Capitolo tre

746 75 41
                                    

Kirishima's pov

Il giorno dopo aver parlato negli spogliatoi con Bakugou, raccontai dell'accaduto a Mina. Ero seduto alla mia scrivania, il telefono in mano e gli auricolari nelle orecchie, ascoltando gli scleri della ragazza ad un volume abbastanza moderato. Era oltremodo felice, anche più di quanto lo fossi io.
–Quindi veramente Bakugou-kun ti ha chiamato per nome?!– chiese lei, il tono ammirato ed intenerito. –È un miracolo! Dio esiste, allora!
–Sì, l'ha fatto– risposi. –Anzi, mi ha chiesto perché mi stupissi tanto.
–OH MIO DIO, MA ALLORA TI AMA!– esclamò, così euforica da farmi male alle orecchie. –CIOÈ UNA VOLTA OKAY, MA SE È COSÌ È INNAMORATO!
Sospirai. Era almeno la terza volta che me lo diceva ed ogni volta ne sembrava sempre più convinta. Io, al contrario, non riuscivo nemmeno a immaginare che Bakugou potesse provare dei sentimenti per qualcuno, tantomeno per me.
–Forse semplicemente era troppo stanco per fare lo scontroso– obiettai, dubbioso.
–Pensi davvero che quella specie di porcospino esplosivo possa stancarsi abbastanza da diventare educato?– mi fece notare lei, non avendo effettivamente tutti i torti. Bakugou-kun era scontroso per natura, e la stanchezza fisica difficilmente avrebbe influito sulla sua personalità.
–In effetti...– mi limitai a dire, ammettendolo. –Ma non penso mi ami. Cioè, dai. È impossibile che io gli piaccia.
–Come no?!
–Bakugou ti sembra gay?– le chiesi. –No!
–Sì!– disse lei con ovvietà.
–Eccome se lo è– convenne la voce di Kaminari, che non sapevo essere con lei. –Il mio gay radar non mente mai.

–E tu da quando sei lì?– chiesi, arrossendo. E se avesse sentito la mia accurata descrizione dei pettorali del biondino..?! Che figura, non sarei riuscito a guardarlo in faccia per una settimana!
–Più o meno da sempre– rispose il ragazzo elettrico. –Ho passato tutto il pomeriggio qui da Ashido. In teoria dovevamo studiare, in pratica ha parlato con te.
–Ah. Quindi tu per caso hai sentito..?
–Sì amico, sei in vivavoce– rispose, intuendo al volo il problema. Quando voleva sapeva essere perspicace.
–E per quanto Bakugou non sia il mio tipo, concordo con te– aggiunse. –Ha un fisico stupendo.
–Oh, sì che ce l'ha– convenni quasi in automatico, senza doverci pensare. Ripensando a quella bellissima visione quasi mi misi a sbavare.
Kaminari ridacchiò. –Non che tu sia messo peggio, Kiribro.
–Eh?!– esclamai, imbarazzato. –Va be', dai, a scuola ci alleniamo tantissimo... è normale, siamo tutti in forma.
–Tu sì– confermò Mina. –Denki invece ha un fisico da sollevatore di polemiche.
–Ha parlato la top model con i prosciutti al posto delle cosce– la canzonò l'amico. –Pesi anche più di me!
Forse Mina gli tirò uno schiaffo, dato che lo sentii lamentarsi dal dolore dopo un sonoro "Fanculo!" da parte della ragazza.

–Io sono ancora qui, eh– gli ricordai. –Non ammazzatevi, se potete.
–Va be', comunque– riprese la ragazza. –Dobbiamo assolutamente combinarvi un appuntamento!
–Concordo!– esclamò il ragazzo, il cui tono mi sembrò quasi malvagio. –Ma non deve essere troppo palese, o se no, conoscendo Bakugou, non usciranno mai.
–Ma...– mormorai. –Ragazzi, non sarete mica seri..?!

Aggiunsero Sero alla chiamata prima che potessi dire altro.
–Pronto..?– rispose il ragazzo moro, confuso. –Che succede?
–Tu!– lo chiamò Mina.
–Io?– chiesi io.
–No, lui!– fece lei. –Sero-kun!
–Cosa?– fece il ragazzo, ancora stranito.
–Ma come Sero?– chiese Kaminari come se Mina avesse detto una grandissima fesseria. –Che c'entra Sero?
–Hai ragione, meglio Kirishima!– si corresse, forse sotto consiglio di Kaminari.
–Kirishima!– mi chiamò.
–Che cos..?– fece Sero.
–Io non capisco– aggiunsi io.
–Chiedi sul gruppo di uscire!– gli ordinò. –Quello della Bakusquad!
–Della Bakasquad?!– fece Sero.
Tutti scoppiarono a ridere.
–Lmao ora cambio il nome– fece Kaminari. –Kirishima, tu fallo e basta.
–Emh... okay?
Qualche secondo dopo tutti i loro telefoni ricevettero la notifica.
–Tutti gli altri, ditegli di no!– continuò lei, dettando gli ordini come un generale al suo esercito. –Ma non tutti insieme. Kaminari, inizia tu!
Il mio telefono si accese e mi arrivò la notifica da parte del biondino, seguita qualche minuto dopo dal no di Sero.

–Che stiamo aspettando?– chiesi dopo altri minuti in cui non accadde nulla di più interessante dello scorrere del tempo.
–La risposta di Bakugou– spiegò Kaminari, che sembrava concentrato in qualche attività secondaria. –Così poi Ashido rifiuta e uscite voi due da soli a fare la coppia di innamorati. 
–Ah, geniale– risposi, fissando la chat dove apparve anche la notifica del cambio di nome. Sorrisi. Se l'avesse notato, Bakugou l'avrebbe ucciso.

–ODDIO ASPETTATE– realizzai in ritardo quale fosse il loro piano malvagio da fangirl sclerate.
Mina si mise a ridere. –C'è arrivato, raga.
–No, no, no aspettate! Io non ho mai dett...
La notifica di Bakugou giunse proprio in quell'istante.
"Fa che sia un no, fa che sia un no, fa che sia..."
Era un sì.
Un sì.
–HA DETTO DI SÌ!– esclamai, spaventato a morte e con le mani tra i capelli.
–HA DETTO DI SÌ!– ripeté Mina emozionata, e dall'urlo smorzato che seguì intuii che si era buttata sul biondo per festeggiare.
–Posso andare adesso?– chiese Sero. –Devo fare una cosa. 
–No!– esclamò lei.
Sero le riattaccò il telefono in faccia lo stesso.
–Maleducato– enunciò Kaminari, indispettito dal suo comportamento.
Anche l'ultimo messaggio di rifiuto venne inviato pochi attimi dopo. Presi un respiro profondissimo. Non sapevo nemmeno se fossi felice o meno di uscire da solo con Bakugou.
Chiesi allora al biondo esplosivo, sempre sotto ordine della ragazza, dove volesse andare e lui subito rispose che aveva voglia di fare due passi e di mangiare qualcosa fuori.

–Stupiscilo– sussurrò Mina nelle mie orecchie, leggendo gli screenshot della conversazione in privato. Potevo avvertire le stelline intorno alle sue parole anche nel parlato. –Cosa gli piace?
–Esplodere..?– tentai, incerto.
–Da mangiare, coglione!– mi riprese Kaminari.
Farsi dare del coglione da Kaminari fu probabilmente l'evento più improbabile di tutta la mia vita. Mi lasciò scioccato, e quindi ci misi un po' ad elaborare una nuova risposta.
–Oh, emh... boh– ragionai. –Il cibo piccante, forse.
–Indi per cui lo porterai dal messicano– disse allora il biondino. –O dal kebabbaro. Non penso si faccia formalità.
–Tu quando hai imparato a dire "indi per cui"..?– si chiese Mina tra sé e sé, stupita da quel termine pronunciato dal biondo. –Ma almeno lo sai cosa significa?
Le domande di Ashido vennero perfettamente ignorate da entrambi. Il biondo elettrico faceva schifo in tutto, ma in letteratura era praticamente un genio.
–Sicuro?– chiesi a Kaminari, non volendo fare brutte figure davanti a Bakugou. Non sapevo perché, davanti a lui volevo apparire al meglio.
–Sì, ne siamo certissimi!– esclamò Mina, parlando a nome di entrambi. –Non farlo aspettare e rispondigli, dai!

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuWhere stories live. Discover now