Capitolo 13 - Cos'è l'amore?

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Hoseok si trovava in camera sua, steso sul letto con le gambe a penzoloni, e leggeva le notifiche dal suo telefono. In molti gli stavano facendo gli auguri di buon compleanno e lui pazientemente stava rispondendo a tutti. Certo sui social l'indomani avrebbe postato un singolo messaggio di ringraziamento, era impensabile ringraziarli singolarmente, però poteva di certo farlo per i messaggi privati. Sua sorella era stata una delle prime a fargli gli auguri. Si trovava all'estero per finire i suoi studi. Gli mancava ma pensava sempre in positivo, mancava davvero poco perché sua sorella ritornasse definitivamente in Corea. Certo poi sarebbe stata impegnata con il lavoro alle aziende di famiglia, ma almeno avrebbe potuto ricevere un abbraccio ogni volta che voleva. Dopo di lei in molti gli avevano mandato calorosi messaggi dai suoi amici, che comunque gli avrebbe visti tra poco, ai compagni di corso. Anche i suoi genitori gli avevano scritto, un semplice messaggio e nulla in più. Non erano mai stati dei genitori assenti, la maggior parte delle volte erano fin troppo presenti tanto da portare Hoseok a pensare che se fossero stati assenti sarebbe stato molto meglio. Non erano dei cattivi genitori, ma litigavano troppo spesso e per i motivi sbagliati o frivoli. Ancora non si capacitava del perché dovessero sembrare perfetti, del perché anche se separati e ormai divorziate continuassero ad apparire insieme, ad obbligarsi a passare del tempo insieme. 

Hoseok aveva da tempo capito che i suoi genitori non si amavano più e forse non si erano mai amati, ma continuava a non capire la follia della loro relazione. Certo è che alla fine dei conti, togliendoci le litigate in casa, i suoi genitori non erano così pessimi. Gli volevano bene questo sì, Hoseok lo capiva dai sorrisi di sua madre e dell'apprensione di suo padre. Tenevano a lui come figlio altrimenti  non gli avrebbero mai pagato gli studi. Sì erano stati contrari fin dall'inizio alla sua volontà di intraprendere la carriera da ballerino tanto che si erano imposti di non seguire un suo spettacolo. Gli avevano detto chiaro e tonto che avrebbe avuto gli studi pagati ma che loro mai e poi mai avrebbero accettato questa sua decisione e che mai lo avrebbero visto ballare. Se all'inizio era dispiaciuto di avere perennemente quei due posti vuoti ad ogni spettacolo che faceva, si ostinava sempre a lasciarli liberi con la speranza che un giorno sarebbero venuto, alla fine era arrivato alla conclusione che era meglio così. Si sarebbero senz'altro messi a litigare tra loro e lui era stufo di sentire quelle urla.

Certo una situazione del genere vissuta da bambino faceva male, gli aveva fatto male, ma con lui erano presente sempre i suoi migliori amici. Yoongi, Seokjin e Jungkook non si erano mai persi un esibizione. Persino Jungkook faceva di tutto pur di vederlo e con il tutto Hoseok intendeva sottostare per giorni, a volte mesi interi, alle assurde idee del padre pur di passare quell'ora e poco più con i suoi amici. Passato poi il momento in cui avevano scoperto i maltrattamenti del Signor Jeon ognuno sgattaiolava nella casa dell'altro. Per un primo periodo fu l'abitazione di Yoongi, dato che era l'unico che avesse una "casa" tutta per sé, ad ospitare quegli incontri. Effettivamente più che casa era una singola stanza che funzionava da camera da letto, cucina e soggiorno. Si sa gli appartamenti studenteschi non erano l'ideale per ospitare un gruppo di amici . Ma dopo quasi un anno dove Seokjin faceva avanti e indietro tra casa sua o l'appartamento di Yoongi, il maggiore riuscì a trovarsi un monolocale. Non era chissà cosa, era veramente piccolo, ancora oggi Seokjin lo definisce un tugurio, ma almeno avevano la possibilità di rimanere tutti a dormire. Si stringevano sul divano o nell'unico letto a loro disposizione quando improvvisavano quei pigiama party, se vogliamo chiamarli così, in verità si radunavano quasi sempre per raccontarsi da prima le varie difficoltà poi passavano a guardare un film mangiando schifezze, chiacchierare amabilmente, ridere e scherzare per finire addormentati. 

Hoseok sorrise a quei ricordi. Era vero i suoi genitori non lo avevano mai amato come avevano fatto e continuano a fare quei tre ragazzi. Su quell'aspetto era stato fortunato. Si accorse che ultimamente pensava fin troppo spesso a quel passato, a quel legame nato quasi per caso. Con Yoongi era bastato un incontro sul bus, con Seokjin una inaspettata festa a casa sua e con Jungkook un semplice sguardo. Gli occhi di quest'ultimo erano davvero così limpidi da poter leggere la chiara sofferenza ma al contempo così timidi da nasconderla. 

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now