Capitolo 17- Parigi

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La stanza d'albergo che i genitori di Namjoon avevano prenotato per loro era di una bellezza straordinaria. Era gigantesca. Un bagno completo di tutti i confort possibili e immaginabili. Un letto matrimoniale super soffice disposto davanti alla vetrata che offriva una bellissima immagine della città parigina. Collegata alla sala da notte vi era un'altra camera dove potevano mangiare tranquillamente con tanto di televisione, tavolino raffinato, divano e una carina scrivania, ma i due ragazzi l'avevano usata come armadio dato che avevano lasciato lì le valige mezze disfatte. 

Avevano preferito mangiare in camera durante la prima sera solo perché avevano risentito del fuso orario e non avevano chiuso occhio dal giorno prima visto che vi era stata la festa di compleanno di Hoseok. Erano partiti da Seoul che erano le cinque del mattino e avevano raggiunto Parigi nello stesso orario dello stesso giorno. La bellezza del fuso orario, Seoul si trovava sette ore avanti rispetto a Parigi. E nonostante l'orario i genitori di Namjoon gli avevano fatto trovare davanti l'aeroporto una macchina con tanto di autista che gli avrebbe portati in Hotel. 

Quel primo giorno avevano avuto giusto il tempo di sistemare le valigie e ammirare la bellezza della stanza e la magnifica vista, di fatto nella sala principale avevano un balcone dove si erano gustati il risveglio di Parigi. I genitori di Nam, che alloggiavano nel loro stesso albergo, li avevano chiamati per la colazione. Si erano fatti sistemare una piccola saletta dell'hotel per poter rimanere in intimità. 

Era stata prettamente la Signora Jungmi, la madre di Namjoon, ad organizzare il tutto. Seokjin già dal primo incontro l'aveva trovata adorabile. Era riuscito a cogliere in una sola espressione l'amore che provava per il figlio. L'incontro tra Namjoon e i genitori era stato così emozionante. 

Seokjin disteso sul letto vagò alla memoria a quel primo giorno.

Erano molto stanchi. Lo notarono quando saliti in ascensore per raggiungere la sala della colazione sbadigliarono sonoramente. Seokjin si appuntò di non doverlo fare in presenza dei genitori del fidanzato. Era emozionato, stava per incontrare le persone che avevano cresciuto il ragazzo che amava. Nella sua testa si ripeteva cosa doveva o non doveva fare una volta seduto a tavola. Sperava solo di non combinare qualche casino come inciampare o sbagliare qualche verbo.

Anche Namjoon nonostante la stanchezza era emozionato. Seokjin lo comprendeva, dopo anni poteva finalmente riabbracciarli. Le porte dell'ascensore si aprirono e Seokjin si gustò il grazioso arredamento di quella sala e ne riportò ogni dettaglio nella sua mente. Per lui era tutto un sogno. Ma nonostante il suo volere Seokjin era troppo ansioso per poter giovare di quel bellissimo hotel. Davanti si era ritrovato i genitori del fidanzato. Ma si appuntò di notare quei dettagli appena ne avesse l'opportunità.

La mamma di Namjoon, la Signora Kim tra l'altro, portava una graziosa ed elegante tutina blu chiaro che le faceva la vita sottile. In effetti la donna era molto magra e aveva la carnagione chiara, i capelli erano scuri e raccolti in un alta coda, gli occhi piccoli e dolci. Non era truccata e Seokjin poté notare la particolarità del suo volto, le fossette. Namjoon aveva ripreso solo questo da quella donna. Esatto Namjoon era la perfetta copia del padre. Avevano la stessa altezza, la stessa carnagione, lo stesso taglio dell'occhio, le stesse labbra gonfie, lo stesso naso e la stessa forma del viso, persino il taglio dei capelli sembrava lo stesso. 

Seokjin si fermò ad ammirare quello che effettivamente era il "Signor Kim", il fratello minore di quel mostro che aveva conosciuto a Seoul. Parlando fisicamente quei due uomini non si assomigliavano affatto, forse solo la carnagione olivastra li accumunava. Seokjin non trovava possibile che quei due uomini potessero essere fratelli. Ricordava di aver pensato una cosa del genere quando aveva incontrato Namjoon e Taehyung, quei due erano l'uno l'opposto dell'altro sia fisicamente che caratterialmente. E nel corso di quella colazione Seokjin avrebbe capito come anche caratterialmente il padre di Namjoon era del tutto diverso dal padre di Taehyung. Era il più grande mistero della Corea del Sud capire come quei due uomini pur essendo cresciuti nella stessa famiglia avevano in realtà due caratteri completamente differenti. Forse il Signor Kim, padre di Taehyung, era sottoposto ad una pressione maggiore dato che era il primogenito rispetto al fratello? Non lo sapeva ma si limitò a godersi l'abbraccio e i sorrisi che quei due genitori diedero al loro figlio.

Ananke: The LifeWhere stories live. Discover now