Capitolo 14 -Sketch-book

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Il compleanno di Hoseok, come qualsiasi compleanno o festa, dopo l'abbandonante cena fatta con la pizza era proseguito all'insegna del divertimento. Si erano spostati in salotto dove avevano finito per continuare a mangiare quegli snack che Seokjin aveva comprato. E dopo aver spento le candeline e mangiato la torta il salotto era immerso nel caos. Bustine di patatine erano depositate per terra, contenitori vuoti sistemati alla bene in meglio sul piccolo tavolinetto, bottiglie e bicchiere disparsi per la stanza. Sì era davvero un casino, ma non potevano dire di non essersi divertiti. 

Di fatto era arrivata quel particolare momento dove non rimaneva altro da fare che lasciarsi ricadere sul divano e aspettare che l'arrivo del sonno. In effetti per ovvi motivi, come la partenza di Seokjin e Namjoon il giorno dopo, non avrebbero potuto rimanere in piedi fini a tardi, ecco perché i suddetti ragazzi furono i primi ad abbandonare il salotto seguiti successivamente dagli altri.

Taehyung e Jungkook furono gli ultimi a mettere piede nella stanza che gli altri gli avevano messo a disposizione. Erano rimasti a chiacchierare con Daho e Hoseok più per dargli compagnia che per altro, Jungkook stava davvero per addormentarsi sul divano. 

Taehyung sbadigliò nel mentre metteva un piccolo Yeontan addormentato dentro la sua portantina, anche il cucciolo era stremato dopo aver ricevuto le coccole di tutti. Jungkook fu il primo a depositarsi sul letto senza nemmeno togliersi i vestiti e mettersi il pigiama.

-Certo che quei due chiacchierano parecchio - commentò il minore riferendosi ad Hoseok e Daho.

Taehyung invece riuscì almeno a prendere il borsone ed avvicinarlo al letto, poi si mise seduto e con aria stanca cercò il suo pigiama. Erano le due del mattino, poche ore lo dividevano dall'ora presunta, avrebbe dovuto accompagnare il cugino all'aeroporto e dato che la destinazione era Parigi avrebbero dovuto tutti svegliarsi a distanza di un paio di ore. 

-Cosa te lo metti a fare il pigiama...- notò Jungkook - stenditi e basta-.

Taehyung sbuffò dato che effettivamente non riusciva a trovare il suo pigiama per la troppo stanchezza. Così spense la luce e si lasciò ricadere sul letto al fianco del marito.

-La sveglia l'hai messa tu?- gli disse dalla penombra.

-Sì...- sospirò Jungkook ricontrollando il suo cellulare per l'ennesima volta dato che non era propriamente sicuro. Dopo aver controllato si ristese sul letto, aveva tutta l'intenzione di addormentarsi in fretta per poter dormire almeno quelle due ore. 

Taehyung si ritrovò ad avere la sua stessa intenzione, eppure qualcosa lo aveva privato frettolosamente del sonno, come se solo in quel momento si fosse ricordato di una cosa importante. Alzò la testa dal cuscino puntando gli occhi sul piccolo Tannie, o almeno la sua sagoma visto che la luce era spenta, il cagnolino si trovava nella sua portantina e dormiva beatamente. Lui stava bene e non era scappato da nessuna parte. Forse non gli aveva messo da mangiare? No, lo aveva fatto ricordava di avergli riempito la ciotola. E allora perché non riusciva a chiudere occhio? Fino al momento prima non vedeva l'ora di distendersi sul letto. Per caso non aveva fatto benzina? No, l'aveva fatta. Aveva chiuso la macchina? Certo. La sveglia? L'avevano messa? Prima di chiederlo al marito si ricordò di averlo già fatto. Cosa c'era che non lo faceva dormire? 

Riposizionò la testa sul cuscino. Forse quella posizione non era comoda? Si sistemò su un fianco, ma anche in quella posizione faceva fatica a prendere sonno. Ritornò in posizione supina, davanti ai suoi occhi l'oscurità rendeva visibile almeno il soffitto grazie alle luci artificiali che penetravano debolmente dalla finestra. Taehyung si ritrovò a fissarlo non sapendo del perché non riuscisse a dormire. 

Forse lo sapeva. La risposta era stesa al suo fianco e pareva dormire tranquillamente. Non sapeva come dirgli o se dirgli una cosa fondamentale. Anzi sapeva che doveva dirglielo, ma non sapeva come il minore avrebbe reagito a quella notizia. Quando Jungkook aveva scoperto della documentazione riguardante la sua famiglia aveva taciuto fin da subito sull'argomento, almeno con lui non ne aveva più parlato. Da parte sua Taehyung aveva cercato di capire, senza chiedere, cosa l'altro sentisse o pensasse, ma non era riuscito a capire molto. Vedeva che Jungkook ne era stato provato, sapeva che era pensieroso, ma non gli aveva mai chiesto niente perché aveva paura di poter dire la cosa sbagliata o persino ferirlo. Ma la verità era che non avrebbero potuto evitare il discorso per sempre soprattutto dopo che Taehyung era stato contattato dall'avvocato quella stessa mattina. Era rimasto d'accordo con lui che in materia di aggiornamenti sul caso avrebbe dovuto contattare esclusivamente lui. Questo perché Taehyung aveva paura che Jungkook si potesse trovare da solo nel ricevere notizie riguardanti i nonni o la sua famiglia. E così quell'avvocato quella stessa mattina lo aveva contattato, ma lui non aveva ancora detto niente a Jungkook sia perché non voleva rovinargli l'umore dato il compleanno di Hoseok, sia perché aveva voluto riflettere sul come dire quella novità. Si rese conto che adesso era stato lui ad evitare l'argomento, quella notizia doveva essere detta.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now