Capitolo 73 - Svolta

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Se la reazione di Taehyung al padre era stata strana? Non proprio. Per Jungkook fu più sorprendente che strana. Persino il Signor Kim era rimasto confuso e sorpreso da quel sorriso tanto da non poter nascondere la sua chiara espressione di perplessità. Un espressione durata solo qualche millesimo di secondo ma comunque evidente. 

Taehyung e Jungkook avevano lasciato la Signora Kim ed il marito andare a pranzo tranquillamente. Jungkook reggeva tra le braccia ancora quella busta contenente il loro cibo e stava seguendo l'altro verso un posto dove mangiare tranquillamente. Taehyung sembrava avere in sé ancora quell'allegria. Cosa lo testimoniava? Il suo sorriso. Non c'era nulla per cui essere felici, notò Jungkook, quel giorno il Signor Kim aveva voluto umiliare il figlio. A conti fatti l'emozione del marito dovrebbe essere un altra. Non che disprezzasse quella sua allegria ma trovava quel tutto troppo irreale. Se non avesse assistito lui stesso a quella scena non ci avrebbe mai creduto. 

-Tae...- provò a dire quando constatò che era abbastanza lontano dal Signor Kim.

-Sto bene- Taehyung gli rivolse quel sorriso - non devi preoccuparti- lo rassicurò - Non so nemmeno io che mi è preso... cosa mi sta succedendo...- chiarì in fretta- So solo che non voglio cambiare il mio umore in base a mio padre. Ero felice prima di vederlo e voglio continuare ad esserlo-.

-Scusa...- gli disse in fretta.

Taehyung scosse la testa afferrandogli una mano - Non devi scusarti- fece intrecciare le loro dita - sono io che dovrei chiederti come stai, mio padre ha detto delle parole orribili- disse riferendosi quando il Signor Kim aveva nominato i suoi genitori enfatizzando il fatto che adesso era rimasto senza una famiglia.

-Non mi hanno fatto male- precisò in fretta il minore stringendosi a lui - Lo so che non ho più una madre e un padre, sono io che li ho voluti fuori dalla mia vita, ma questo non significhi che io non abbia una famiglia- gli diede un piccolo colpetto sulla spalla facendogli intendere che si stava riferendo a lui e ai suoi amici.

Taehyung continuava a sorridere. Quelle parole lo riportarono al discorso con sua madre. Stava davvero creando una famiglia con Jungkook? Sì. Si rispose in fretta e per questo continuò a sorridere ancora. Non seppe perché era felice, contento ed allegro, proprio quando suo padre aveva voluto umiliarlo. Forse stava definitivamente impazzendo o forse avere il marito al suo fianco gli aveva dato una forza nuova. Non ci pensò ancora a lungo, il dottor Moon gli aveva detto che a volte non serviva a nulla riflettere su i sentimenti del proprio cuore, non si poteva razionalizzare o cercare di comprenderli, era così e basta. Allora a questo punto bastava solo viverli. Così fece ma si appuntò di parlare di quella stranezza con il suo terapeuta. 

-Jungkook...- lo richiamò ma venne subito bloccato dall'altro.

-So che abbiamo detto di non sfruttare più il contratto...- parlò di fatto. Taehyung abbassò la testa in modo amareggiato. Lo avevano detto, anzi era stato lui a volerlo, ma qualche giorno prima era stato il primo a sfruttare a suo piacimento quel contratto.

-Ma ho dovuto farlo davanti a tuo padre...-.

-Lo capisco Jungkook. Sono stato io il primo a riprenderlo l'altra volta...- disse  in modo amareggiato.

-Non lo hai fatto apposta-.

-Nemmeno tu-.

-Sì invece- chiarì - non volevo che tuo padre inferisse ancora su di te-.

-Dovremmo parlare di cosa fare...- Taehyung non finì la frase poiché erano arrivati davanti al suo studio. Dato che non voleva pranzare con suo padre gli sembrò molto più opportuna cercare la tranquillità di un posto conosciuto. Una stanza dove suo padre raramente metteva piede. Davanti alla porta di quella stanza, come sempre, vi era una donna, anzi una ragazza abbastanza giovane, la sua segretaria che appena li vide si affrettò a salutarli.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now