Capitolo 33 - Essenziale

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-Jungkook...-.

Taehyung non si aspettava di trovare lì il marito. Come poteva Jungkook sapesse di sua madre? Comprese subito che era stato Namjoon a chiamarlo. Non sapeva se doveva ringraziarlo oppure no. Per un solo secondo, forse erano stati tre, aveva gioito nel vedere il tenero e provato volto di Jungkook. Lo voleva lì al sua fianco ad affrontare insieme quella disavventura che lo aveva colpito. Il suo cuore stranamente aveva perso un battito come se si fosse spaventato per quell'improvvisa apparizione. Eppure subito dopo provò una profonda angoscia. Jungkook era lì e d entrambi evitavano i rispettivi sguardi. Taehyung aveva paura di vedere di nuovo quegli occhi tristi, freddi, senza speranza. Non poteva sopportarlo. 

No, non poteva sopportare di avere Jungkook lì e non poterlo abbracciare, non ricevere quel conforto di cui aveva più bisogno. Sapeva, o almeno immaginava, che il marito potesse essere ancora arrabbiato con lui per tutto quello che era successo. Certo, doveva capire ancora se lui effettivamente avesse colpe o era solo sintomo della sua immaginazione o se ne avesse Jungkook stesso, ma in quel momento non riusciva a pensare a nulla se non al dolore della madre, al suo di dolore, a ciò che lo aspettava in quell'ospedale e all'assenza di quel benefico conforto. Taehyung di certo non si aspettava che Jungkook di punto in bianco potesse dargli ciò che sperava. 

Taehyung strinse le mani in forti pugni quasi a volersi conficcare le unghie nella carne. Era riuscito a scorgere dietro la figura del marito anche il resto dei suoi amici. Seokjin, Jimin, Yoongi ed Hoseok erano tutti lì. Erano lì per lui? Si chiese volendo sfuggire dagli occhi di Jungkook. No, non voleva vedere quegli occhi spenti e preferì soffermarsi sul resto dei ragazzi.

Quella viscerale paura di incrociare gli occhi con l'altro era sentita anche da Jungkook. Jungkook aveva da poco capito di aver sbagliato in tutto in quelle brevi settimane. Adesso vedeva sul volto di Taehyung tutto il dolore provato, la stanchezza dovuta da quella vita frenetica, la delusione data dal suo mancato intervento e la sfiducia verso tutto e tutti. Non sapeva perché si era presentato lì incurante del fatto di aver paura di quel luogo o di poter incontrare quell'insulso dottore. Quando Namjoon aveva chiamato Jimin e a quest'ultimo erano sfuggite quelle parole sentì come il bisogno di raggiungere il marito in fretta e furia poco gli importava se fosse ancora arrabbiato con lui. All'inizio aveva pensato che lui e Namjoon avessero fatto un incidente, era probabile se alla guida ci fosse stato Taehyung, aveva avuto così paura tanto da incolparsi di tutto. Se Taehyung si fosse ritrovato all'ospedale per colpa sua non se lo sarebbe mai perdonato. Poi Jimin gli aveva raccontato ciò che Namjoon grossolanamente  gli aveva detto, che a sentirsi male era stata la Signora Kim, e lì si era preoccupato ulteriormente. E allora non aveva tenuto conto di nulla se non di raggiungere il marito. Non tenne conto della possibile rabbia di Taehyung né di un suo risentimento e né tanto meno si fermò a riflettere se Taehyung alla fine, dopo quello che era successo, lo voleva davvero lì.

Jungkook temeva la rabbia di Taehyung, era vero, ma temeva molto di più il lasciarlo solo in quella situazione. Non gli interessava ricevere un altro schiaffo come ripicca. Non gli interessava se fosse troppo presto per loro incontrarsi. Non gli interessava sapere se Taehyung aveva bisogno del suo aiuto o non lo volesse affatto lì. Jungkook era deciso a rimanere al fianco dell'altro anche se questo avrebbe utilizzato con lui l'indifferenza per cui si era arrabbiato. Taehyung poteva anche urlargli contro, cosa per lui fattibile e opportuna dato le sue mancanze, ma lui, Jungkook, non lo avrebbe abbandonato. Non avrebbe fatto quel suo errore. No, non lo avrebbe più ripetuto. 

Un conto era arrivare convinto di queste considerazione, un conto era trovarsi davanti un Taehyung che sfuggiva ai suoi occhi. Jungkook temette che quell'evitare il suo sguardo fosse un modo per l'altro per mantenersi calmo e non scoppiare arrabbiato davanti a tutti, in un ospedale e con la madre ricoverata. E ciò condusse Jungkook a evitare anche lui lo sguardo dell'altro. Se davvero non lo voleva lì? Forse aveva sbagliato a raggiungerlo.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now