Capitolo 58 - Normalità

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Jungkook camminava contento per i corridoi dell'università. Era felice di tornare a studiare e seguire le lezioni? Non molto, però era felice di essere tornato a casa. Non vedeva l'ora di sedersi a pranzo con tutti i suoi amici. Aspettava con impazienza quel momento tanto che durante gli ultimi minuti di lezione si era distratto a messaggiare con Seokjin. Lui ed il maggiore non avevano parlato chissà di che cosa, Seokjin aveva solo detto le principali novità che non potevano aspettare di essere dette a pranzo, principalmente del fatto che la Kim si era rivolta allo studio di design dove stava facendo tirocinio e che quindi lui e Namjoon avrebbero passato del tempo insieme. Jungkook era divertito di vedere il suo migliore amico così felice, sapeva che lui e Namjoon per colpa dei rispettivi lavori si vedevano poco e dato che Jungkook era stato lontano per sette giorni dal marito poteva comprendere come il maggiore potesse sentirsi. Almeno lui e Taehyung potevano godere delle poche ore passate a casa per stare insieme, forse avrebbe dovuto iniziare ad accennare a Seokjin una possibile convivenza? Strano che l'amico, dato il suo carattere, non ci avesse già pensato. Al momento più opportuno gliene avrebbe parlato. 

Tuttavia la cosa che lo sorprese maggiormente era venire a sapere da Seokjin e per mezzo di un messaggio la novità successa proprio il giorno del suo ritorno, a quanto sembrava Taehyung aveva raccontato a Namjoon del Dottor Moon. No, Jungkook non era risentito dal fatto che il marito non gli avesse detto niente, infondo il giorno prima avevano avuto di meglio da fare... Sì avevano recuperato il tempo perduto e a nessuno dei due era balenato in mente di parlare dell'episodio dell'aeroporto con Dottor Moon, diciamo che entrambi lo avevano accantonato in favore della loro intimità. Era una svista che Jungkook poteva perdonare, d'altronde anche lui aveva voluto dire molte cose al marito ma le aveva dimenticate subito dopo aver incontrato le sue labbra, come per esempio il fatto della beneficienza con la Signora Inwha che aveva incontrato in Grecia. Insomma era una svista perdonabile, Jungkook non lo stava accusando, la sua sorpresa era dovuta al fatto che Taehyung si era sentito pronto ad affrontare con Namjoon quell'argomento, quello era un grande passo avanti. Sì lui e Taehyung avrebbero proprio dovuto parlare. Non era una minaccia, Jungkook sapeva che il giorno prima la "preoccupazione" principale di entrambi era recuperare il tempo perduto. Per questo non era arrabbiato né risentito o deluso, sapeva che era oggi il giorno del parlare.

-TaeTae!- come se i suoi pensieri lo avessero chiamato Taehyung era sbucato dal corridoio opposto. Entrambi si stavano dirigendo in mensa e Jungkook appena lo aveva visto gli era andato subito incontro abbracciandolo. Sì ancora non aveva colmato il vuoto dei sette giorni di lontananza, ancora non riusciva a stargli lontano per troppo tempo.

-Eih cucciolo!- sorrise Taehyung afferrandolo al volo -Dove vai con questa corsa?-.

-In mensa, gli altri ci stanno aspettando- rispose - Vieni con me?-.

-Certo- gli sorrise.

Jungkook saltellò contento, no non voleva più rimanere separato dal marito per così tanto tempo, di fatto gli afferrò la mano - Hai avuto lezione di economia?-.

-Sì, non si vede dalla mia faccia stanca-.

Jungkook rise - in effetti sembri più stanco del solito, ti fa male la testa? Ultimamente ne hai sofferto molto...-.

-No tranquillo- sbadigliò - la mia è solo stanchezza, ieri sera sono stato abbastanza attivo...- aggiunse con malizia.

-TaeTae!- gli diede un pizzico sul braccio guardandosi in torno - Se qualcuno ti sentisse?-.

-Sapranno che ci siamo divertiti al tuo rientro- gli fece un occhiolino.

-Smettila! Sei sempre il solito- gonfiò le guance sotto le risate di scherno dell'altro.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now