Capitolo 23 - Libero

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Mancava veramente poco all'inizio del secondo semestre. Jungkook in cuor suo non aveva più quell'agitazione dovuto all'avvicinarsi della scadenza. Quel problema riguardo i fondi per i suoi studi era stato risolto. Certo non concretamente, doveva ancora pagare la rata universitaria. Due giorni prima suo nonno lo aveva contattato tramite l'avvocato chiarendo che "era tutto andato per il verso giusto", occorreva solo la sua firma e tutta l'eredità di quell'uomo sarebbe stata sua. Il nonno si era occupato personalmente di comunicare la novità ai suoi genitori, Jungkook era sicurissimo di non riuscire a reggere il padre neppure con la presenza di Taehyung. Il venire a sapere che i suoi maltrattamenti erano dovuti a quella dannata eredità lo aveva convinto a chiudere tutti i ponti, tutti i rapporti, non voleva più sentirne parlare, né tanto meno vederlo. Per questo, chiamatelo opportunista se volete, aveva approfittato di quel nonno che voleva a tutti i costi rientrare nella sua vita, almeno gli aveva evitato di incontrarlo. Certo Jungkook avrebbe voluto tanto sapere come il padre avesse preso quella notizia, da una parte sperava di poter vedere il suo volto pieno di frustrazione, ma sapeva benissimo che non poteva stare nella stessa stanza con il padre nel ricevere quella notizia della sua sconfitta, lo avrebbe picchiato. Jungkook ne era sicuro. 

Alla fine andava bene così, la sua vittoria l'aveva ottenuta. Quel giorno doveva solo confermare il tutto con la sua firma, l'eredità si sarebbe automaticamente trasferita nel suo conto corrente. Su quel piano aveva di certo sconfitto il padre. Solo l'Hotel Home poteva rimanere ai genitori. Non era una gran perdita. Jungkook aveva sempre odiato quell'hotel che era stato costruito per la sua nascita, che occupava un posto speciale nel cuore dei genitori, più di lui. Le attenzione dei genitori verso quell'edificio lo rattristiva sempre, adesso Jungkook notò che oltre a quel rammarico provava anche un po' di invidia. Avrebbe tanto voluto ricevere quelle stesse attenzioni di cura invece dei soliti schiaffi e della solita indifferenza. Solo per un fatto gli dispiaceva perdere quell'hotel, era il luogo dove lui e Taehyung si erano sposati. Certo volutamente dai loro genitori, contro il loro volere e con tutte le conseguenze che aveva portato quello stupido contratto, ma senza quel giorno non sarebbe mai arrivato fino a lì. 

Jungkook si ritrovò a pensare al dispiacere che provava. Un po' era dispiaciuto per quella fine. Nonostante tutto Jungkook aveva in sé una piccola speranza di poter almeno rimanere in contatto con la madre. Sua madre non gli aveva mai alzato un dito anche se quello sguardo di indifferenza lo rendeva sempre inadeguato, come se il trovarsi davanti ai suoi occhi fosse il suo posto sbagliato. Certo alcune volte quei freddi occhi gli avevano fatto più male delle botte paterne, quelle gelide cure lo avevano rattristito ulteriormente, ma era comunque sua madre. Una madre che aveva preferito aiutare il marito che lo stesso figlio. Jungkook avrebbe tanto voluto mantenere anche un misero legame con quella donna, ma si accorse che non poteva. Da una parte era il suo stesso cuore che lo rendeva restio ad avvicinarsi di nuovo a lei, dall'altra era la stessa donna, la stessa madre, che gli impediva di farlo. 

Due giorni prima, quando il nonno aveva ufficiato il tutto, sua madre lo aveva chiamato. Lui non aveva risposto solo perché si trovava a lavoro con Jihoon, stavano facendo degli scatti fotografici. Subito dopo si era ritrovato una decina di messaggi da parte sua. Non l'aveva mai vista arrabbiata, ma a Jungkook non fu difficile immaginarlo date le frasi che gli aveva rivolto. Frasi a cui non aveva risposto. Gli avevano fatto troppo male per poter riuscire a trovare parole di senso compiuto. Era rimasto così deluso e addolorato che lo stesso Jihoon accorgendosi del suo stato lo aveva mandato a casa anticipatamente. 

Tuo padre aveva ragione. Sei un figlio inutile. Solo una nullità come te lascia i suoi genitori nella miseria. 

Credevo di averti educato dignitosamente, invece fai solo schifo! Come ti permetti a prenderti tutto ciò che è mio! Mio e di tuo padre! Non ti aspetta niente! Non ti meriti niente!

Ananke: The LifeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora