Capitolo trentatré

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Kirishima's pov

A volte mi capita di pensare che sono un ragazzo fortunato. I mie amici sono a dir poco fantastici, le mie mamme mi vogliono bene ed il mio fidanzato è la cosa più preziosa che esista sulla faccia del pianeta.
In quel preciso istante, mentre tenevo Bakugou stretto tra le mie braccia, non potei che averne la conferma.
La sera dopo la riunione con gli eroi, in seguito ad un lungo flirting durato fin troppo poiché, a detta sua, ero "una gran testa di cazzo", Bakugou riuscì ad ottenere la sua tanto agoniata battaglia di spade laser in stile yaoi. Ammetto che avrei potuto capire ben prima le sue intenzioni -anche perchè sapevo benissimo quanti caspita di manhwa e yaoi avesse letto- ma, come avrete intuito, non c'ero arrivato subito. Alla fine, per farmi una spiegazione a prova d'idiota, Bakugou decise di smetterla con le frecciatine e mi buttò sul letto, per poi esordire con un direttissimo: "Senti, Eiji, il mio amichetto là sotto è stanco di essere ignorato". Un ghigno gli si dipinse sul volto e aggiunse un "Vuoi pensarci tu o si deve accontentare di Federica?".

In quel momento mi resi conto di essere veramente stupido. Kaminari ci sarebbe arrivato prima, per intenderci. (Anche perché quel Pikachu di yaoi ne aveva letti una marea, ma questi sono dettagli da mettere tra parentesi)
E niente ragazzi, accettai. Che altro avrei dovuto fare?
Ero una testa di cazzo, non un coglione!

So cosa state pensando o siete sul punto di commentare: volete i dettagli o almeno una descrizione generica su... insomma, quello. Beh, no. Scordatevelo. Se vi interessa così tanto potete prendere uno yaoi dalla mensola di Bakugou e leggervi quello, io non parlerò.
(...però sappiate che Katsuki è soprannominato Bakubottom per una ragione :3)

Tornando a noi, dopo aver finito di svolgere quella certa piacevole attività siamo rimasti tranquillamente abbracciati sotto le coperte di camera mia chiacchierando a bassa voce e ridacchiando ogni tanto. Non c'era ancora mai capitato di passare una notte del genere, ma devo dire che a me, per quanto fosse la mia prima volta e fossi totalmente inesperto, non dispiacque affatto.
E le coccole dopo furono ancora meglio!

Katsuki era un ragazzo molto dolce quando eravamo da soli, alla costante ricerca di affetto. Probabilmente non gliel'avrei mai chiesto direttamente, ma avevo come l'impressione che avesse il desiderio di sentirsi protetto da qualcuno o qualcosa ed in fondo, a ben pensarci, non sarebbe neanche stato chissà quanto strano.
Il mio povero ragazzo le aveva passate veramente di tutti i colori. Era stato rapito da quel villain fangoso un anno fa, poi di nuovo dalla lega dei villain meno di qualche mese prima e chissà di quante cose si pentiva di aver fatto in passato. Il peso che si portava dietro doveva essere tremendo, per me impensabile, eppure si atteggiava come se niente al mondo potesse preoccuparlo o scalfirlo.
Ma io sapevo che non era affatto così. Bakugou si svegliava spesso durante la notte; faceva tanti incubi e, anche se non lo sapeva, capitava che parlasse nel sonno. Non era sempre chiaro, ma avevo intuito che rivivesse spesso tutto quello che già ho citato, ma si girava dall'altro lato e si riaddormentava senza lamentarsi.
Il mio ragazzo era davvero molto forte.

Istintivamente, abbassai lo sguardo su di lui. Riposava beato con la testa appoggiata sulla mia spalla, e si era addormentato mentre mi stringeva, con un braccio sul mio petto. Sorrisi e lo strinsi a me con dolcezza, lasciandogli un tenero bacetto sui capelli. Avrei voluto darglielo sul viso, ma mi sarei mosso troppo e avrei rischiato di svegliarlo.
–Buona notte, amore– gli sussurrai, e poi chiusi gli occhi anch'io, appoggiandomi sul cuscino, la testa contro la sua.
Nella penombra della notte, anche le labbra di Katsuki si alzarono all'insù in un timido sorriso. Per quanto lo sembrasse, non si era ancora addormentato.

