Capitolo trentasette

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Kirishima's pov

Il dottore con la proboscide non aveva molto ben chiara la durata temporale di dieci minuti, dato che uscii da quella stanza due ore e non so quanti esami dopo.
–Sei sano come un pesce... onestamente, non l'avrei mai detto– concluse infine, sorpreso. –Hai qualche ferita qua e là, ma si rimargineranno in fretta con l'aiuto di Recovery Girl.
–Ora posso andare da Amajiki senpai?– insistetti. Nell'ultimo quarto d'ora dovevo averglielo ripetuto almeno sei o sette volte.
L'uomo alzò gli occhi al cielo, ormai stremato, ed acconsentì. Mi spiegò anche in quale porta entrare ed io mi fiondai lì prima ancora che potesse finire di dirmi quello che avrei potuto e non potuto fare. Beh, non lo ascoltai, feci tutto di testa mia.

Entrai prima per sbaglio nella stanza di Midoriya e mi fermai a salutarlo ed a stringere la mano alla bambina che si trovava lì con lui.
–Oh, ciao Katsuki!– aggiunsi, notando che il mio ragazzo, nell'attesa, fosse andato a trovare il suo amico d'infanzia. Lui mi rivolse un cenno, poi la bambina richiamò la sua attenzione.
–Si è affezionata a Kacchan sin da subito– mi rivelò Midoriya, spiegandomi a bassa voce come mai Bakugou fosse impegnato a fare le trecce alla piccoletta. –Non so perchè, ma lei sostiene che si somiglino.
"Sarà che sente i traumi" mi dissi, ma non parlai ad alta voce.
–Okay– mi limitai a mormorare, prima di decidere di andare via.
Avrei voluto conoscere meglio anche io la piccola Eri-chan, ma non avevo abbastanza tempo per trattenermi ancora lì a lungo. Avevo voglia di vedere il senpai e scoprire se stava bene o male, e scoprire se anche Fat Gum fosse ricoverato. Sapevo che era in ospedale pure l'eroe più extralarge della storia, ma non sapevo il motivo. Poteva tranquillamente essere dal dietologo, a piangere Sir. Nighteye, addormentato accanto ad Amajiki o intento a malmenare un povero distributore automatico per ottenere un pacco di caramelle a gratis. Una qualunque tra queste risposte sarebbe stata perfettamente plausibile.

Così uscii da là ed entrai nella stanza vicina, quella giusta, dove effettivamente trovai Amajiki senpai. Con lui c'era solo il tirocinante dai capelli bianchi che conosceva Bakugou intento a scrivere qualche cosa su un foglio di carta.
Quando mi notò mi fece cenno di accomodarmi su una sedia lì vicino.
–Sei un suo amico?– chiese, ed io annuii.
–Un suo kohai– precisai, prendendo posto là vicino. Posai lo sguardo sul ragazzo dai capelli viola/blu; era tranquillo, sembrava addormentato.
Aveva diverse fasciature ed un braccio ingessato.
–Come sta?– domandai, esitando su quegli ultimi particolari.
Lui alzò le spalle e mi mostrò il foglio su cui stava scrivendo. Era pieno di numeri e parole che suonavano come qualcosa che c'entrasse con la medicina ma, dato che le mie conoscenze mediche si fermavano a "magna un panino e pigliati l'oki" non ci capii praticamente un cazzo.
–E quindi sta bene?– tentai io, sperando in una risposta facilmente comprensibile.
–Direi di sì– rispose il ragazzo dai capelli bianchi. –I valori sono apposto, apparte che ha il ferro un po' basso. Penso che ce l'avesse già da prima, comunque... non è niente di grave. E poi ha qualche osso rotto, ma si riprenderà.
–Meno male– tirai un sospiro di sollievo.

Sebbene quel ragazzo, che forse si chiamava Natsu o qualcosa di simile, mi avesse detto che potevo rilassarmi e andare, io scelsi di restare a far compagnia ad Amajiki per un po'. Non ce n'era effettivamente bisogno dato che lui stava dormendo e quindi non poteva sapere che io ero là, ma pensai che se si fosse svegliato e avesse trovato un amico vicino sarebbe stato più contento e si sarebbe sentito meno solo.
Nemmeno Togata senpai, che era penso il suo migliore amico, era lì. Era andato al funerale di Sir Nighteye, e probabilmente si sarebbe preso un po' di tempo per piangere la sua morte da solo. Dopotutto, era il suo mentore. Era naturale che fosse sconvolto, e non potevo certo biasimarlo. Se fosse morto Fat Gum, probabilmente pure io sarei cascato in depressione per un po'.

Dopo circa un'oretta, Bakugou passò a trovarmi. Bussò piano alla porta e si affacciò dentro.
–Posso?– chiese. –Nikolai mi ha detto che eri qua.
–Nikolai?– ripetei, confuso.
–Sì, quello là con i capelli bianchi.
–Dici Natsuo?– chiesi.
–Vabbè, Natsuo, Nikolai... sempre con la N comincia– e liquidò l'intera questione con un cenno indispettito. –Il fratello del bastardo metà.
Non mi azzardai a fargli notare che tra i due nomi passava un oceano d'acqua, nè gli chiesi come facesse a sapere che quel ragazzo fosse il fratello di Todoroki-kun.
–Ah... va be', vieni– gli dissi, per poi alzarmi e prendere una sedia anche per lui. La avvicinai alla mia e Bakugou, invece che sedercisi sopra, preferì prendere posto sulle mie cosce. Era evidentemente in uno di quei momenti in cui aveva bisogno di affetto, quindi lo assecondai e lo abbracciai da dietro, stringendo le mie mani all'altezza del suo ombelico. Lui, giusto per sottolineare il fatto che volesse affetto, iniziò ad accarezzarmi distrattamente il dorso delle mani con un pollice.

–Lui chi è?– chiese, accennando al senpai.
–Amajiki Tamaki– risposi. –È un mio senpai. Facciamo il tirocinio da Fat Gum insieme.
–È un tuo amico?– domandò.
–Lo conosco da poco, ma direi di sì.
Il biondino fra le mie braccia era un po' teso, forse addirittura irrequieto. Teneva lo sguardo fisso su Amajiki, come se stesse studiando una preda prima di attaccarla. Dal suo comportamento, intuii che qualcosa non gli andasse a genio.
–Tutto apposto?– chiesi ancora, sperando che non facesse come una donna e mi spiegasse chiaramente quale fosse il problema.
–No– sbottò. –'Sto Sasuke qua non mi piace.
–Perchè?
–È troppo carino per essere tuo amico.

Sorrisi, intenerito. Katsuki era solo geloso..! Ecco qual era questo gran problema!
Oh cazzo no aspettate.
No... no no no no no no.
Non di nuovo..!
Mi misi le mani ai capelli.
Bakugou di nuovo geloso no!
Gli passerà tra almeno dieci capitoli, mi viene da piangere... no, sta volta non sopravviverò, me la sento..!
Adesso scusate, ma devo necessariamente rompere la quarta parete. Nikita, questo è tutto per te: VAFFANCULO!
(Nikita che scrive la scena: mi sto mandando a fanculo da sola lol)

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Wattpad mi ha sminchiato i capitoli yeeee (no.)

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuWaar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu