il piano della stanza."
Lui continua a non guardarmi negli occhi, per poi affermare.
"Me l'hai detto tu l'altra volta, quando mi hai parlato di Linda e tua madre, che da piccola volevano farti incontrare con Eric."
Ricordo questo momento in cui gli ho raccontato di questo aneddoto, ma non ricordavo di preciso di avergli detto il cognome di Linda, magari lo avrò dimenticato, non voglio iniziare nuovamente ad avere sospetti su di lui.
"Sta tranquilla, ti ho detto fidati."
Mi dice.
"Dove stiamo andando?"
Gli domando.
"Stiamo andando a cena fuori."
"Justin ho detto a mia madre che sarei tornata per cena, non passo un po' di tempo con lei da un bel po'"
"Ma lei è da Linda, vuoi davvero tornare a casa senza cena? Non saprai mica cucinare."
Come si permette di insinuare delle mie abilità culinarie?
"Ma come osi?"
Gli domando.
Lui ride prendendomi in giro.
"Va bene, andiamo a casa tua ti cucinerò un piatto che non hai mai assaggiato in vita tua."
Gli dico con un ghigno soddisfatto pensando di fargli leccare i baffi.
"Facciamo un'altra volta Chloe, avevo già intenzione di allontanarci un po', ho prenotato in un ristorante in cui si mangia benissimo, e il posto ti piacerà davvero tanto."
Sarà per la prossima volta, ma so già che ha rinunciato a farmi cucinare per paura che io sia più brava di lui.
Arriviamo al ristorante ed infatti era molto lussuoso, eravamo gli unici a non essere vestiti eleganti ma questo non importa, se si mangia davvero bene, l'aspetto passa in secondo piano.
"Buonasera signori, avete prenotato il vostro tavolo?"
"Si, c'è una prenotazione a nome di Justin Moore."
Il cameriere guarda Justin, controlla sulla lista che aveva in mano e ci fa strada accompagnandoci al nostro tavolo.
Un ristorante così lussuoso non poteva non avere una vista stupenda, e infatti eccoci qui, nonostante fosse buio si vede il mare grazie alle illuminazioni a cui aveva pensato il ristorante, ed è per questo che prima Justin ha detto che mi sarebbe piaciuto, aveva ragione.
Ci accomodiamo e iniziamo a sfogliare il menù, era veramente ben fornito e dettagliato, potevamo ordinare di tutto.
"Chloe, io avrei voglia di mangiare del pesce arrosto, tu cosa ne dici?"
"Questa volta io invece ho voglia di carne!"
Justin fa avvicinare il cameriere e dopo aver dato le nostre ordinazioni non posso fare a meno di guardarlo negli occhi e vedere quanto ammirasse questo posto.
"Ti piace davvero tanto qui, vero?"
Gli domando.
"Mi piace che ci sia tu qui con me."
Si alza dalla sedia venendo verso di me  per baciarmi, ma ad un tratto vedo che il suo sguardo si rivolge altrove, come se avesse visto qualcuno.
Torna a sedersi al suo posto aprendo nuovamente il menù, nascondendo palesemente  il suo viso da qualcuno.
"Justin chi c'è? Chi hai visto?"
Ad un tratto vengo interrotta da un signore baffuto che non avevo mai visto in vita mia.

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