Capitolo 40 - Seduta

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- Mi dispiace che tu debba lavorare in queste condizioni?- parlò la Signora Kim seduta sul suo letto d'ospedale.

-No si figuri- sorrise Jungkook - non è affatto un peso-.

La donna si stava riferendo a tutte le borse, ben tre, che Jungkook si era portato dietro. Una era per l'università, l'altra per l'apprendistato da Jihoon e la terza era per il suo computer. Non avendo una macchina e avendo tutto il pomeriggio impegnato Jungkook per forza di cose aveva dovuto portarsi a presso tutte quelle borse. Prendere i mezzi per lui era stato un impresa assurda. Quando era arrivato in ospedale gli sembrò di aver fatto una maratona. Per fortuna che non pioveva altrimenti si sarebbe beccato un bel raffreddore e lui odiava il raffreddore. 

La Signora Kim osservò il cielo dalla piccola finestra al suo fianco - è così buio, hai detto che Tae viene a prenderti ?-.

-Oh sì- rispose  - doveva finire di lavorare-.

-Povero ragazzo, spero che non si stanchi troppo. Si è intestardito di voler studiare e lavorare contemporaneamente.... Ah certe volte è testardo come il padre- sospirò. 

Jungkook tralasciò le parole di quella donna che non conosceva tutta la verità sul perché Taehyung dovesse frequentare due corsi e nel frattempo lavorare, sapeva che Taehyung non aveva messo al corrente la madre proprio perché non voleva farla preoccupare. Tuttavia la donna era pur sempre sua madre e nonostante si trovasse in un letto d'ospedale non poteva non preoccuparsi per suo figlio. 

-Posso farle una domanda signora Kim?- chiese.

-Ma certo Jungkook dimmi pure-.

- I suoi genitori sanno del suo malore? - infondo Jungkook voleva solo sapere se nonna Younim era a conoscenza del suo ricovero. Non voleva che nel bel mezzo di un improvvisa chiamata da parte di quella donna potesse farsi sfuggire qualcosa che avrebbe potuto farla preoccupare. 

-Oh sì caro non preoccuparti- capì la donna - i miei genitori sanno bene quanto io sia cagionevole, lo sanno anche se sono un po' dispiaciuto per non essere qui-.

-Oh mi dispiace tanto non avrei dovuto...-.

-Ma no caro, è opportuno che ti preoccupi, sono anche la tua famiglia- gli accarezzò la testa. Jungkook scosse la testa dato che  movimenti della donna gli avevano fatto cadere alcuni ciuffi davanti agli occhi.

-Scusi ma sono davvero lunghi-.

-Ho notato- rise la donna mentre si sistemava comodamente sul lettino dallo schienale rialzato.

-Ho intenzioni di tagliarli-.

-che peccato- commentò la donna - ci stai così bene-.

-Grazie- Jungkook arricciò tra le sue dita una ciocca più lunga - ma ho intenzione di cambiare un po'-.

-Uhhh adesso sono curiosa- rise la Signora Kim. Jungkook ricambiò il sorriso tenendo d'occhio però l'orologio, non voleva far fare tardi al marito ben sapendo che aveva quel delicato appuntamento con il Dottor Moon. 

-Tutto bene caro?- gli chiese la donna notando il suo fissare l'orologio.

-Sì, è che Taehyung mi rimprovera sempre quando non leggo i suoi messaggi, stavo solo controllando se fosse uscito dalla Kim. Anche se a dirla tutta- si trovò ad aggiungere Jungkook - è lui quello che si dimentica sempre di passarmi a prendere... Soprattutto se si rinchiude dentro un laboratorio!-.

La Signora Kim rise divertita ma quella sua risata cristallina fu interrotta da un brutto colpo di tosse. Jungkook si affrettò a dargli un bicchiere d'acqua.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now