Capitolo diciassette

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Bakugou's pov

–Brutta strega, ti devo dire una cosa importante che forse non ti piacerà ma non me ne può fottere di meno– annunciai, appena rientrato dalla porta con un sacchetto pieno di manga in mano. Lo lascia sul tavolo, mi tolsi la giacca e la buttai sul divano, per poi iniziare a girare per tutta la stanza alla ricerca di mia madre.
–Hai finito di nuovo la paghetta per comprare quella roba da ragazzina e vuoi altri soldi per la prossima serie?– indovinò lei, divertita. –O hai finito gli shoujo e ti stai dando agli yaoi?
La voce veniva dalla cucina e, a giudicare dall'odore, stava preparando la cena.
La raggiunsi ma, appena entrato in stanza, notai la presenza di due teste verdi di troppo sedute al tavolo della cucina.
Per qualche motivo che non capivo, con lei c'erano Merdeku e sua madre.

Sbattei le palpebre un paio di volte, un po' confuso dalla loro presenza. Diedi uno sguardo al salotto dove avevo effettivamente lasciato i miei nuovissimi yaoi e presi un sospiro di sollievo. Avevo appena evitato una grandissima figura di merda.
Capitava che la famiglia piagnona passasse a casa mia, ma non erano soliti restare a mangiare.
–Voi che ci fate qua?– gli chiesi, decidendo di riferire a mia madre del mio fidanzamento più tardi.
Inko Midoriya, la grassoccia madre di Merdeku, arrossì un po'. –Izuku oggi mi ha fatto sapere di essersi trovato un ragazzo, io l'ho detto a tua mamma e lei ci ha invitato qui per festeggiare!– spiegò, dando una pacca sulla spalla al figlio. Sembrava alquanto orgogliosa. –Non mi ha ancora voluto dire chi è, ma sono così orgogliosa di sapere che sta diventando grande!

Io fissai Midoriya junior con un sopracciglio così alzato che forse mi finì in mezzo ai capelli.
Deku ricambiò nervosamente il mio sguardo. –Che c'è? Non dovevo?
Sospirai, mi avvicinai a lui e scossi la testa con disapprovazione. –Dovevo dirlo io!– sbottai, frustrato dal fatto che mi avesse rubato la scena.
–Dire che cosa?– fece lui, confuso.
–Che non sono più single, deficiente!– sbottai. –Penso sia ovvio! Oh, e non dire che non lo sapevi! Kirishima mi ha detto tutto, eh! Potevi immaginarlo, idiota!
–Ah beh...– fece lui, dopo essersi spostato una ciocca di capelli dietro l'orecchio. –Beh, non pensavo che mia mamma l'avrebbe detto subito alla tua quindi, ecco...

Le mascelle delle nostre madri improvvisamente soffrirono la gravità più del dovuto, spalancandosi completamente.
–STATE INSIEME?!– urlò mia madre, presa dallo shock.
–Davvero?!– aggiunse la mamma di Deku che, oltre alla bocca, aveva anche gli occhi fuori dalle orbite. –Oh mio Dio! Che sorpresa, ragazzi! Sono così felice per voi!
La mamma del broccolo si alzò in piedi e venne ad abbracciarmi, felice e scossa. –Katsuki, non l'avrei mai potuto immaginare!– esclamò. –Siete una bella coppia, sapete?
–Ma chi?– feci io, confuso. –Che stai facendo?
–Voi due, no?!– disse mia madre, indicando me ed il broccoletto che anche lei era andata a strangolare in un abbraccio affettuoso.

–LUI E ME?!– esclamò Deku, con il volto contratto in un smorfia a dir poco schifata. Si liberò di mia madre, spaventato.
–IO E LUI?!– esclamai io, così confuso da non sapere neanche se volessi scoppiare a ridere o correre a vomitare via l'immagine di me e Merdeku insieme dalla mia testa.
–Voi due!– confermò sua madre. –No?
–MA CHE SEI IMPAZZITA?!– urlai contro la donna fai capelli verdi, mollando Deku e lasciandolo cadere sulla sua sedia.
–MAMMA, TI PREGO!– aggiunse lui. –OKAY CHE KACCHAN È UN GRAN FIGO, MA PER FAVORE! NO! LUI NO!
–NON PENSAVO CHE L'AVREI MAI DETTO, MA HA RAGIONE DEKU!– concordai con lui. –GRAZIE PER IL COMPLIMENTO, MA CON TE MAI! NON SONO COSÌ DISPERATO DA METTERMI CON UN VEGETALE!
–E SE ANCHE LO FOSSI, IO CON TE NON MI CI METTEREI MANCO MORTO– Midoriya prese un respiro profondo, la voce ormai abbastanza secca per aver urlato troppo. –Che incubo..! Mi viene da piangere solo a pensarci!

Le nostre madri si scambiarono uno sguardo evidentemente molto confuso. Poi, mia madre si fece avanti.
–Tu– accennò a lui. –Con chi stai?
–Con Todoroki– rispose esasperato, arrossendo.
Nella stanza cadde il silenzio, poi io e sua madre scoppiammo a ridere.
–Sì va be'!– esclamò lei. –Davvero uno ricco come Todoroki si è preso te e non Yaoyorozu?
Lui alzò le spalle. –Sì... vuoi le prove?
Lei si avvicinò. –Ce le hai?
Midoriya arrossì ancora di più, finendo con l'assomigliare ad una fragola. –Sì.
Io mi avvicinai a lui e lo presi praticamente dal colletto. –Fammele vedere. Ora.
–Cos..?
–Le prove, Merdeku– specificai. –Voglio le foto, gli screenshot... quello che è.
Prese il telefono e, un po' spaventato, aprì la galleria e mi fece vedere un paio di foto.
Erano selfie che ritraevano loro due da soli, sorridenti. Li sfogliai uno ad uno. Dovevano risalire proprio a quel pomeriggio, dato che Midoriya indossava ancora gli stessi vestiti.
Nella prima foto erano abbracciati, nella seconda Todoroki gli stava sistemando un fiorellino bianco tra i capelli. Diabetici... e se ci avesse pisciato un cane, sopra quel fiorellino?
La terza la intravidi appena: mi spaventai ed il telefono saltò in aria. Si stavano baciando.
–Dio– commentai. –Okay, ci credo.

Non so quale delle due madri aveva afferrato il cellulare al volo e ora stavano allegramente guardando quelle stesse fotografie, tra un urletto ed una lacrimuccia commossa.
–Che sono bellini!– disse mia madre, intenerita. –Senza offesa, ma lo vedo meglio con Todoroki che con Katsuki!
–Sono ricca!– esclamò la sua, per poi scoppiare a piangere dalla gioia sulla spalla dell'amica.
Io e Merdeku ci scambiammo un'occhiata.
–Okay...– mormorai.
–Tu con Kirishima-kun, vero?– mi chiese invece Deku, ignorando le nostre madri.
–Sì– confermai.
–Shoto mi deve cinquecento yen– disse, forse non rendendosi conto di star parlando a voce alta.

Mia madre ci sentì ed alzò gli occhi dal telefono di Midoriya. –Kirishima?– domandò.
–Kirishima– ripetei.
–Mh... è un bravo ragazzo, in effetti... e poi si vede lontano un miglio che è gay– ragionò. –Avrei dovuto immaginarlo che lo fossi anche te... in fondo, con tutti gli shoujo che leggi non potevi essere etero. Da quando vi frequentate?
–Da due ore fa– risposi.
–Oh– esclamò, per poi spalancare gli occhi. –Che cazzo avete fatto voi due da soli in camera tua, prima?
–Niente che ti riguardi, ma'– risposi a presa in giro. –I cazzi nostri, diciamo.
Dopo l'ultima battutina, mia madre cascò per terra.

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Spazio me

Per chi non l'avesse intuito, shippo anche Bakudeku.

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora