Capitolo 59 - Rottura

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Passare la giornata rinchiuso in un ufficio dopo una settimana trascorsa tra i vicoli della Grecia era asfissiante per Jungkook. Quel giorno non c'era molto da fare, almeno per lui. Jihoon aveva insistito per concedergli quel tempo da dedicare all'immagine da presentare al concorso. Eppure adesso aveva spento definitivamente il computer. Non voleva correre il rischio di rovinare la foto utilizzando montaggi o applicazioni di modifica, voleva lasciare quella fotografia più naturale possibile, infondo la natura aveva già provveduto a rendere quell'immagine perfetta. Certo, perfetta per i suoi occhi, prima di concludere aveva mostrato a Jihoon il suo lavoro e gli aveva detto che se lui riteneva appropriata la sua idea, di non utilizzare nessuna modifica ulteriore, l'avrebbe inviata quel giorno stesso anziché quel venerdì come si era prefissato. La verità era che non voleva guardarla a lunga, capitava che fissando un lavoro troppo a lungo esso sembrava perdere di significato e questo avrebbe fatto aumentare di sicuro le sue paranoie. Jungkook voleva evitarlo a tutti i costi, aveva altro a cui pensare. D'altronde quello era il suo primo concorso fotografico non si aspettava di passare le selezioni tanto meno di arrivare tra i primi dieci o di vincere. 

In realtà voleva dedicarsi completamente al marito. Ecco perché una volta ricevuto il via libera da Jihoon l'aveva mandato senza pensarci ulteriormente la sua candidatura. Jungkook aveva spento il suo nuovissimo portatile, lo aveva comprato un mese prima perché il suo vecchio pc iniziava a dargli problemi non solo con la batteria. Aveva ancora del tempo prima di andare alla Kim, come ogni martedì suo marito aveva l'incontro con il dottor Moon, poi si era scoperto che quest'ultimo fosse il marito del suo capo, ma era un dettaglio che adesso non contava. Jungkook, come aveva detto, poteva prendersela con calma e aspettare tranquillamente in ufficio l'orario giusto per prendere i mezzi pubblici. Non stava piovendo, poteva anche incamminarsi verso la fermata del bus più vicina oppure camminare un pochino di più e prendere la metro. Eppure non lo fece, rimase dentro quello studio perché la preoccupazione principale per lui era il marito. Taehyung gli aveva detto che suo padre, il Signor Kim, aveva detto a Lee Dail del loro matrimonio a contratto. Certo il Signor Kim aveva deliberatamente mentito sulla realtà della loro storia anche a quel ragazzo che sapeva quella parte di verità. Jungkook voleva tanto parlare con il marito ma non sapeva come. Quando Taehyung gli aveva dato quella spiegazione in videochiamata la settimana prima, proprio quando lui si trovava in Grecia, aveva notato quell'espressione così dispiaciuta e stanca del marito. 

Jungkook aveva letto tra quegli occhi spenti, lo erano sempre quando Taehyung parlava del padre, un accenno di malinconia e tristezza unita ad un pizzico di paura. Come se Taehyung si aspettasse che da un momento ad un altro il Signor Kim lo colpisse. Non comprendeva il Signor Kim come Taehyung, ma aveva ormai compreso che dietro tutto quello non c'era nulla di buono. Sapeva che doveva parlarne con il marito, ma si erano appena rivisti, volevano solo stare l'uno tra le braccia dell'altro e poi Jungkook, maggiormente, temeva la reazione di Taehyung ad aprire quel discorso. Non era stupido, sapeva che quel discorso prima o poi doveva essere aperto, ma voleva farlo una volta saputo come doveva comportarsi, come doveva reagire e cosa voleva da loro il Signor Kim. Finché si trattava di fingere davanti a quell'uomo poteva farlo, gli aveva fatto credere esattamente ciò che voleva, ovvero che la relazione con Taehyung stava andando come lui se le era pianificata, che Taehyung lo controllava e via dicendo. Non sapeva fin quando poteva reggere quella situazione, Taehyung gli aveva detto che non la sopportava neanche lui. Gli aveva detto che non voleva più fingere e lui, Jungkook, lo capiva, non perché non fosse facile ma perché immersi in tutte quelle menzogne correvano il rischio di affogare e non riuscire più a cogliere la realtà della loro relazione. 

Nonostante sapesse tutto questo non aveva più idee su cosa dovesse fare o su come reagire per questo era finito per scrivere un breve messaggio a Jimin. Non sapeva del perché ma in quel momento non se la sentiva di parlare con Seokjin né con Yoongi e Hoseok. Per qualche motivo riteneva che in quel momento chi potesse meglio aiutarlo fosse Jimin. Forse perché Jimin, insieme a Namjoon, conosceva il marito meglio di chiunque altro. 

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now