Capitolo 68 - Ancora nervosismo

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Namjoon quel sabato aveva accompagnato Jimin da Yoongi e visto che quest'ultimo condivideva l'appartamento con il fidanzato, gli sembrò un ottima idea quella di passare del tempo con il biondo. Ultimamente i due si erano visti poco. Certo andavano in università insieme e da qualche settimana lavoravano entrambi alla Kim, ma pur vivendo quel tempo non lo avevano goduto a pieno. Lui doveva lavorare e allo stesso modo anche Seokjin era impegnato. In altre parole quello era un sabato tutto per loro. Questa era l'intenzione di Namjoon, passare quella giornata con il fidanzato. Allo stesso modo anche Seokjin avrebbe voluto godersi quel sabato, ma il suo datore di lavoro, o di tirocinio, poteva chiamarlo in quel modo, gli aveva mandato un messaggio dandogli dei compiti da fare importantissimi per quel lunedì. 

Seokjin odiava quegli insulsi messaggi, il Signor Lee, suo datore di lavoro, lo faceva sempre più spesso. Non era stupido capiva che volesse mettere alla prova la sua tenacia, il suo senso del lavoro e della caparbietà, ma diamine era sabato anche per lui! E poi il suo era un tirocinio, non retribuito tra l'altro, non stava di certo lavorando per quell'uomo! Poteva dirgli chiaramente "no, non lo faccio perché oggi è sabato e di sabato non lavoro gratis". Era una sua prerogativa, eppure Seokjin non era mai stato il tipo del genere. Sì poteva lavorare di sabato solo se gli venivano effettivamente pagati gli straordinari ma questo se si trattava di un classico lavoro, tuttavia Seokjin era anche consapevole che quel tirocinio era importante per comprendere i suoi limiti e superarli. In altre parole Seokjin stesso voleva testare i suoi limiti e poi, parlando sinceramente, voleva dimostrare al Signor Lee di essere il miglior tirocinante che potesse avere. Quanti tirocinanti potevano affermare di avere un curriculum come il suo! Aveva organizzato le nozze di Jungkook, evento dell'anno, ok sì anno passato, ma era sempre un evento di gran successo, anche se doveva tralasciare il fatto che la maggior parte delle cose erano state organizzate prematuramente dal Signor Kim, ma Seokjin non aveva solo questo da inserire tra le sue doti, aveva diretto il progetto universitario, aveva aiutato la Signora Kim con gli eventi di Natale e adesso, Jungkook gli aveva chiesto una mano per l'evento di beneficienza. Poteva permettersi di dire che era un perfetto candidato per lavorare nell'agenzia di eventi del Signor Lee. Forse era per questo che Seokjin non aveva rifiutato l'incarico di quella mattina, voleva continuare a lavorare per lui anche dopo la laurea. 

Ecco perché Seokjin aveva passato tutto il pomeriggio davanti al computer. Gli dispiaceva per Namjoon, quando lo aveva visto davanti alla porta del suo appartamento aveva provato una stretta al cuore. Voleva passare del tempo con lui così come l'altro voleva la stessa cosa. Era stato difficile per Seokjin dirgli di dover lavorare così come era stato difficile sopportare l'espressione dispiaciuta del fidanzato. Eppure quest'ultimo gli aveva sorriso chiedendogli di poter rimanere con lui, non lo avrebbe disturbato, ma voleva passare davvero quel tempo insieme. Era un qualcosa a cui Seokjin non poteva rinunciare e di fatto aveva accolto subito quella sua richiesta. Visto che Yoongi e Jimin si erano chiusi in stanza, Seokjin non voleva neanche immaginare cosa stava succedendo lì dentro, lui e il fidanzato avevano optato per rimanere in salotto, stanza più lontana dalla camera del corvino. Namjoon si era posizionato sul divano, il ragazzo forse ipotizzando qualcosa si era portato dietro i libri per studiare. Seokjin invece si era seduto per terra, sopra il soffice tappeto, con il computer sul tavolinetto in vetro lavorando senza una sosta. La sua idea era quella di finire in fretta così da passare il tempo rimanente con l'altro.

Tuttavia nonostante la sua buona intenzione aveva finito per chiudere il computer quando il sole era scomparso lasciando spazio al cielo chiaro che preannunciava la notte. Seokjin sbuffò. Namjoon era ancora chino a leggere il suo libro. 

-Sono un pessimo fidanzato vero?- chiese il primo all'altro.

Namjoon chiuse il suo libro e sorridendo gli rivolse lo sguardo - No, non lo sei- gli accarezzo i capelli dato che quella posizione gli permetteva di avere la testa del fidanzato sotto di sé - mi sono divertito a guardarti lavorare-.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now