Capitolo 25 - Cucitrice

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Angolo dell'autrice: 

Ciao a tutti. So che questo capitolo doveva uscire sabato scorso, ma la scorsa settimana, più precisamente giovedì, mi sono dovuta operare agli occhi. Credevo di poter riuscire a leggere e fare tutto dopo l'operazione dato che il dottore aveva specificato che avrei recuperato subito la vista. In verità i giorni successivi non riuscivo neanche ad aprire gli occhi per il dolore/ fastidio e per questo non ho potuto pubblicare il capitolo e né avvertirci. ( Sono riuscita a farlo solo su Instagram con un breve messaggio). 

Ad oggi sto molto meglio e sto recuperando la vista, però non riesco ancora a stare tanto tempo al computer . E proprio per questo che, almeno per queste settimane, pubblicherò un solo capitolo a sabato. Mi dispiace davvero. Non ho voluto avvertirvi prima perché appunto credevo che la situazione potesse risolvere in fretta e non volevo farvi preoccupare. 

Sto molto meglio rispetto allo scorso sabato, riesco a leggere tranquillamente anche se per lo sforzo ho diversi mal di testa. Spero di rimettermi il più presto possibile. Perdonatemi se non vi ho avvertito subito ( qui su wattpad). Se vi va seguitemi su instagram per aggiornamenti o anticipazioni sulla storia. 

Detto questo vi lascio alla storia, spero che possa piacervi il capito. 

Dede






Sua nonna lo rincorreva disperata per tutta la casa. Non era mai stato un bambino pestifero. Vivace era la parola che più gli si addiceva. Gli piaceva giocare con i suoi nonni e per questo stava correndo come un matto per l'intera casa credendo che quello potesse essere un nuovo gioco. 

-Taehyung! - aveva sentito sua nonna chiamarlo. Nella sua voce si leggeva la stanchezza data dal doverlo rincorrere. Eppure non se ne curò continuò a correre divertito. 

Ricordava quell'emozione. Non ricordava quanti anni aveva né perché sua nonna lo stesse rincorrendo, ma ricordava perfettamente l'emozione di gioia mista all'ingenuità che un bambino poteva provare nei momenti di gioco. Quella stessa emozione che era destinata a scomparire. 

-Taehyung, per favore, i tuoi genitori torneranno tra poco-.

Sentì di nuovo la voce della nonna questa volta farsi più vicina. Gli piaceva quel gioco, era divertente, e nella sua infantile ingenuità non si curò della stanchezza della donna continuando a correre verso la fine del corridoio. Non ricordava le particolarità di quella casa, i colori delle pareti sembravano sbiaditi, il pavimento sembrava un comune pavimento, i mobili erano assenti, eppure sapeva perfettamente che quella era l'abitazione che i suoi nonni avevano a Seoul. Aveva passato i primi anni della sua vita dentro quelle mura per questo la conosceva a memoria e sapeva che girato l'angolo poteva sfuggire dalla nonna salendo le scale. 

Non ci arrivò mai. Si scontrò contro il nonno che scendendo le scale si era ritrovato il nipote senza avere la possibilità di spostarsi. Ricordò di aver provocato solo un enorme spavento a tutti.

-Taehyung stai bene?- gli chiese la nonna, ma lui era solo dispiaciuto di aver perso in quel gioco. Lo aveva raggiunto.

-Taehyung, tutto bene?- sentì anche la voce del nonno che portava in mano un grosso scatolone da cui sporgeva uno strano oggetto. 

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now