Capitolo 3- Che inizi lo spettacolo!

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Hoseok si trovava dietro le quinte. Aveva lasciato Jimin e Yoongi con i rispettivi genitori, ma dato l'ora credeva che anche i due ragazzi erano rimasti da soli. Il progetto stava per iniziare. Certo i due a differenza sua sarebbero stati i primi dopo l'intervallo, quindi avevano ancora tempo per prepararsi. Invece lui si trovava nel primo gruppo dei partecipanti. Non avrebbe aperto la scaletta, ma di sicuro poteva permettersi di guardare con calma lo spettacolo una volta terminato. In effetti il prof. Jung aveva insistito sul fatto che gli studenti una volta finita la propria esibizione lasciassero le quinte per non dar fastidio a chi dovesse ancora esibirsi. Per questo a loro era stata lasciata libera la parte superiore dell'auditorium così da non rovinare la visione agli spettatori. 

Ma Hoseok doveva ancora esibirsi. I presentatori erano appena saliti sul palco  e stavano presentando l'evento. Hoseok guardò dalla parte opposta alla sua. Quel ragazzo che aveva rovinato la vita a Jimin, Bogil, attendeva il suo ingresso. Sapeva che frequentava il corso di danza classica e sapeva che aveva proposto un'esibizione. Anche per questo quel Bogil si era ritrovato ad essere primo in scaletta, non di certo perché era bravo, ma Jungkook e Namjoon lo avevano fatto per toglierselo di torno. Avevano immaginato come potesse essere dura per Jimin l'incontrarlo o l'averlo lì. E grazie al prof. Jung che aveva inserito quella precedente clausola, Bogil dopo la sua esibizione avrebbe dovuto lasciare le quinte, così Jimin poteva stare al sicuro.

-Sei preoccupato?-.

Daho era rimasto lì con lui, di certo ciò non era dovuto al fatto che fosse il suo stilista.

-Un pochino... Sono agitato-.

-Si vede...-.

-Avresti potuto aspettarmi sugli spalti - notò Hoseok.

-Ma è qui che voglio essere, con te- rispose il castano, non più viola. Hoseok ci era rimasto un po' male la prima volta che lo aveva visto senza quel suo caratteristico viola. Infondo lo aveva conosciuto con quel colore.

-Potevo immaginare che saresti stato in ansia- continuò lo stesso - e volevo starti accanto-.

Daho sapeva della controversia tra Hoseok e i genitori sul fatto della danza. Non lo avevano mai accettato tanto da non trovarsi lì a vedere lo spettacolo.

-Sto bene- Hoseok sembrò leggergli nel pensiero - Sono abituato all'essenza di mio padre e di mia madre-.

-Mi dispiace, non volevo...-.

-Non è colpa tua- sorrise il ragazzo -mi è dispiaciuto vedere i genitori di Yoongi e Jimin ma solo per il constatare che i miei non verrebbero mai ad una mia esibizione, ma mi fa comunque piacere per loro. Yoongi ne ha passate molte con suo padre. E Jimin tiene molto al suo di padre-.

-Sei una bellissima persona Hoseok- disse Daho - e lo dimostri pensando prima ai tuoi amici che a te stesso, ma per una volta voglio sapere cosa pensi tu. Va benissimo anche per una sola volta essere egoisti. Sempre se di egoismo si tratta - disse alla fine.

Hoseok abbassò la testa. Se doveva essere sincero quella mancanza era dolorosa. Da bambino durante gli spettacoli di danza faceva sempre lasciare una o due sedie per i suoi genitori, ma esse rimanevano sempre vuote. Sua sorella, prima che partisse, non si era mai persa uno spettacolo.

-Qualche volta sono stato geloso- rivelò - quando vedevo i genitori di Yoongi presentarsi a qualche esibizione anche se lo facevano di rado visto che vivono in un altra città- ci tenne a precisare -ma la madre si faceva quella ore di viaggio per vederlo-.

-Lo andava a vedere nonostante tutto- ripeté - I miei non lo hanno mai fatto-.

-Mi dispiace tantissimo- disse Daho.

Ananke: The LifeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant