Capitolo 60 - Che senso aveva

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Jungkook era uscito in fretta dal laboratorio numero tre. Seokjin gli aveva detto che Taehyung era appena uscito da quella stessa stanza, sperava di trovarlo al più presto. Non conosceva la Kim come il marito, quest'ultimo poteva rintanarsi da per tutto. 

Era combattuto. Da una parte voleva trovare il marito, aveva visto come erano stati ridotti i suoi completi. Come faceva a sapere che erano i suoi? Li aveva riconosciuti subito, non gli serviva null'altro per capire che quei vestiti distrutti erano composizioni di Taehyung. Non si interrogò oltre su come il Signor Kim potesse fare una cosa del genere, un qualcosa di così spregevole, meschino e a tratti anche infantile, ormai conosceva fin troppo bene quell'uomo da perdere quel tempo a cercare delle risposte. Non gli serviva a nulla, l'importante era trovare Taehyung. Dall'altra parte, tuttavia, provava una certa inquietudine. Poco prima si era aperto con Jimin sulla paura di non essere in grado di aiutare il marito. Adesso Jungkook si chiedeva se quello era il momento giusto? 

Infondo cosa poteva dire? Il lavoro di Taehyung che gli era costato un mese di fatica era svanito nel nulla e con esso anche la possibilità di partecipare a quella sfilata, Taehyung non poteva più presentare quei completi. Cosa doveva dire dopo che il marito si era visto portare via nuovamente la possibilità di mostrare la sua arte? In quel momento faticava persino a respirare come poteva trovare le parole giuste? Era preoccupato e agitato, in quello stato non credeva di poter essere d'aiuto. Se sbagliava approccio? Rischiava di perdere Taehyung? 

Jungkook scosse la testa. Non era quello il momento per pensare a quel fatto, Taehyung aveva perso qualcosa di molto più importante. Jungkook procedeva a passo spedito percorrendo tutto il corridoio. Possibile che suo marito lo aveva così tanto anticipato? Non voleva di certo perdersi dentro la Kim, ma avrebbe girato ogni piano ed ogni stanza. Per fortuna non ce ne fu il bisogno, Jungkook aveva visto di sfuggita una figura scomparire dietro una porta poco distante. Sperò che fosse il marito ed entrò dentro quello che era il bagno degli uomini. 

Quella stanza era effettivamente vuota se non fosse per lui e quella seconda figura che ringraziando ogni divinità si trattava proprio del marito.

-Taehyung...- lo chiamò non ricevendo risposta né il marito si era voltato verso di lui.

Taehyung era rimasto a fissare la sua immagine nello specchio. Gli occhi scuri e spenti stavano mostrando a Jungkook quanto quella situazione lo aveva stancato. Esatto Taehyung era stanco di tutto quello, dei sotterfugi del padre, di avere quel mostro come parente, di perdere sempre. Il dolore forse non esisteva più, dopo tutto quel tempo passato tra le mira di quell'uomo Taehyung forse era stanco anche di sentirsi addolorato. La pesantezza di quella situazione era evidente su tutto il corpo del marito. Ricurvo e chino sul lavabo si reggeva su di esso come se temesse di poter cadere da un momento all'altro e per qualche assurdo motivo a Jungkook sembrò "più vecchio" come se il dolore provato gli aveva aggiunto rughe ed anni. Si rese conto che ciò era dovuto dalla sua espressione inerme. Non sapeva come fosse possibile, ma nel vedere quel volto scavato dalla stanchezza l'unica parola che riuscì a trovare per descriverla era proprio inerme. Taehyung non ce la faceva più. 

Logorato. Taehyung era logorato dalla disperazione. Non reagiva più la situazione o forse il suo corpo, altrimenti sarebbe corso dal padre e gli avrebbe urlato in faccia o chissà cosa. Jungkook comprese che in quel momento Taehyung voleva tutto tranne che affrontare il Signor Kim, non avrebbe retto un interazione di più. E ciò, unito a quel volto spento, fece perdere a Jungkook un battito, anzi fu sicuro che il suo cuore non batteva più, non aveva mai visto Taehyung con quell'espressione. Un' espressione che gli faceva paura perché allo stesso modo lo rendeva inerme, non sapeva cosa dire né se sarebbe stato in grado di aiutarlo. Jungkook era rimasto pietrificato dopo aver visto la sofferenza sul volto di Taehyung. 

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now