Capitolo 12- Sabato

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Quando la propria vita è ricca di lavoro, progetti, scadenze, apprendistato, tirocinio e nuove scoperte sconvolgenti, il momento del sonno diventa essenziale per non impazzire. Nessuno dovrebbe azzardarsi a rovinare quel delicato momento soprattutto se il protagonista di quel dormire è Jungkook. Forse quella notte era stata la prima, da quando era iniziata la sessione invernale, in cui riusciva a dormire degnamente. Durante i giorni passati l'ansia lo aveva colpito per colpa dell'eccessivo studiare tanto da non permettergli di dormire serenamente e neanche quando aveva affrontato il suo ultimo esame era riuscito a dormire dato le irruenti novità che avevano colpito la sua vita. Ma quella notte era stata perfetta, una volta chiuso gli occhi niente e nessuno aveva causato il risveglio di Jungkook tanto che nel dormiveglia si disse che per quella giornata di riposo mai avrebbe abbandonato il suo letto, aveva il bisogno di far riposare il suo corpo e la sua testa date le recenti scoperte.

Un'opzione che non dispiace neanche a Taehyung dato che anche lui dormiva beatamente al suo fianco nonostante fossero passate le dieci del mattino. Voleva godere gli ultimi giorni di tranquillità dato che con la partenza di Namjoon avrebbe avuto più cose da fare in azienda dovendo coprire anche il suo lavoro.

Per questo i due ragazzi si godevano inconsciamente il caldo torpore del letto, neanche Tannie si era azzardato a interrompere quel loro dormire. Ma qualcuno avrebbe pur dovuto svegliargli, no?

E quel divertente compito aspettò al campanello della loro abitazione o per meglio intenderci a Seokjin. 

Taehyung sbuffò portando la testa sotto il cuscino - possibile che non ha mai un cazzo da fare!-.

Jungkook invece fu più ostinato rimase con gli occhi chiusi sotto la convinzione che se non li apriva non poteva svegliarsi. Il campanello continuò a suonare, ma nessuno dei due volle alzarsi dal letto. Forse facendo finta di nulla Seokjin se ne sarebbe andato e loro avrebbero potuto continuare a dormire. In effetti le loro speranze furono ben ricompensate quando non sentirono più il campanello. Se ne era andato!

No. Iniziò di fatto a squillare il cellulare di Jungkook. "Perché non lo aveva spento?" si chiese coprendosi le orecchie. Continuò comunque a far finta di nulla anche quando sentì il marito sbuffare. Non avrebbe risposto per nessuna ragione al mondo. Finalmente il cellulare smise di emettere quei suoni fastidiosi ma ben presto fu quello di Taehyung a emettere quella musichetta infernale. Taehyung fu più irremovibile di Jungkook, spense fin da subito il cellulare con l'ennesimo sbuffo per poi tornare con la testa sotto il cuscino. Ma come a non volergli dar tregua il campanello tornò a suonare più rumoroso di prima. A quel punto entrambi i ragazzi sospirarono sconfitti e frustrati. Fu Jungkook il primo ad alzarsi dal letto in maniera più tosto rumorosa inveendo contro il migliore amico, scansò bruscamente le lenzuola dal suo corpo, indossò le pantofole e scese in fretta le scale desideroso di mettere fine a quell'infernale rumore. Ormai non sarebbe più tornato a letto.

-Si può sapere che vuoi a quest'ora!- commentò bruscamente.

-Una frase del genere me la sarei aspettata da Taehyung!- rispose Seokjin entrando nell'abitazione.

-Che vuoi che ti dica è mattino e stavamo dormendo-.

-Tecnicamente sono le dieci passate- rispose Seokjin.

Jungkook ancora un po' assonato riuscì a cogliere la figura di Jimin che aspettava di essere incitato ad entrare. Jungkook sbadigliò - Entra pure Jimin... almeno tu non fai tutto questo casino-.

-Ha svegliato anche me in fretta e furia- rese noto il biondo riferendosi verso il maggiore - tirandomi giù dal letto, neanche Yoongi è riuscito a fare qualcosa in merito. Ci mancava poco che si metteva anche a vestirmi-.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now