Capitolo 54 - Video musicale

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Angolo dell'autrice: 

Ciao a tutti! Volevo solo fare una precisazione, oggi non ho avuto tempo per correggere il capitolo, quindi sono costretta a pubblicarlo senza le dovute correzione. Perdonatemi per eventuali errori di ortografia o di sintassi, domani provvederò a tutto. Detto ciò spero che il capitolo vi piaccia lo stesso! 

Ci vediamo a fine capitolo!




Quello per Jimin sarebbe stato l'ultimo giorno di registrazione del suo video musicale. Si era svegliato presto dato che le riprese erano programmate per la prima mattinata così da concludersi prima dell'ora di pranzo. In quei giorni di lavoro aveva imparato che nonostante la ferrea programmazione l'orario non veniva quasi mai rispettato, di fatto nonostante avesse appena iniziato a girare la prima scena in programma era già stato cambiato l'orario di conclusione a dopo il pranzo. 

Jimin nell'iniziare quella nuova esperienza era stato nervoso ed intimorito, aveva avuto paura di sbagliare, di non riuscire a reggere il peso della videocamera. Sì aveva avuto paura di come poteva apparire. I giorni antecedenti a quella settimana aveva passato le ore a fissare la sua immagine davanti allo specchio sperando di essere abbastanza carino e bravo da reggere quel confronto con se stesso. La sua principale paura, quella di apparire disgustoso agli occhi di tutti, ai suoi occhi, non era di certo passata. Sì Jimin era stato bravo fino a quel momento, a quel giorno, perché non aveva mai chiesto di rivedere le immagini filmate, conosceva se stesso da poter sapere che se si sarebbe visto dallo schermo della telecamera non avrebbe combinato più nulla, si sarebbe rinchiuso nel camerino ponendosi molteplici domande sul suo aspetto. 

Jimin aveva resistito alla tentazione di guardare gli scatti fatti o le scene girate. Eppure nonostante questa sua paura Jimin era riuscito a portare a termini il lavoro dei giorni precedenti. Per una persona come lui, lui che aveva dovuto affrontare i suoi problemi per il suo aspetto, era difficile mettersi davanti ad una telecamera. Forse non doveva avere tutte queste paranoie, doveva essere facile per uno come lui, che veniva da una carriera come modello e ballerino, sapersi comportare davanti quella videocamera. Questo era anche ciò che il regista gli aveva detto il primo giorno per metterlo a suo agio, era stato gentile nel fargli notare che non doveva avere paura e affrontare quell'opportunità come aveva sempre fatto. Peccato che quel regista non conosceva la verità dietro il mondo di Jimin. Nell'ultimo periodo non era stato facile per lui affrontare un palco né una passerella. Aveva provato un immenso terrore prima di esibirsi all'università nella serata del progetto con Yoongi. 

Yoongi. Quel lontano giorno Yoongi era stata la persona a cui si era aggrappato per esibirsi. Jimin sapeva che nonostante tutto non poteva contare sempre su Yoongi. Ecco perché per quella nuova esperienza non voleva che il corvino fosse al suo fianco, non perché avessero litigato o cosa, ma perché voleva essere forte e dimostrare di essere migliorato nel saper domare quella sua paura profonda. 

Jimin aveva avuto il timore di essere guardato nel modo disgustoso con cui Bogil lo aveva sempre guardato, nel modo disgustoso con cui tutti prima di Yoongi lo avevano sempre guardato. Ecco perché per lui il sapersi muovere davanti ad una videocamera gli era risultato difficile anche se lo stesso regista nei giorni precedenti gli aveva detto di aver fatto un buon lavoro. Jimin non credeva a quelle parole, era stato spaventato da quella videocamera che per estensione rappresentavano gli occhi del regista e di chi l'avrebbe guardato. 

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now