*****

La mattina dopo era sabato. Avevamo pochi compiti e finalmente avremmo potuto passare un giorno tranquillo da dedicare a noi due.
E invece no, era troppo bello per essere vero.

Alla bellezza delle sette e mezza del mattino, qualcuno bussò alla mia porta ed entrò senza attendere risposta. Quello stesso qualcuno urlò dalla sorpresa e mi fece sobbalzare, svegliando di conseguenza anche Katsuki che, nel corso della notte, si era aggrappato a me come se fosse un koala. Nella confusione di quel risveglio così improvviso, io mi ritrovai per terra e Katsuki si appropriò della coperta tirandosela fin sopra il petto, lasciando me sostanzialmente scoperto. Intanto, giusto per specificarlo, stava imprecando con tutte le parolacce in tutte le lingue che gli venissero in mente.
Guardai prima la persona che aveva urlato, poi me stesso e mi resi conto di essere nudo. Conseguentemente urlai anche io e mi coprii con il cuscino che sporgeva dal letto. Intanto, dalla porta vidi sporgersi le teste di Kaminari e Sero che erano lì lì per rotolarsi sul pavimento dalle risate.

–Mina!– esclamai io, rosso quanto i miei capelli. –Potevi aspettare un secondo, ecco...
–MA CHE CAZZO FAI?! MA LE BUONE MANIERE NO?! SI ASPETTA IL PERMESSO PRIMA DI ENTRARE IN UNA STANZA, TUA MAMMA NON TE L'HA MAI DETTO?!– aggiunse Bakugou, svegliando probabilmente tutto il dormitorio e anche quelli accanto. –TESTA DI CAZZO!
–Scu-... scusate!– fece lei, imbarazzatissima, per poi chinare il capo in segno di scusa. –Io non pensavo di... di trovarvi... cioè, ecco... forse insieme sì ma... non così, insomma. Però bel culetto, Kiri...
Bakugou la fulminò con un'occhiata.
–SCUSA SCUSA SCUSA– fece la ragazza, mentre quei due là dietro stavano a un passo dal morire soffocati. Mina si mise le mani davanti alla faccia, pronta a pararsi da un'esplosione, ma per fortuna Bakugou era ancora troppo sconvolto per attaccare.
Sospirai. –Che ti serve, Mina?– le chiesi. –Perchè sei qui?
–Volevo chiedervi se oggi vi va di venire a fare shopping insieme a me, Sero-kun, Kaminari e il suo ragazzo– rispose, ancora imbarazzata e con le guance color magenta. –Così passiamo un pomeriggio tutti insieme, ecco.
Io e Katsuki ci scambiammo un'occhiata, alzammo le spalle e alla fine accettammo più per levarcela di torno e rivestirci che per altro. Ebbi come l'impressione che quel piccolo incidente non l'avremmo mai potuto dimenticare.


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Spazio "raga io sono tipo wtf ma vi adoro"

Allora, parliamone. Oggi il mio profilo è stato tipo assalito e ho guadagnato penso dieci follower in un colpo solo, non so quanta gente ha iniziato a leggere sia questa kiribaku sia la shinkami sia le one shot e mi sono ritrovata in almeno una quindicina di elenchi di lettura nuovi.
Tutto solo oggi pomeriggio.
Se qualcuno di voi mi ha fatto pubblicità sappia che gli/le voglio bene e che voglio fargli/le un regalo (ti prego manifestati e giuro che ti scrivo una one shot solo per te tra te e il tuo personaggio preferito), e se è stato il caso allora sono proprio una persona fortunata.
Vi adoro tutti, dal primo all'ultimo
Grazie mille

Nikita

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora