Capitolo 8- Trepidazione

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Taehyung e Jungkook non avrebbero potuto resistere all'ardente ardore che li aveva colpiti. Avevano posticipato quel loro volersi per troppo tempo. E questo spiega esattamente il perché i due ragazzi non avevano fatto in tempo a mettere il piede in ascensore che si erano ritrovati avvinghiati contro la fredda parete di metallo. Jungkook si aggrappava a Taehyung e Taehyung si stringeva a Jungkook volendo mettere in atto quella sua volontà di fondersi con lui.

Sì, quello era senz'altro il risultato di intere settimane passate ad essere due estranei in casa. Quella strana lontananza non aveva minato la loro passione, anzi forse essa era più forte di prima. Come lo so?

Perché l'ascensore che avevano preso non era quello del loro appartamento, stavano ancora cercando di abbandonare quel ristorante. Riusciranno a raggiungere il loro appartamento per soddisfare quella passione? 

I baci di Taehyung gli erano mancati. Erano prepotenti al punto giusto da non risultare violenti o aggressivi, anzi al contrario il corvino riusciva a dare una spiccata nota di gentilezza. Forse quella tonalità era generata dalle loro lingue che si intrecciavano, ma in verità poco importava a Jungkook del come Taehyung riuscisse a fargli provare questo mix perfetto. Gli piacevano e basta.

Sentirono il campanello dell'ascensore suonare sintomo che da li a qualche secondo le porte si sarebbero aperte. Si staccarono più per non fare un altro giro su quel mezzo che perché ne avevano voglia. Si ritrovarono davanti due signori ben vestiti, forse volevano andare al ristornate? 

Jungkook esitò poiché aveva colto il suo riflesso sul piccolo specchio posto su una delle pareti del mezzo, era leggermente scapigliato così come Taehyung. Era una sua mania quella di infilare le dita nei capelli del marito che essi fossero stati rossi, blu o neri erano sempre super morbidi. Si affrettarono ad uscire da quel mezzo ignorando le espressioni dei due signori. Meglio dire Taehyung gli ignorò bellamente Jungkook provò un po' di imbarazzo che scomparve appena varcò il portone d'ingresso. 

Fin da subito il suo corpo risentì dello sbalzo di temperature, il freddo colpì inesorabilmente il suo volto che fino a quel momento era stato in contatto con il calore di quello del marito. Poi si sentì avvinghiare da una forte presa, si ritrovò le braccia del marito incollate alla sua vita e di nuovo le sue labbra sopra le proprie. Non sentì più freddo almeno per il tempo di quel bacio.

-Andiamo a casa- sospirò tra le braccia di Taehyung.

-Perderemo solo tempo-  notò divertito quest'ultimo.

Jungkook alzò un sopracciglio  - E cosa vorresti fare?-.

-Un'idea ce l'avrei...- indicò con sguardo malizioso la loro macchina.

Per quanto quell'idea lo eccitasse Jungkook respinse quell'idea - Ci metteremo più tempo a far riscaldare la macchina...- era impensabile spogliarsi dentro quella macchina che aveva preso tutto il freddo della sera - e a trovare un luogo adatto... - di certo non potevano farlo in quel parcheggio illuminato e pubblico - che andare a casa al caldo-.

Taehyung sorrise baciandolo di nuovo - Davvero credi che ci arriveremo? E poi chi vuoi che ci noti qui...-.

-Ah no! Solo una volta ti ho dato retta e guarda come è finita- Jungkook ricordò quando Taehyung lo aveva convinto a farlo nel viale dell'università. 

-Non ci ha scoperto nessuno- riferì il corvino.

-Solo per pura fortuna, ci eravamo appena rivestiti- ricordò. 

E poi c'era una grossa differenza fra quella lontana volta e quel momento. Il viale che univa le varia facoltà dell'università, oltre a passare per una ricca vegetazione e a non possedere una degna illuminazione, non era molto frequentato a quell'ora della sera. Mentre in quel momento si trovavano in uno dei parcheggi più trafficati della zona, sotto un ristorante che offriva un via vai di gente, era super illuminato e soprattutto non stavano rincasando così tardi. Morale della favola: il rischio era triplicato. 

Ananke: The LifeOù les histoires vivent. Découvrez maintenant