Capitolo 55 - -1

524 55 3
                                    


Finalmente era arrivato il venerdì. Taehyung aveva contato i giorni che lo dividevano dal ritorno del marito. Per l'esattezza mancava solo un giorno se non si contava quello che stava per finire. Tralasciando che si trovava ancora nel bel mezzo del pomeriggio, ma ormai il venerdì stava per concludersi.   Doveva solo convincersi che il sabato sarebbe passato in fretta. Jungkook passava l'intera giornata del sabato in viaggio per ritornare in Corea. Durante la videochiamata del giorno prima, orario di Seul, iniziava a fargli male la testa nel tenere il conto di quel fuso orario, Jungkook gli aveva ripetuto l'itinerario del viaggio di ritorno. Partenza a mezzogiorno, orario di Atene, per lui sarebbero state invece le diciotto di sera, scalo questa volta a Monaco di Baviera (chissà come c'era finito lì!) e poi alle sedici, a Seul sarebbero state le ventidue, Jungkook avrebbe preso l'aereo che in undici ore l'avrebbe portato finalmente a casa. Sì Jungkook partiva il sabato mattina e sarebbe arrivato a Seoul la domenica mattina, si deve sempre tenere conto del fuso orario. 

Taehyung proprio per questo sperava e credeva che il sabato sarebbe passato in fretta, dopo tutto lui si trovava sei ore avanti al marito e Jungkook avrebbe viaggiato in contro al fuso orario. Si diceva così? 

Taehyung non lo sapeva ma il solo fatto che il viaggio di ritorno durava ben quindici ora invece di diciassette, come era accaduto per l'andata, lo rendeva felice. Almeno risparmiavano due ore di viaggio! Sempre senza contare i possibili ritardi, ma a detta di Taehyung quel giorno non ci sarebbero stati, parola sua!

Se proprio doveva essere sincero la sera prima Jungkook gli aveva spiegato solo il minimo indispensabile del suo viaggio di ritorno, orario di partenza e di arrivo più l'informazione dello scalo. Sì, era stato lui, Taehyung, a cercare il nome della compagnia di viaggio, l'orario della partenza e dunque il numero del volo e controllare minuziosamente tutti quei dettagli sopra elencati. Si disse che lo aveva fatto solo per una mera questione organizzativa e non perché voleva a tutti i costi calcolare le ore che lo dividevano dall'incontrare di nuovo il marito. Andiamo non era così pazzo! Vero? 

Ok, forse iniziava a farsi paura da solo. 

Sì gli mancava il marito lo aveva detto e ripetuto solo a se stesso ma era un dato di fatto. Jungkook gli mancava, un solo giorno li divideva, poteva essere felice, no? 

Quello che stava provando era così diverso da quello che aveva provato lunedì con la partenza dell'altro. Non parlava solo ed esclusivamente del fatto che era stato strano per tutta la giornata perché non voleva ammettere quanto gli mancasse, parlava della sua malinconia che non gli aveva fatto fare nulla se non distrarsi continuamente. In verità quella malinconia gli aveva fatto fare un sacco di cose, dal mettere apposto l'appartamento ad andare a correre, ma erano dettagli di poco conto. A proposito avrebbe dovuto sistemare l'appartamento per il ritorno del marito, era un vero caos. In quei giorni aveva approfittato dell'assenza del marito solo per portarsi a casa il lavoro, insomma se doveva aspettare ogni sera le ventidue era molto meglio occupare quel tempo e lavorare.

Cosa stava dicendo prima di distrarsi? Ah sì! Ecco di cosa stava parlando, proprio di questo!

Si sentiva iperattivo contrapposto a quel lunedì. Aveva finito persino i modelli da presentare alla sfilata ben quattro e avrebbe potuto comporre persino un quinto visto che la scadenza per presentare i suddetti completi era prefissata per la fine del mese, mancavano più o meno tre settimane, due e mezzo? Cavolo perché si distraeva così spesso quel giorno? Avrebbe controllato il calendario, ma la sostanza era che miracolosamente aveva finito in tempo i completi senza essere messo sottopressione da suo padre. Certo si trovava ancora in laboratorio visto che voleva dare le ultime rifiniture, in più doveva assolutamente cambiare il particolare che aveva messo sul colletto di quella giacca, ma cosa gli era passato per la testa! Era orribile!

Ananke: The LifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora