Capitolo trentotto

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Bakugou's pov

Quando Kirishima mi chiese di alzarmi perché stava perdendo sensibilità alle gambe, io decisi di tornare da Merdeku e ricominciare a tartassarlo con i miei problemi sentimentali se e non appena la bambina fosse andata via. Il broccoletto aveva avuto qualche settimana di pausa per rinfrescarsi il cervello, ed ora era giusto che tornasse ad aiutarmi ad affrontare la vita. Che poi è a questo che servono gli amici, no?
–A dopo, Eiji– dissi al mio ragazzo, e per salutarlo gli diedi anche un bacio sulle labbra, un po' più profondo e malizioso del normale.
Mentre aspettava che quell'Uchiha dell'Eurospin si svegliasse, volevo che il ragazzo dai capelli rossi non si scordasse della mia esistenza nemmeno per un istante. Pensate che io sia paranoico? Possessivo? Esagerato? Beh, okay, forse lo sono, ma non riesco a fare altrimenti. Guardando il lato positivo, almeno non si può dire che non ci tenga.

Uscii dalla stanza, feci letteralmente sette passi e mi ritrovai di fronte alla camera dove era ricoverato Merdeku.
–Abbiamo un problema– annunciai entrando da Midoriya, spalancando la porta senza nemmeno bussare.
Probabilmente avrei dovuto, ma decisi che non me ne fregava niente ed "ignorai" la presenza di Todoroki che, con solo un asciugamano addosso e lo spazzolino da denti in bocca, andava in giro per la stanza alla ricerca presumibilmente di qualche cosa da mettersi addosso.
–Dormi qua, tu?– chiesi a Canada-man.
Si tolse lo spazzolino da denti dai denti per parlare, ma il suono uscì strano a causa del dentifricio. –Fì (sì)– rispose, e su una guancia gli si formò della brina per l'imbarazzo.
–Okay, non disturbarmi– gli ordinai, poi mi fiondai dal ragazzino verde. –Io e coso dobbiamo parlare.
–Obbei... (okay...)– mormorò, per poi rimettere lo spazzolino dove l'aveva preso e continuare la ricerca di un pigiama. –De begi un faio fi tunande dimmelo (se vedi un paio di mutande dimmelo).

Deku ci stava fissando a metà tra indignato e divertito. –Cos'è successo?– chiese.
–Kirishima– risposi, secco. Quel cognome da solo voleva dire tutto.
Il mio amico si mise le mani fra i capelli; Todoroki, gli occhi già alzati al cielo, mormorò una bestemmia prima di andare in bagno a sciacquarsi la bocca. Non pensavo fosse il tipo, ma dato che sono religioso circa quanto una patata me ne fottei (non so manco se sto verbo esiste ma vabbè).
–Che ha fatto, Kirishima-kun, questa volta?– Deku era già sul punto di piangere dalla disperazione.
–Niente– risposi.
Lui sbatté le palpebre. –Niente?
–Niente– confermai.
Todoroki esultò per aver trovato il suo paio di mutande.
–Niente– ripeté Deku. –E allora dove sta il problema?
–Allora praticamente ora sta tenendo compagnia al suo senpai svenuto nella stanza accanto– iniziai a spiegare, ma venni interrotto da un'altra esclamazione euforica.
Todoroki trovò un paio di pantaloni e se li infilò soddisfatto; non sembrava intenzionato a volersi mettere una maglietta.
(Nota di Nikita: E grazie a Dio, aggiungerei)

–Okay, è con il senpai– riprese il discorso Midoriya. –Vai avanti.
–Non c'è un avanti. È con 'sto suo senpai punto.
Deku stava violentemente sbattendo le palpebre tentando di dare un senso a tutto, trattenendosi dallo sbattere pure il resto della testa.
–E quindi dove sta il problema?– ridomandò il broccolo, non capendo niente come al solito.
–Non mi piace quel tizio– spiegai. –È strano.
–Amajiki?– fece Deku, sorpreso.
–Sasuke– dissi, non ricordandomi il nome di quel tizio.
–Amajiki– confermò il figlio di Endeavor. –Che ha?
–Niente, non lo conosco– dissi. –Però non lo so... mi sembra gay.
–Siamo tutti gay, in questa fanfiction...– obiettò Todoroki. Oggi aveva veramente voglia di lamentarsi.
–Pure tu sei gay, Bakugou– mi fece notare il ragazzo dai capelli verdi. –Anche io sono gay. Anche Shouto è gay.
–Appunto perché sono gay so che c'è un problema se ci sono altri gay vicini a Eijiro– mi difesi. –Essendo per l'appunto gay, mi rendo conto che il mio ragazzo è affascinante e piace a tutti i gay.
–A me non piace– fece Shouto.
–E allora alza i tuoi standard– gli consigliai ancora.
–Gne gne– Todoroki mi fece la linguaccia come un bambino. Io la ricambiai.
Deku aggrottò le sopracciglia. –Mi stai dicendo che sono di bassa qualità?!
–Tu vieni diretto dal primo prezzo del discount– sbottai. –E forse stavi pure in sconto.

Deku alzò gli occhi al cielo, ma scelse di non approfondire quel discorso. Non ne saremmo più usciti e lo sapeva bene.
–Quindi sei geloso– constatò. –Di nuovo. Di Amajiki.
–Non sono geloso– negai. –Non lo sono mai stato.
–...– fece Todoroki, rivedendo il periodo appena passato come un flashback di guerra. –Ah no?
–No.
Mi rivolse uno sguardo che mi fece sentire molto preso per il culo.
–Non sono geloso– insistetti.
Il bastardo a metà mi mandò a quel paese. –Ma va', va'– disse, gli occhi al cielo. –Se tu non sei geloso io sono la principessina delle fate rosa.
–Mischiati i capelli e lo diventi– sbottai.
Todoroki andò tipo in blackout. –Cazzo hai ragione... divento rosa.
–Ho sempre ragione.
–Circa un volta ogni mille mai– ribatté.

Deku ci interruppe prima che potessi picchiarlo. –Quindi il problema è che il senpai di Kirishima ti sembra e probabilmente è gay– riassunse. –E sei geloso.
–Esatto– risposi.
–Ma quindi sei geloso!– esclamò Todoroki, mettendosi di nuovo in mezzo.
–Io non l'ho mai detto– negai, alzando e mettendo avanti le mani. –Ti sembra che io abbia mai pronunciato quella frase?
Il ragazzo a metà spalancò gli occhi. –Sì! Adesso!
–Nah, non è vero– lo ripresi, per poi tornare a concentrarmi su Midoriya. –Quindi secondo te che cosa dovrei fare?
–Cercare uno psicologo di quelli bravi e farti una luuuuuuunga chiacchierata– rispose il bastardo dai capelli asimmetrici. –Se vuoi ti faccio compagnia, ti tengo la manina mentre scleri.
Penso possiate immaginare come reagii io a quella sua bella trovata.

Todoroki si ritrovò nero l'occhio sano; Merdeku, messosi in mezzo per dividerci, si ruppe un altro osso ed il suo ricovero venne prolungato; ed io, che avevo ricevuto abbastanza botte di risposta, mi ritrovai sdraiato nel letto accanto a quello di Kirishima con una benda in testa ed il mignolo del piede rotto.

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Le 2:28 sono considerabili "domattina"?

Il coraggio che ci vuole per essere gentili‐ KiribakuWhere stories live. Discover now