Capitolo 53- Atene

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Jungkook si trovava ad Atena da tre giorni ormai e ancora non si abituava al fuso orario. Era stato difficile per lui svegliarsi quella mattina, per fortuna che Jennie lo aveva aiuto a scendere dal letto, semplicemente aveva bussato rumorosamente alla porta per dieci minuti. Jungkook comprendeva la felicità e l'allegria della ragazza, quel giorno invece di lavorare avrebbero fatto i turisti. In effetti Jungkook non si era goduto le meraviglie di Atene se non quello che riusciva a vedere dal suo albergo e nei momenti in cui si trovavano in taxi per raggiungere il luogo in cui lavorare. Effettivamente per quei giorni avevano solo lavorato per Jihoon, avevano avuto delle pause certo, ma il suddetto lavoro era così concentrato da non lasciarli respirare nemmeno un attimo. Jungkook aveva sfruttato quei momenti per chiamare il marito o gli amici dato che doveva calcolare anche la differenza di orario. Morale della favola non aveva potuto visitare ciò che di tipico la città di Atene offriva ad eccezione del cibo. Un commento? Jungkook non era mai stata una di quelle persone che non assaggiava cose nuove e aveva davvero voluto provare il cibo greco, alcune cose gli erano piaciute, altre un po' meno, per fortuna che Seokjin aveva insistito nel mettergli in valigia quegli snack. 

Tuttavia il cibo non era la sua principale preoccupazione, alla fine il ristorante dell'hotel offriva anche qualcosa di internazionale e per quei pochi giorni si sarebbe accontentato. La sua principale preoccupazione era rivolto all'imminente concorso fotografico a cui doveva partecipare. Si trovava ad Atene da tre giorni e ancora non aveva scattato una foto. Utilizzava la scusa del lavoro, ma la verità era che non aveva proprio idee. Durante le settimane prima della sua partenza Jungkook aveva spulciato su internet il paesaggio di Atene cercando luoghi o immagini caratteristiche da poter fotografare e si era segnato alcuni nomi, ma adesso arrivato in Grecia, non sembravano così unici da poter essere presentati ad un corso fotografico. In realtà il giorno prima aveva avuto una vera e propria crisi. Non si era messo ad urlare disperato e né aveva pianto, era solo di malumore tanto da mangiucchiare qualcosa e apparire triste per tutta la cena tanto che lo stesso Jihoon accorgendosi del suo stato gli aveva fatto un bel discorsetto. In sostanza aveva permesso a lui e Jennie quel giorno libero.

Non pensare al fatto che devi assolutamente  scattare una foto da presentare a quel concorso. Dimenticati il concorso, la foto e tutto il resto! Prenditi domani per girovagare la città, saranno i tuoi occhi a dirti cosa fare. Vivi Atene, mi hai detto che questo è il tuo primo viaggio, bene vivilo senza pensare alle conseguenze o cosa ti aspetta a Seoul. Divertiti e basta.

Queste erano state le parole di Jihoon. Inizialmente era restio ad ascoltare quel consiglio sia perché non voleva lasciare da solo l'uomo nel suo lavoro e sia perché era troppo ansioso per il concorso, non poteva perdere tempo a fare il turista. Fu Jennie ad accettare quell'occasione  spingendolo a seguirla. Infondo Jungkook pensò che forse poteva essere un'occasione da non perdere, aveva sempre sperato di vedere il mondo e adesso che ne aveva la possibilità per paura rifiutava? Per questo quella mattina dopo aver fatto colazione lui e Jennie erano usciti in fretta dall'hotel con tanto di mappa cartacea della città di Atene. Jennie aveva segnato i luoghi che a detta sua dovevano essere assolutamente visti. Jungkook si fidò della ragazza visto che non era più così tanto attirato dai luoghi che lui si era precedentemente segnato, tanto valeva a quel punto lasciare fare al caso, ad Ananke. Ecco perché i due ragazzi si trovavano in taxi pronti per raggiungere l'Acropoli di Atene, tappa che ovviamente non poteva mancare. 

Jungkook guardava fuori dal finestrino quel nuovo e atipico paesaggio di Atene, bhé atipico per lui. Non pensava che le città delle Grecia fossero così colorate, tutto sembrava trasmettere allegria e di fatto il solo vedere quel paesaggio scorrere davanti ai suoi occhi gli migliorava l'umore. Non che fosse triste o altro, in realtà in quel momento si era ritrovato a scorrere fra i suoi ricordi proprio come il taxi li stava portando all'acropoli. Il giorno prima, quando aveva fatto la videochiamata per parlare con suo marito, Seokjin e Namjoon, proprio Taehyung non gli aveva risposto a ciò che lui riteneva più importante. Si erano ripromessi di dirsi tutto e non fare come avevano fatto quando Seokjin e Namjoon erano a Parigi. Non stava dicendo che temeva che il marito gli stesse nascondendo qualcosa, ansi si era persino sorpreso che questo aveva aperto il discorso Signor Kim da solo, ma Taehyung non aveva risposto al suo "mi manchi". 

Ananke: The LifeDonde viven las historias. Descúbrelo ahora