Capitolo 9 - In banca

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Jungkook e Taehyung avevano finito di fare colazione da dieci minuti. Si trovavano comodamente seduti in macchina con direzione la banca. Jungkook sobbalzò quando il suo cellulare vibrò avvertendolo dell'arrivo di un messaggio. Era incollato al finestrino perso nei suoi pensieri tanto da spaventarsi facilmente, stava contando i secondi che mancavano per giungere alla banca. Poco se non errava.

Prese il cellulare leggendo il messaggio di Seokjin.

Eomma-Jin: 

So che sei spaventato da quello che potrebbe succedere in banca, ma andrà tutto bene. Fammi sapere cosa ti dicono.

Jungkook avrebbe tanto voluto esprimere la gratitudine che provava verso il suo amico con un sorriso, ma era troppo in ansia per poterlo fare. Seokjin nonostante fosse impegnato con il suo apprendistato e l'imminente partenza per Parigi aveva trovato il tempo da dedicare a lui. Gli rispose con semplicità che lo ringraziava e che lo avrebbe aggiornato. Su cosa non lo sapeva. Il suo riprendere gli studi? Il non poter tornare all'università? Il non avere più fondi.

Jungkook sentì la macchina spegnersi. Taehyung aveva parcheggiato. Qualche passo più in là si ergeva l'edificio imponente della banca. Jungkook ingoiò a vuoto. Era arrivato il momento di sapere di che morte doveva morire.

-Jungkook...- Taehyung li prese la mano. Avevano trascorso tutta la colazione e il viaggio in macchina in silenzio. Era prettamente Jungkook che rifiutava di iniziare una conversazione rispondendo a tutte le domande con monosillabi e alla fine anche Taehyung aveva rifiutato di parlare. 

-Jungkook - insistette catturando il suo sguardo - qualsiasi cosa ti dicano io rimarrò sempre al tuo fianco. Se andrà male troveremo un'altra soluzione, ma evita di pensare al peggio. Non sappiamo ancora cosa ci diranno-.

Jungkook evitò ancora di rispondere, annuì solamente mentre si portava una mano sullo stomaco, tra poco avrebbe rigettato tutta la sua colazione. Era troppo in ansia. Così Taehyung per evitare che il marito si crogiolasse ulteriormente in quel dolore si affretto a scendere dalla macchina ed entrare insieme a lui dentro l'edificio della banca. 

Appena entrati si potevano vedere già le prime persone che facendo la fila attendevano il loro turno per poter parlare con l'operatore. Quel giorno loro non avevano quel particolare problema dato che avevano fissato un appuntamento con la Signorina Lee. Essendo sposati dovevano parlare anche delle loro finanze, era un qualcosa che avrebbero dovuto fare molto prima di quel giorno, ma essendo entrambi molto impegnati quello era stato l'unico giorno disponibile. 

Jungkook osservò i vari uffici divisi da separatori di vetro dove il personale stava già parlando con i clienti. Un uomo si avvicinò loro.

-Desiderate?-.

-Abbiamo un appuntamento con la Signorina Lee- riferì Taehyung - Siamo i Signori Kim-.

-Vi avverto appena potete entrare- riferì quell'uomo scomparendo dalla loro vista forse per avvertire la collega. 

Così Jungkook scoprì due cose essenziali. La prima era che gli uffici della banca non erano limitati a quei pochi quattro che vedeva, dietro di essi vi era un ampio corridoio che portava ad altre zone ricche di uffici e di personale. La seconda era che non avrebbe retto, voleva scappare da quel posto e l'avrebbe pure fatto se non fosse stato per la mano di Taehyung che lo ancorava.

-Andrà tutto bene- gli riferì il marito tentando di rassicuralo.

Jungkook avrebbe voluto davvero credergli o sperare che quelle semplici parole potessero avere l'effetto di calmare l'ansia che aveva colpito il suo stomaco. Per alcuni attimi si era sentito persino svenire. Forse sapeva di essere un tantino eccessivo, ma non ci poteva fare niente per lui tutto quello era importante. I suoi studi erano importanti.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now