Capitolo 36 - Attratto

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Jimin saltellava contendo tra i corridoi dell'edificio di danza della Seoul Accademy. Quello era un lunedì speciale, era il compleanno di Yoongi. Al biondo non interessava che il fidanzato non fosse presente quel giorno alle lezione né che Yoongi non volesse neanche festeggiare quell'evento. Insomma non nel modo consono che qualsiasi persona farebbe. Yoongi aveva scelto di passare quel giorno in agenzia a lavorare, d'altronde mancava davvero poco alle scadenza fissate per il nuovissimo album di Suga. Jimin era elettrizzato anche per questo fatto. Yoongi non gli aveva voluto dire la data di uscita, ma in compenso sapeva tutte le scadenza. Non si preoccupò di questo, sapeva che Yoongi voleva solo fargli una sorpresa. Jimin in realtà era solo preoccupato, capiva che l'altro era dedito al lavoro ma così facendo rischiava di passare un compleanno in solitudine ecco perché gli aveva organizzato quella festa a sorpresa a casa dei suoi coinquilini. Tutti gli altri erano stati d'accordo con lui nel fargli quella sorpresa vedendo la quantità di lavoro a cui era soggetto, gli faceva bene passare una serata in compagnia, anzi sapendo quanto successo quel fine settimana faceva bene a tutti.

Il piano era così organizzato. Daho e Hoseok si occupavano del cibo. Seokjin e Namjoon del regalo. Taehyung e Jungkook della torta. A lui, a Jimin, aspettava il compito più divertente, distrare il festeggiato mentre gli altri preparavano il tutto e tenergli compagnia fino ad orario della cena. Un compito che avrebbe svolto comunque. Sì perché la sua idea, anche prima che venisse organizzata quella cena, era di dargli il suo regalo di compleanno alla BigHit. Il luogo di lavoro, dato che tutti, non proprio tutti, erano a conoscenza della loro relazione, offriva un ottimo ambiente per stare insieme. Certo Jimin non voleva rischiare di interrompere il lavoro del fidanzato. Ecco perché, per mettere in atto la sua idea, Jimin aveva chiesto aiuto alla sua Manager. Sì ad Hanim, colei che era anche sua madre. Non volle soffermarsi su questo dettaglio, alla fine quella donna era davvero un ottima manager, gli aveva organizzato il lavoro in base ai suoi impegni universitari. Tanto, visto che ne stava parlando, il suo primissimo singolo, Serendipity, sarebbe uscito qualche settimana dopo l'uscita dell'album di Yoongi, giusto per non incrociare le date. 

Però, dato che aveva messo in causa quella donna, Jimin non poté non elogiare il suo lavoro. Come Manager era bravissima, davvero professionale e lo aveva aiutato molto durante quel periodo per crescere le sue abilità, questo non poteva negarlo. Era bravissima come manager un po' meno come madre. Il loro rapporto, il loro incrociarsi avveniva solo per il lavoro. Quando stavano insieme nessuno dei due parlava più del dovuto. I loro discorsi si incentravano sull'aspetto lavorativo. Era anche vero che all'inizio Jimin era stato intimorito da quella figura e allo stesso tempo imbarazzato. Poi era sopraggiunta una specie di testardaggine nel ricordarsi che lui alla madre non doveva niente. E alla fine anche quando voleva provare a sapere qualcosa in più su di lei la timidezza lo costringeva a rimanere in silenzio sul sedile posteriore dalla vettura di quella donna, altre volte finiva addirittura addormentato pur di non notare quel pesante silenzio. 

Forse doveva fare di più? Jimin si ricordò che non era stato lui a volere tutto quello, a voler essere il suo manager per poter avere una specie di rapporto. Non era lui che dopo anni era sbucato fuori con la volontà di conoscerlo. Doveva essere Hanim a fare quel passo. 

-Ciao Jimin-.

Il biondo, a pochi passi dalla mensa, aveva incontrato Jungkook e Seokjin. Il primo aveva catturato la sua attenzione. 

-Oh ragazzi ciao- sorrise in risposta - state andando in mensa?-.

-Sì, ti unisci a noi?- chiese Seokjin.

-Certo gli altri dove sono?-.

-Taehyung sta scendendo insieme a Namjoon-hyung- disse Jungkook.

-Hoseok e Daho dovrebbero essere già dentro- indicò Seokjin la porta della mensa. 

Ananke: The LifeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora